Auto elettriche a 100 euro al mese: l’idea francese
Inizialmente è stata un’idea del deputato europeo Pascal Canfin. Consentire alle famiglie a basso reddito di accedere a un’auto elettrica al costo di 100 euro al mese e di poter così sostituire il loro vecchio veicolo diesel, costoso da mantenere e troppo inquinante per circolare nelle grandi città trasformate in zone a basse emissioni (ZFE). Un’idea semplice, come quelle che i candidati cercano durante la campagna elettorale. Emmanuel Macron l’ha subito adottata, anche se senza sapere esattamente come metterla in pratica. Per i “dettagli”, l’idea era di affrontarli successivamente con i professionisti. “Nulla di insormontabile”, ha assicurato l’eurodeputato a marzo 2022.
Un anno dopo, questi dettagli sono tornati all’attenzione del governo. Nientemeno che quattro ministri – Clément Beaune (trasporti), Bruno Le Maire (economia), Gabriel Attal (finanze pubbliche), Agnès Pannier-Runacher (transizione energetica) – hanno iniziato a scervellarsi per riuscire a tradurre la promessa in una misura concreta. Non hanno ancora trovato il dispositivo ideale, ma, dall’inizio del mese di giugno, hanno chiesto alle filiali bancarie come Arval (BNP Paribas) e ALD Automotive (Société Générale), o alle case automobilistiche come Mobilize (divisione finanziaria di Renault), di prendere in mano il dossier.
Decollo previsto per il 2025
Gli esperti del noleggio a lungo termine di veicoli (noto anche come leasing) si sono riuniti più volte dal mese di giugno con i costruttori per trovare la formula giusta. E il calendario si sta precisando. Il dispositivo potrebbe essere incluso nella legge di bilancio per il 2024, in modo che “le prenotazioni dei veicoli siano possibili entro la fine del 2023 per la consegna l’anno prossimo”, precisa Clément Beaune. L’implementazione avverrà in modo molto graduale. “Nel 2024, riguarderà probabilmente alcune migliaia di veicoli, con un costo di bilancio compreso tra 20 e 30 milioni di euro”, spiega il ministro. Il vero decollo è previsto per il 2025.
Con quali difficoltà si scontra il governo?
La prima è la disponibilità di piccole auto elettriche. È difficile mantenere la promessa dei 100 euro al mese, anche con un forte incentivo, se il veicolo costa più di 20.000 euro. L’unica auto elettrica che rientra in questo criterio, al momento, è la Dacia Spring, un’auto del gruppo Renault ma prodotta in Cina. La Renault Zoe, la Fiat 500 elettrica o la Peugeot e-208 sono troppo costose. Ed alcune di queste sono equipaggiate con batterie cinesi (corrispondenti al 40% del valore del veicolo).
Così il ministro Bruno Le Maire preferisce prendere il suo tempo e aspettare che le gigafactory e i costruttori automobilistici francesi migliorino l’offerta di piccoli veicoli. Lo ha ribadito ancora una volta durante gli incontri economici di Aix-en-Provence lo scorso 8 luglio. “I vostri soldi, cittadini francesi, non sono destinati a pagare automobili che provengono per il 70% dalla Cina.”
L’offerta è in preparazione. All’inizio del 2024, le prime eC3 di Citroën, prodotte in Slovacchia, arriveranno sul mercato e alla fine dell’anno le prime Renault 5 elettriche usciranno dalla città di Douai.
La seconda sfida da affrontare è quanti nuclei familiari avranno accesso a quest’offerta.
“Potrebbero esserci criteri di reddito, ma anche criteri territoriali: essere vicini a una ZFE (zona a basse emissioni) o, al contrario, in una zona rurale dove non ci sono altri mezzi di trasporto oltre all’auto. Ed all’inizio potrebbero anche esserci diverse sperimentazioni“. Spiega Clément Beaune.
La terza difficoltà riguarda il prezzo di questi veicoli. Sarà sufficientemente basso da poter mantenere una rata mensile di 100 euro? L’Istituto per lo Sviluppo Sostenibile e le Relazioni Internazionali, un think tank collegato a Sciences Po, e l’ONG Transport & Environment hanno proposto una soluzione per contenere i costi delle auto elettriche sovvenzionate. Creare un modello ultra-accessibile, con poche opzioni, simile agli occhiali “Sécu”. (In Francia la sicurezza sociale rimborsa una parte delle spese per gli occhiali da vista. Il rimborso è del 60% delle tariffe convenzionali per le montature e le lenti di classe A. Per le montature e le lenti di classe B, il supporto è invece molto basso).
Questo tipo di modello sarebbe acquistato in massa dalle società di noleggio a lungo termine, partner del progetto, con l’aiuto dello Stato. Il costruttore eviterebbe le spese pubblicitarie e di marketing. Presso Renault, con lo Stato come azionista di riferimento, ci stanno riflettendo. “Non è semplice, ma stiamo lavorando per realizzare una Renault 5 elettrica più economica”, ha spiegato Jean-Dominique Senard, presidente del gruppo, ad Aix-en-Provence, senza nascondere che la soluzione è ancora lontana dall’essere trovata.
Resta poi l’equazione finanziaria. “Abbiamo deciso che la soluzione passerà attraverso le società di leasing“. Spiega Clément Beaune. Saranno loro i proprietari dei veicoli noleggiati, sia in forma di leasing a lungo termine che con opzione di acquisto. Riusciranno a raggiungere la rata mensile di 100 euro promessa? Un professionista che partecipa alle riunioni di lavoro del governo non fa promesse e spiega, sotto copertura di anonimato: “La rata mensile dipende dal prezzo del veicolo diminuito del bonus e del contributo pubblico, del valore di rivendita del veicolo al termine dei quattro anni (può arrivare fino al 40% del prezzo) e del tasso di interesse”.
Il sussidio potrebbe arrivare fino a 7.000 euro, oltre al bonus ecologico dello stesso importo, secondo Les Echos del 3 luglio. Tuttavia, rimane ancora da stabilire chi fornirà la garanzia in caso di mancato pagamento dell’affitto, mancata restituzione del veicolo al termine del contratto di noleggio o riparazione in caso di cattive condizioni… Infine, è necessario sapere se il contratto di noleggio include la manutenzione del veicolo come in un contratto convenzionale.
In realtà, queste domande non sono nuove. Jacques Berger le ha poste fin dal 2015. Nel 2018 ha lanciato il Club Mobilité, un’impresa dell’economia solidale e sociale che consente alle famiglie a basso reddito di accedere a un veicolo nuovo. Fa parte di coloro che hanno raccomandato di utilizzare le società di leasing per ampliare il dispositivo che gli organismi di microcredito con cui lavora sono riusciti a sviluppare solo parzialmente.
Tutti stanno ancora cercando la soluzione ideale. Nel frattempo, le auto cinesi o prodotte in Cina stanno sfruttando la situazione a loro vantaggio. Dacia con la Spring e il costruttore MG offrono già offerte a 100 euro al mese, precisamente 99 euro per la MG4. Ma anche da parte loro, non c’è nessun miracolo all’orizzonte. Il prezzo di 99 euro al mese è soggetto a molte condizioni (tra cui il livello di reddito) e presuppone di beneficiare del bonus di conversione, il che significa che è necessario possedere già un veicolo.
Sophie Fay per Le Monde
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