Biomassa: risorsa rinnovabile ma limitata

L’aumento della produzione e dell’utilizzo di biomassa indica una bioeconomia in crescita: ma questa risorsa è illimitata? Un nuovo report di sintesi per i responsabili politici quantifica l’offerta e l’utilizzo della biomassa nell’UE e mette in guardia da un eccessivo ottimismo sulla disponibilità di questa risorsa limitata, sebbene rinnovabile.

Foreste, mari, acque dolci, sistemi agricoli e persino i nostri rifiuti biologici possono contribuire a mitigare i cambiamenti climatici, a preservare la biodiversità e a produrre nuovi beni. Ecco perché la biomassa svolge un ruolo importante nel Green Deal europeo.

Un nuovo rapporto del Joint Research Centre della Commissione Europea sull’offerta e l’utilizzo della biomassa nell’UE mostra che, se da un lato l’UE è sempre più efficiente dal punto di vista delle risorse, grazie al miglioramento del riutilizzo e del riciclaggio di legno, alimenti e altri rifiuti biologici, dall’altro produce e consuma complessivamente più biomassa. La tendenza dell’offerta di biomassa è in aumento sia dalla produzione interna primaria che dalle fonti secondarie. Il rapporto sottolinea che, sebbene la biomassa possa svolgere un ruolo importante nell’alimentare il Green Deal europeo, si tratta di una risorsa limitata.

Biomass supply and uses in the EU: LINK

Quanta biomassa produciamo e utilizziamo?

Le fonti totali di biomassa nell’UE, che comprendono la produzione interna e le importazioni nette, ammontano a circa 1 miliardo di tonnellate di materia secca (tdm), mentre gli usi ammontano a 1,2 miliardi di tdm. La biomassa aggiuntiva negli usi rispetto alle fonti è dovuta al recupero dei rifiuti dell’industria e delle famiglie. Nel tempo, l’UE si sta approvvigionando di più biomassa, sia da fonti primarie (vergini) che da fonti secondarie (sottoprodotti e rifiuti).

Agricoltura

Quasi il 70% dell’offerta di biomassa proviene dal settore agricolo, che comprende alimenti, residui vegetali e biomassa da pascolo. La biomassa prodotta nell’UE per scopi alimentari (compresi gli input) ammonta a circa 500 milioni di tonnellate di sostanza secca (Mtdm) in un anno, di cui circa 100 Mtdm sono alimenti di origine vegetale.

Forestazione

Gran parte delle restanti fonti di biomassa (27%) proviene dalla silvicoltura. Si stima che nel 2017 siano stati prelevati dalle foreste 551 Mm3 (milioni di metri cubi) (compresa la corteccia). Nello stesso anno, il legno secondario (trucioli e particelle; black liquor) è stato pari a 179,6 Mm3. Il tasso di abbattimento delle foreste per il 2020 è del 77% per i tagli commerciabili e dell’88% per tutti i tagli considerati. Nell’ultimo decennio il tasso di abbattimento è aumentato a livello europeo, il che si spiega in parte con le perturbazioni naturali e le conseguenti operazioni di disboscamento di recupero.

Pesca e acquacoltura

L’offerta di pesce da acquacoltura ha raggiunto 1,1 milioni di tonnellate nel 2020. Per quanto riguarda la pesca marina, nel 2020 sono stati sbarcati dalle acque dell’UE circa 3,9 milioni di tonnellate di frutti di mare (compreso il pesce). Dal 2016-17 si è registrata una riduzione dell’offerta di prodotti ittici e dei risultati economici della pesca marina nell’UE, dovuta agli sforzi per ridurre lo sfruttamento eccessivo e a fattori esterni come la Brexit, l’impatto della pandemia COVID-19 e, più di recente, i prezzi elevati del carburante.

Alghe

Le alghe marine sono una fonte di biomassa sempre più importante. Le macroalghe svolgono un ruolo importante negli ecosistemi marini, contribuendo alla produzione primaria globale e sostenendo complesse reti alimentari nelle zone costiere. Sono una risorsa preziosa per la bioeconomia europea, soprattutto per l’industria alimentare e chimica. Nel 2019 i Paesi dell’UE hanno importato 157,3 mila tonnellate di prodotti a base di alghe (misurate in peso netto del prodotto) e hanno esportato un totale di 89,5 mila tonnellate. Nel 2020, i prodotti scambiati sono aumentati, con le importazioni pari a 173,4 mila tonnellate e le esportazioni a 98,3 mila tonnellate.

Rifiuti

I rifiuti sono anche un’importante fonte di biomassa. I rifiuti organici generati nell’UE nel 2018 sono stati pari a 147 milioni di tonnellate, di cui 133 milioni sono stati recuperati come nuovo materiale riciclato o per il recupero di energia. Questi rifiuti organici provengono sia dall’industria che dalle famiglie. I rifiuti organici rimanenti che non vengono recuperati vengono smaltiti in discarica o inceneriti senza recupero di energia.

Conclusioni

Il rapporto conferma una tendenza all’aumento dell’efficienza delle risorse biologiche a livello europeo, ma anche un aumento complessivo dell’offerta e dell’utilizzo di biomassa, anche da fonti vergini. Se da un lato questo potrebbe indicare che la bioeconomia sta guadagnando terreno, dall’altro il rapporto si conclude con un avvertimento sulla disponibilità di biomassa: sebbene la biomassa sia una risorsa rinnovabile, è limitata e può aiutare il Green Deal europeo solo fino a un certo punto.

Fonte articolo: The rise in biomass production and use points to a growing bioeconomy: is this resource limitless? – European Commission (europa.eu)

Il Centro comune di ricerca (JRC, in inglese: Joint Research Centre)

E’ una direzione generale della Commissione europea: DG-JRC (Directorate-General Joint Research Centre), che dispone di sette istituti di ricerca dislocati in cinque Stati membri dell’Unione europea (Belgio, Germania, Italia, Paesi Bassi e Spagna).

Il JRC fornisce un sostegno scientifico e tecnico alla progettazione, allo sviluppo, all’attuazione e al controllo delle politiche dell’Unione europea. A differenza delle università europee, è direttamente finanziato dall’Unione europea (è un servizio della Commissione europea), allo scopo di garantire l’indipendenza delle attività di ricerca da interessi privati o dalle singole politiche nazionali, come condizione essenziale per perseguire la sua missione internazionale.

Il JRC svolge un ruolo di coordinamento e ricerca in numerose reti comunitarie di enti nazionali di ricerca, università, industria avanzata degli stati membri dell’Unione europea, oltre ad effettuare un vasto insieme di ricerche indipendenti che si avvalgono delle competenze dei migliori scienziati europei che lavorano direttamente nel centro o vi svolgono periodi di ricerca. Nei suoi laboratori si svolgono complessi studi ed esperimenti per conto delle istituzioni europee. Il JRC collabora con enti e reti extraeuropee e mondiali nel campo scientifico e della normativa.

EU Science Hub homepage – European Commission (europa.eu)

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Redazione

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