Reddito energetico: dove è finito il Fondo nazionale?

Reddito energetico. Il punto dell’Onorevole Riccardo Fraccaro e l’interrogazione presentata in Parlamento.

“La transizione energetica è ancora una volta la risposta più incisiva alle criticità emerse dalla situazione geopolitica attuale e alle problematiche legate ai rischi ambientali. Una risposta immediata alla povertà energetica che ormai si è manifestata come una vera e propria emergenza sociale”.

“Poco prima della formazione del nuovo esecutivo guidato dal Presidente Draghi, avevo promosso lo stanziamento di 200 milioni di euro per istituire il Fondo nazionale per il reddito energetico. Il reddito energetico è uno strumento innovativo in grado di coniugare tutela ambientale, politiche sociali e sviluppo del territorio. Attraverso un sostegno che fa sì che sempre più edifici siano efficienti e a basso consumo energetico. Ciò significherebbe per il nostro Paese una maggiore autonomia energetica e una veloce ripresa economica e sociale fatta in maniera ecologica e sostenibile”.

“Si tratta di un sistema che permette alle famiglie di autoprodurre energia, abbattendo i costi delle bollette e riducendo l’impatto ambientale. L’energia non consumata viene poi immessa in rete ottenendo dei ricavi in un sistema che si autoalimenta”.

“Per questo ho depositato un’interrogazione parlamentare per chiedere al ministro della transizione ecologica e al ministro dello sviluppo economico quali siano le ragioni della mancata adozione dei provvedimenti necessari al funzionamento del Fondo nazionale per il reddito energetico. Ho chiesto al ministro Cingolani e al ministro Giorgetti quando cittadini e imprese di piccole e medie dimensioni potranno usufruire di quel fondo. E perché quei 200 milioni di euro sono ancora bloccati impedendo a imprese e famiglie di utilizzarli per far fronte al caro energia”.

Interrogazione a risposta scritta 4-11611, FRACCARO Riccardo, Mercoledì 16 marzo 2022, seduta n. 658

Al Ministro della transizione ecologica, al Ministro dello sviluppo economico

Premesso che:

  • con la delibera Cipe n. 7 del 17 marzo 2020, è stato inserito, nel Piano operativo «Imprese e competitività», Fsc 2014-2020, un nuovo intervento relativo all’istituzione, presso il Ministero dello sviluppo economico, di un Fondo nazionale reddito energetico, finalizzato a sostenere l’autoconsumo energetico da parte dei cittadini. E a favorire la diffusione delle energie rinnovabili. E in particolare degli impianti solari fotovoltaici, riducendo le emissioni generate dalla produzione elettrica destinata alle utenze domestiche;
  • la finalità della misura è quella di generare un circolo virtuoso tra politiche sociali, economiche e ambientali. Consentendo alle piccole e medie imprese e alle microimprese, oltre che alle famiglie, di beneficiare dell’incentivo a fondo perduto del 100 per cento per la realizzazione di impianti alimentati da energia pulita;
  • con la medesima delibera Cipe, al Fondo in questione è stata assegnata una dotazione iniziale pari a euro 195.000.000. Attraverso la quale è possibile attivare due tipologie di finanziamento. In conto capitale, per la concessione di incentivi diretti alla realizzazione degli impianti fotovoltaici. Sotto forma di garanzie cash collateral a favore di finanziamenti bancari finalizzati alla realizzazione di tali impianti;
  • con la stessa delibera Cipe è stato dato mandato al Ministero dello sviluppo economico di provvedere alla definizione delle modalità operative di funzionamento del Fondo. Nonché alla definizione dei requisiti dei beneficiari della misura e degli impianti da realizzare. A tal fine è stato costituito, presso il medesimo Ministero un gruppo di lavoro che ha provveduto alla stesura della relativa proposta normativa;
  • con il decreto-legge 1° marzo 2021, n. 22, convertito dalla legge 22 aprile 2021, n. 55, le competenze in ambito energetico sono state attribuite al Ministro della transizione ecologica;
  • ad oggi, non è stata ancora adottata la normativa ministeriale che consente di attivare gli interventi finanziati dal predetto Fondo, utilizzando le risorse a tal fine già assegnate.

Per sapere

  • Se il Governo sia a conoscenza dei fatti indicati in premessa. Quali siano le ragioni della mancata adozione dei provvedimenti necessari per il funzionamento del Fondo. Nonché quali iniziative intenda assumere al fine di consentire l’operatività delle summenzionate misure in materia di reddito energetico.

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Foto copertina: Autore: Batorskaya Larisa – Ringraziamenti: Getty Images/iStockphoto

Redazione

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