Banca europea dell’idrogeno: il ruolo della nuova istituzione

“Nell’ambito del Net-Zero Industry Act, la Commissione ha adottato un piano per istituire la Banca europea dell’idrogeno. L’Unione europea è una centrale elettrica per la ricerca e l’innovazione e vogliamo che rimanga tale! Anche l’idrogeno rinnovabile svolgerà un ruolo importante nella transizione dell’UE verso la neutralità climatica entro il 2050″. Queste le parole della Commissaria europea all’Energia, Kadri Simson presentando l’European Hydrogen Bank, il nuovo strumento di finanziamento dedicato al vettore idrogeno.

Commission outlines European Hydrogen Bank to boost renewable hydrogen

Un’iniziativa orientata ad accelerare gli investimenti, colmando la carenza di risorse nell’idrogeno verde (prodotto da rinnovabili), affinché la UE possa raggiungere l’ambizioso obiettivo inserito nel REPowerEU di produrre 10 milioni di tonnellate di H2 verde entro il 2030, importandone un identico quantitativo.

La Commissaria Simson sottolinea come la Banca “istituirà una catena del valore completa dell’idrogeno nell’UE […] ne trarranno vantaggio quei settori che prendono decisioni tempestive per reindirizzare o concentrarsi sull’implementazione di tecnologie pulite”. Fornendo inoltre una maggiore trasparenza su domanda, offerta, flussi e i prezzi del vettore, e svolgendo anche un ruolo di coordinamento tra gli strumenti finanziari già in essere. Inoltre sarà offerta una maggiore visibilità della domanda collegandola direttamente agli acquirenti.

Operativamente la Banca Europea dell’Idrogeno sarà uno strumento implementato dalla Commissione Europea e costituito da due nuovi meccanismi di finanziamento per sostenere la produzione di idrogeno rinnovabile. Sia nell’ambito dell’area UE che operando a livello internazionale.

“AUCTIONS-AS-A-SERVICE”

In questo primo caso la Commissione sta progettando aste pilota dedicate alla produzione di idrogeno rinnovabile “Made in CE”. La prima gara si terrà nell’ambito del Fondo per l’innovazione nell’autunno 2023 e disporrà di un budget stimato di 800 milioni di euro. Ai vincitori verrà assegnato un sussidio in forma di un premio fisso per i chili di idrogeno prodotto. Per un periodo massimo di 10 anni di esercizio. Come spiega la Commissione nella propria comunicazione. “Colmando il divario dei costi e aumentando la stabilità dei ricavi, ciò aumenterà la bancabilità dei progetti e ridurrà i costi di capitale complessivi“. I pagamenti saranno basati sull’output. Avverranno cioè solo alla consegna di volumi certificati e verificati di idrogeno rinnovabile.

PRODUZIONE DI H2 INTERNAZIONALE

La Commissione sta studiando anche come lavorare e progettare la parte sul versante internazionale della Banca europea dell’idrogeno. Ciò per promuovere una strategia UE coordinata per le importazioni del vettore. L’Esecutivo propone di offrire un premio verde per le importazioni di idrogeno rinnovabile tramite un sistema di aste simile a quello utilizzato per il mercato interno. Saranno prese in considerazione le pratiche della piattaforma energetica dell’UE e della piattaforma di acquisto congiunto. Con la possibilità di includere un meccanismo per l’aggregazione della domanda e la messa all’asta congiunta dell’idrogeno rinnovabile.

Leggi anche Mobilità a idrogeno: le proposte di H2IT

Redazione

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