Superbonus. Nuovi appelli al Governo

SUPERBONUS 110%.

Arrivano da più parti gli appelli al Governo perché possa trovare al più presto una soluzione al blocco del Superbonus. Su Il Sole 24 Ore l’ex ministro Vincenzo Visco ha spiegato la necessità di lasciare funzionare gli incentivi come il superbonus 110%. “Dato il contributo che essi forniscono ad una crescita dell’edilizia diffusa su tutto il territorio nazionale, che non è in concorrenza con le grandi opere, e che ha dato un contributo non indifferente alla crescita realizzata nel 2021“.

Anche Matteo Lise, presidente dell’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, intervenendo al TG2 Italia, ha sottolineato il rischio default cui sta andando incontro l’intera filiera dell’edilizia se non si sblocca immediatamente la cessione dei crediti.

Ed anche in Parlamento continua il lavoro. Servono urgenti soluzioni per evitare il collasso di migliaia di imprese e cittadini onesti.

Sen. Gianni Girotto “Sblocco immediato crediti di imposta e ampliamento platea concessionari”

“I crediti di imposta incagliati nei cassetti fiscali delle imprese che hanno operato nell’ambito del Superbonus 110% devono essere sbloccati. E la platea dei cessionari ampliata, prevedendo la possibilità per banche e società appartenenti a un gruppo bancario di cedere i crediti d’imposta ai propri correntisti corporate rientranti nella definizione europea di PMI. Valutando anche il coinvolgimento di Cassa Depositi e Prestiti e Poste S.p.A.. È l’impegno che chiediamo al Governo nello schema di risoluzione appena approvato, in esito all’istruttoria sull’affare assegnato sulle questioni relative alla fruizione degli incentivi per l’efficientamento energetico degli edifici. Sono mesi che lottiamo affinché il Superbonus 110% venga rimesso in condizioni di far lavorare la filiera edile. Filiera che l’anno scorso ha contribuito in maniera rilevante all’aumento del 6% del PIL. E che adesso, invece, si trova di fronte al blocco del mercato dei crediti di imposta”.

“Le cessioni in attesa di accettazione da parte dei cessionari ammontano, secondo un’indagine pubblicata dal Centro Studi della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa (CNA) a maggio 2022, a oltre 5 miliardi di euro. Tutto a causa dei numerosi interventi normativi che si sono susseguiti sulla disciplina della cessione del credito. Questi hanno comportato per le imprese di costruzioni notevoli difficoltà, con una gravissima crisi di liquidità che si ripercuote sull’intero sistema. Una situazione che pone a rischio fallimento oltre 33.000 imprese, espone alla perdita di 150.000 posti di lavoro. E che per l’ANCE crea numerose difficoltà anche rispetto all’applicazione degli interventi del PNRR”.

“Basta attacchi strumentali e sterili contro una misura che sta contribuendo non poco a risollevare il Paese dalla crisi post pandemica. Basta attacchi senza parlare dei vantaggi e dei benefici a esso connessi. È per questo che chiediamo al Governo di adottare, in tempi estremamente celeri, ogni opportuna iniziativa, anche di carattere legislativo, volta a garantire le più ampie possibilità per le imprese del settore di operare nell’ambito degli interventi previsti dal Superbonus 110%”.

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Redazione

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