Trade-off between critical metal requirement and transportation decarbonization in automotive electrification

Decarbonizzazione dei trasporti: quali scenari?

Decarbonizzazione dei trasporti. La riduzione delle emissioni di carbonio nel settore della mobilità presenta una molteplicità di sfide. Tra queste quella della crescita della domanda di materie prime critiche come litio, nichel, cobalto, manganese e platino, basilari per le batterie dei veicoli elettrici. Con un impatto molto forte sul fronte della richiesta di mercato da qui al 2050. Questo ciò che afferma una ricerca pubblicata su Nature Communications da un team di ricerca condotto da Fengqi You, professore di ingegneria al Cornell Atkinson Center for Sustainability di New York.

Trade-off between critical metal requirement and transportation decarbonization in automotive electrification

Si tratta di un’analisi riferita a 48 paesi con un ruolo primario nell’elettrificazione dei trasporti, tra i quali i colossi Stati Uniti, Europa, Cina e India. Si mette in guardia da ostacoli economici e intoppi che si presenteranno lungo l’intera catena di approvvigionamento delle materie prima critiche.

Come ha spiegato lo stesso You, “La crescita della domanda globale di metalli critici fino al 2050 è guidata principalmente dalla penetrazione del mercato dei veicoli elettrici e dallo sviluppo della tecnologia delle batterie”. 

Nell’articolo pubblicato, i ricercatori hanno presentato una serie di scenari differenti di decarbonizzazione dei trasporti. Quello base, nel quale avremo il 40% dei veicoli elettrici entro il 2050, prevede che la necessità globale di litio aumenterà del 2.909% rispetto ai livelli del 2020. Nello scenario più ambizioso, nel quale si riuscisse ad elettrificare il 100% dei mezzi di trasporto, il fabbisogno raggiungerebbe il +7.513%. Tassi di crescita del tutto comparabili al litio riguarderanno anche il cobalto e il manganese. 

A titolo esemplificativo, prendendo come anno base il 2010, nello scenario di completa elettrificazione al 2050 la domanda annua di litio passerebbe da 747 tonnellate a 2,2 milioni di tonnellate. Allo stesso modo, il nichel salirebbe da 2 milioni (con elettrificazione al 40%) a 5,2 milioni di tonnellate. Nell’ambito dei 48 paesi oggetto di analisi, la sola Cina assorbirebbe oltre il 50% della fornitura totale di materie prime critiche.

Un’attenzione particolare del problema, riguarda il settore dei mezzi pesanti, i quali richiedono una maggiore quantità dei metalli critici per la transizione all’elettrico. In molti paesi il loro numero è collocabile tra il 4% e l’11% della flotta totale circolante. Ma la ricerca prefigura che i metalli critici da impiegare nelle loro batterie copriranno il 62% della domanda entro il 2050. Al livello del reperimento di tutte queste materie prime critiche, ad oggi la Banca Mondiale colloca le maggiori riserve in Cile, Congo, Indonesia, Brasile, Argentina e Sudafrica. Le tensioni politiche interne esistenti in questi paesi, unitamente a quelle del mercato internazionale, giocheranno un ruolo primario nella partita dell’elettrificazione, come spiegano i ricercatori.

Le soluzioni per evitare brutte sorprese, sono sicuramente molto limitate. In particolare investire pesantemente nel ruolo dell’economia circolare, puntare su altri materiali per i catodi e gli anodi delle batterie e promuovere in maniera importante la produzione di idrogeno verde.

Sulla decarbonizzazione dei trasporti leggi anche: Snam4Mobility diventa Greenture

Redazione

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