Rinnovabili, il decreto per le aree idonee in Conferenza Unificata

Oggi, giovedì 13 luglio, sarà trasmesso alla valutazione della Conferenza Unificata l’atteso decreto che contiene i criteri con cui le Regioni dovranno identificare le aree idonee all’installazione di nuovi impianti rinnovabili. Ad annunciarne lo sblocco è stato ieri il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, durante un’interrogazione alla Camera.

La bozza di dieci articoli fissa innanzitutto il cosiddetto “burden sharing”, vale a dire gli obiettivi minimi. Il tutto nel rispetto dell’obiettivo nazionale al 2030 di una potenza aggiuntiva pari a 80 GW da fonti rinnovabili, necessaria per raggiungere gli obiettivi fissati dal PNIEC e rispondere ai nuovi obiettivi derivanti dall’attuazione del pacchetto “Fit for 55”, anche alla luce del pacchetto “Repower UE”.

Per fine anno l’obiettivo minimo da centrare sarà di 9,3 gigawatt. Lo sforzo maggiore a carico di Sicilia, Lombardia, Puglia, Emilia Romagna e Sardegna.

Arriverà a breve anche la Piattaforma unica digitale per presentare le richieste degli impianti.

Le Regioni e le Province autonome, al fine di assicurare il raggiungimento degli obiettivi dovranno individuare con legge, da adottare entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, le superfici e le aree idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili con lo scopo di rendere disponibile il massimo potenziale delle stesse. Il tutto nel rispetto dei principi di minimizzazione degli impatti sull’ambiente, sul territorio, sul patrimonio culturale e sul paesaggio. Dovranno inoltre adottare e/o integrare i propri strumenti di governo del territorio e di pianificazione energetica.

Il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica provvederà, con il supporto del Gestore dei Servizi Energetici, al monitoraggio e alla verifica degli adempimenti in carico alle Regioni e Province autonome.

In caso di non adozione entro i termini stabiliti delle leggi regionali e atti delle Province autonome, il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica proporrà al Presidente del Consiglio dei Ministri degli schemi di atti normativi di natura sostitutiva. Inoltre in caso di mancato conseguimento degli obiettivi, da parte di una o più Regioni o Province autonome, il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica potrà intervenire con vari inviti e controlli e, in caso di inerzia delle Amministrazioni preposte ovvero all’inefficacia delle misure adottate dalla regione o Provincia autonoma, si potrà adottare le opportune iniziative ai fini dell’esercizio dei poteri sostitutivi.

Per maggiori anticipazioni sui Criteri per l’individuazione delle aree idonee proposti scrivete a: contatti@ecquologia.com

Redazione

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[…] bozza di decreto sulle aree idonee, tale obiettivo nazionale si traduce in +80 GW al 2030 (a fronte di una proposta confindustriale che arriva a +85 GW), chiamando ogni Regione e Provincia […]