Lo Sfangamento degli Invasi: Problemi, Rischi e Soluzioni

Lo Sfangamento degli Invasi: Problemi, Rischi e Soluzioni. Un approfondimento a cura di Davide Benedetti, CeoDecomar.

Recentemente, il rilascio di fango dalla diga della Lavagnina ha devastato i laghetti del Gorzente, mettendo in evidenza le gravi problematiche ambientali associate allo sfangamento tradizionale attraverso la fluitazione. Questo incidente ha portato alla luce i limiti e i rischi di una gestione inadeguata dei sedimenti, sollevando preoccupazioni sull’impatto ambientale e sulla sostenibilità di tali operazioni.

Problemi e Rischi dello Sfangamento Tradizionale

Lo sfangamento tradizionale con tecniche di fluitazione comporta il rilascio di grandi quantità di sedimenti nei corsi d’acqua, causando torbidità e danni agli ecosistemi acquatici. L’esempio della diga della Lavagnina è emblematico: il fango rilasciato ha oscurato le acque limpide del Gorzente, distruggendo habitat naturali e compromettendo la qualità dell’acqua​​​​.

Le conseguenze negative dello sfangamento tradizionale non si limitano all’immediato. La torbidità e l’aumento dei sedimenti possono soffocare la vita acquatica, alterare i cicli ecologici e rendere l’acqua inadatta per uso potabile o agricolo. Inoltre, l’accumulo di sedimenti può ridurre la capacità di stoccaggio dei bacini, aggravando i problemi di approvvigionamento idrico già esacerbati dai cambiamenti climatici.

Un ulteriore e gravissimo impatto del rilascio di grandi quantità di sedimenti è la compromissione della permeabilità dell’alveo fluviale. Questo fenomeno impedisce l’alimentazione idrica del subalveo e delle falde acquifere sotterranee, causando una tragedia ambientale di vasta portata. La mancata ricarica delle falde compromette la disponibilità di acqua per gli ecosistemi e per l’uso umano, con effetti potenzialmente irreversibili sull’ambiente naturale​​.

Inoltre, un altro svantaggio critico dello sfangamento tramite fluitazione è la necessità di perdere completamente la risorsa idrica per poter effettuare l’operazione. Questo contrasta con l’obiettivo di incrementare la capacità dell’invaso per preservare una maggiore quantità di acqua. Il paradosso diventa evidente quando un invaso progettato per aumentare la disponibilità d’acqua durante i periodi di siccità deve essere svuotato completamente per il processo di fluitazione, lasciando la regione senza risorse idriche proprio nel momento del bisogno.

Emergenza Idrica e Cambiamento Climatico

L’emergenza idrica e il cambiamento climatico amplificano le sfide legate alla gestione dei bacini idrici. La diminuzione delle precipitazioni e l’aumento della loro intensità rendono cruciale una gestione efficiente delle risorse idriche. In Italia, oltre il 50% dei grandi bacini ha una capacità di volume ridotta del 40% a causa dell’interrimento, che comporta una perdita significativa di risorsa idrica disponibile​​.

I bacini idrici giocano un ruolo fondamentale nella produzione di energia idroelettrica, nell’irrigazione agricola e nella prevenzione delle inondazioni. Una manutenzione inefficace può mettere a rischio questi utilizzi, compromettendo la sicurezza idraulica e la sostenibilità economica e ambientale.

Soluzioni Sostenibili: L’Ecodragaggio

Per affrontare questi problemi, è essenziale adottare tecniche innovative e sostenibili come l’ecodragaggio. Questa tecnologia permette la rimozione dei sedimenti accumulati senza causare torbidità e senza interrompere l’operatività dei bacini​​.

L’ecodragaggio utilizza un sistema a circuito chiuso che evita il rilascio di sedimenti in sospensione, garantendo un impatto minimo sull’ambiente. I sedimenti estratti possono essere deidratati e riutilizzati per vari scopi, come il ripascimento delle spiagge, il contrasto all’erosione costiera e la messa in sicurezza idraulica​​​​. Questo approccio non solo migliora la capacità di stoccaggio dei bacini, ma contribuisce anche all’economia circolare, riducendo la necessità di discariche e promuovendo il riutilizzo delle risorse.

Conclusioni

Alla luce delle recenti problematiche evidenziate dallo sfangamento tradizionale, è chiaro che l’Italia deve adottare tecniche più sostenibili per la gestione dei sedimenti nei bacini idrici. L’ecodragaggio rappresenta una soluzione immediatamente cantierabile che può contribuire a raggiungere gli obiettivi del Green New Deal europeo. Questa tecnologia non solo permette una manutenzione continua e sostenibile dei bacini, ma garantisce anche la protezione degli ecosistemi acquatici e la resilienza alle sfide del cambiamento climatico​​​​.

Adottando l’ecodragaggio, l’Italia può potenziare un asset strategico del paese, migliorando la capacità di gestione delle risorse idriche e contribuendo alla sostenibilità ambientale ed economica. Questo approccio integrato, basato sull’innovazione e sulla responsabilità ambientale, è fondamentale per affrontare le sfide future e garantire un utilizzo efficiente e sostenibile delle risorse idriche.

Foto di copertina: I laghi della Lavagnina – Trekking Inside

https://ecquologia.com/grandi-bacini-soffocati-dal-fango-ecco-le-soluzioni/

Redazione

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