L’Europa rischia di perdere il treno delle rinnovabili

Perdere il treno delle Rinnovabili. Articolo a cura di Sergio Ferraris, Giornalista scientifico, caporedattore “L’Ecofuturo Magazine”

L’Europa rischia di perdere il treno delle rinnovabili per troppa affezione ai dogmi del mercato

In molti sostengono che il “Green New Deal” europeo sarà anche la panacea di tutti i problemi occupazionali del Vecchio continente. I segnali che arrivano dalla ripresa post Covid-19 però, non sembrano incoraggianti. Nell’ultimo periodo abbiamo assistito ad un crollo del prezzo dei pannelli fotovoltaici del 25%. Bene, si dirà. Produrre energia pulita costerà meno. E ciò è verissimo, ma questo ribasso rischia di affossare ulteriormente il già debole settore della produzione di pannelli fotovoltaici europeo a favore di quello cinese, con grande gioia dei nemici delle rinnovabili che oggi agitano lo spettro della dipendenza geopolitica dalla Cina, quando nulla hanno detto sulla dipendenza dal petrolio arabo o dal gas russo negli anni passati. Il problema esiste sui fronti delle politiche industriali e dell’occupazione, in realtà abbastanza carenti visto che la produzione dei pannelli fotovoltaici è già a bassa intensità di lavoro.

L’Europa ne ha due di problemi. Il primo, è che sconta un ritardo nelle politiche industriali e non solo per la transizione, mentre il secondo è la troppa fedeltà al dogma del mercato come si sta osservando con l’assurda politica del rialzo dei tassi da parte della Banca Centrale d’Europa (BCE). Un esempio del primo lo vediamo con l’inclusione nella tassonomia verde di due tecnologie energetiche vecchie e senza futuro, come il nucleare e il gas a ciclo combinato, mentre la fedeltà al mercato è riflessa nell’ostinato rifiuto di mettere a punto incentivi per le imprese che producono tecnologie per la transizione, considerandoli “aiuti di Stato”… Continua a leggere gratis su L’ECOFUTURO MAGAZINE

Redazione

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