San Giovanni a Teduccio: comunità energetica rinnovabile solidale

San Giovanni a Teduccio è la prima comunità energetica rinnovabile solidale in Italia. Articolo di Katiuscia Eroe, responsabile energia Legambiente.

L’Italia è stata una dei primi Paesi in Europa a recepire, pur in maniera parziale e sperimentale, la direttiva europea sulle comunità energetiche grazie ad un emendamento promosso e proposto da Legambiente e Italia Solare approvato all’interno del Milleproroghe 2019. Ed è la stessa Associazione ambientalista che propone e promuove la nascita della prima comunità energetica rinnovabile e solidale – C.E.R.S. – nella periferia Est di Napoli, nel quartiere di San Giovanni a Teduccio grazie al sostegno di Fondazione con il Sud che finanzia con 100 mila euro la realizzazione dell’impianto solare, alla Fondazione Famiglie di Maria che opera nel territorio dal 1800, alla 3E che si incarica dell’installazione dell’impianto e della sua gestione energetica. Ma anche e soprattutto grazie a circa 40 famiglie coinvolte in un modello energetico rivoluzionario e che in breve tempo si è trasformato in occasione di riscatto per l’intero quartiere.

Una storia di successo, raccontata praticamente in tutto il mondo, che lancia un modello ancora più solidale di quanto già le comunità energetiche rinnovabili non rappresentino e seguita da tante altre realtà, molte delle quali ancora bloccate in attesa del nuovo decreto incentivi che dovrebbe dare il via a CER più grandi e in grado di coinvolgere anche migliaia di utenze. Particolarità di questa Comunità energetica è stata ed è proprio la capacità non solo di raccogliere intorno a sé parte delle famiglie che abitano nei pressi della Fondazione locale e che vivono condizioni di disagio, ma anche quella di seguirle in un percorso, iniziato prima della stessa comunità, di consapevolezza e cambiamento di stili di vita proprio in tema di consumi e risparmio.

Famiglie che si sono affidate a Legambiente Campania per comprendere cosa accade nei propri appartamenti in termini di consumi, di utilizzo degli elettrodomestici e di dispersioni termiche che oggi sono in grado di ridurre i costi energetici grazie al contributo economico che arriva dai benefici del nuovo modello energetico e ad una maggiore attenzione e consapevolezza sui consumi.

Un contributo importante per una migliore qualità di vita maggiorato proprio con l’arrivo della Comunità Energetica e Solidale che ha l’obiettivo, una volta a regime, di poter dare un vantaggio economico di circa 200 euro l’anno a ciascuna delle utenze facenti parte della configurazione, che in base alle norme sperimentali, ancora vigenti, ruotano tutte intorno alla cabina secondaria. Una storia di successo che ha portato uno dei più giovani sostenitori di questa causa a diventare Alfiere della Repubblica.

Nella motivazione si legge: «Per la tenacia e l’impegno civico con i quali si fa portavoce, nel suo quartiere, del progetto di ‘comunità energetica e solidale’, finalizzato a produrre e condividere energia pulita. Nonostante la giovanissima età è diventato un motivatore ascoltato dagli adulti e quindi uno degli artefici del progetto. Porta a porta, ha spiegato ai vicini adulti il senso e i vantaggi dell’iniziativa. Si è reso protagonista, insieme agli educatori, di percorsi di pedagogia ambientale e di cittadinanza attiva, monitorando i consumi elettrici e le dispersioni di calore»Continua a leggere l’articolo gratis su L’ECOFUTURO MAGAZINE

Redazione

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