Materie Prime Critiche: accordo su nuova legislazione Ue

Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo sulla proposta di regolamento che istituisce un sistema di approvvigionamento sicuro e sostenibile delle materie prime critiche, meglio noto come Critical Raw Materials Act. L’accordo è provvisorio, in attesa dell’adozione formale da parte di entrambe le istituzioni.

L’accordo politico raggiunto al momento mantiene gli obiettivi generali della proposta originale, ma ne rafforza alcuni elementi. Include l’alluminio nell’elenco dei materiali strategici e critici, rafforza il parametro di riferimento del riciclaggio, chiarisce la procedura di autorizzazione per i progetti strategici e richiede alle aziende interessate di eseguire una valutazione del rischio della catena di approvvigionamento delle materie prime strategiche.

“L’accordo di oggi getta le basi dell’autonomia strategica dell’Europa. La nostra dipendenza dalle materie prime è il tallone d’Achille della nostra competitività, ma con il Critical Raw Material Act possiamo trasformare questa debolezza in forza. Possiamo creare un settore estrattivo veramente europeo. Dobbiamo trasformare i nostri rifiuti in una risorsa. Possiamo costruire legami più stretti con i Paesi terzi. E possiamo garantire la linea di vita della nostra industria in modo veramente sostenibile”. Così Teresa Ribera Rodríguez, terzo vicepresidente del governo spagnolo e ministro della transizione ecologica e della sfida demografica.

Garantire l’approvvigionamento di materie prime a livello locale e globale

La proposta di regolamento della Commissione stabilisce un elenco di 34 materie prime critiche e fissa gli obiettivi per aumentare il contributo dell’UE per queste materie (10% per l’estrazione, 40% per la lavorazione e 15% per il riciclaggio). Per raggiungere questo obiettivo, la proposta richiede una procedura di autorizzazione rapida e semplificata per i progetti estrattivi strategici, che dovrà essere gestita da un unico punto di contatto nazionale. Inoltre, si richiede un’analisi dei rischi delle possibili dipendenze, piani di esplorazione degli Stati membri, maggiori investimenti in ricerca, innovazione e competenze, nonché la tutela dell’ambiente attraverso la promozione della circolarità e della sostenibilità delle materie prime.

A livello globale, il regolamento ha individuato misure per diversificare le importazioni di materie prime critiche, garantendo che non più del 65% del consumo dell’Unione di ciascuna materia prima strategica provenga da un unico Paese terzo.

Elementi principali dell’accordo

L’accordo provvisorio aggiunge una materia prima critica (l’alluminio) all’elenco delle materie prime strategiche (quindi 34 materie prime critiche e 17 materie prime strategiche). Il testo di compromesso prevede inoltre che oltre alla grafite naturale (già presente nell’elenco) anche la grafite sintetica sia una materia prima strategica per un periodo di tre anni, fino alla prima revisione dell’elenco da parte della Commissione.

Inoltre, l’accordo stabilisce che i progetti in grado di produrre materie prime innovative che sostituiscono le materie prime strategiche nelle tecnologie pertinenti possono essere candidati a diventare progetti prioritari.

Gli Stati membri avranno la possibilità di opporsi allo sviluppo di un progetto nei propri Paesi.

Parametri realistici

L’accordo provvisorio mantiene i parametri di riferimento del 10% per l’estrazione delle materie prime e del 40% per la lavorazione, ma aumenta il parametro per il riciclaggio ad almeno il 25% del consumo annuale di materie prime dell’UE. Inoltre, dovrebbe esserci un aumento sostanziale del recupero delle materie prime presenti nei rifiuti.

Promozione delle tecnologie per ridurre il consumo

I colegislatori propongono che 18 mesi dopo l’entrata in vigore del regolamento, la Commissione presenti una relazione sul consumo stimato di ciascuna materia prima critica per i prossimi tre decenni. .

Sportelli unici

In base ai diversi sistemi amministrativi di ciascun Paese, gli Stati membri potranno designare uno o più “sportelli unici”, al livello che decideranno (locale, regionale o nazionale) e alle diverse fasi della catena del valore (estrazione, trasformazione, riciclaggio). I promotori di progetti strategici avranno in questi punti di contatto unico una “unità amministrativa di riferimento” che faciliterà il processo di rilascio delle autorizzazioni per il progetto.

Procedura di autorizzazione

Il compromesso provvisorio unifica anche le tempistiche della procedura di autorizzazione. La durata complessiva del processo di rilascio dell’autorizzazione non dovrebbe superare i 27 mesi per i progetti di estrazione e i 15 mesi per i progetti di lavorazione e riciclaggio. Mentre la prima fase della valutazione dell’impatto ambientale non sarà inclusa nella tempistica per l’approvazione del progetto, la consultazione pubblica necessaria per la valutazione dell’impatto ambientale farà parte della durata totale del processo di autorizzazione.

Attenzione ai rischi per le aziende

Le grandi aziende esposte a carenze di materie prime strategiche nelle tecnologie essenziali (ad esempio, produttori di batterie, idrogeno, generatori di energia rinnovabile, trasmissione e archiviazione di dati o produzione di aeromobili) dovranno effettuare regolarmente una valutazione del rischio della loro catena di approvvigionamento di materie prime strategiche, che potranno presentare al proprio consiglio di amministrazione, mappando la provenienza dei materiali, gli elementi che possono influenzare la fornitura e le vulnerabilità alle interruzioni dell’approvvigionamento.

Il contesto

La legge sulle materie prime critiche, insieme alla legge sull’industria a zero emissioni e alla riforma del mercato dell’elettricità, è una delle iniziative legislative di punta del piano industriale Green Deal presentato dalla Commissione il 1° febbraio 2023. I tre provvedimenti sono stati presentati come pacchetto il 16 marzo. Il Consiglio ha adottato il mandato negoziale il 30 giugno.

I prossimi passi

L’accordo provvisorio raggiunto con il Parlamento europeo deve ora essere approvato e adottato formalmente da entrambe le istituzioni.

Infografica – Un regolamento dell’UE sulle materie prime critiche per il futuro delle catene di approvvigionamento dell’UE – LINK

Per approfondire:

Leggi anche Materie prime critiche: fondamentali per l’economia italiana (ecquologia.com)

Redazione

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