Amazzonia: alla ricerca dell’equilibrio tra uomini ed ecosistema

Memoria dell’Amazzonia. Un articolo di Paola Ferrara, Executive Director di Coopermondo – Confcooperative.

Un’esperienza in Amazzonia dimostra come sia necessario ritrovare un equilibrio tra esseri umani ed ecosistema

Cominciamo da una bella notizia. Quattro bambini vengono ritrovati, vivi, quaranta giorni dopo lo schianto dell’aereo su cui viaggiavano con la madre e altri due passeggeri. Vivi. Quattro bambini di 13, 9, 5 e 1 anno sono sopravvissuti, per quaranta giorni nella foresta amazzonica colombiana, grazie alle cure e agli espedienti della primogenita (!) che ha saputo trovare cibo e ha costruito ripari per la notte, attingendo dai saperi della comunità indigena da cui proviene e da quanto aveva visto fare a sua nonna. E, aggiungo io, seguendo l’istinto. 

Eduardo Galeano, scrittore uruguayano, sull’America Latina diceva: «non ha subìto solo il saccheggio dell’oro e dell’argento, del caucciù e del rame. Ha sofferto anche dell’usurpazione della memoria ed è stata così condannata all’amnesia». Un’amnesia con qualche interruzione, per fortuna, se quattro bambini sopravvivono nella foresta come facevano i loro avi. 

Questa è dunque una storia di memoria. E il viaggio che ho appena fatto in Colombia con Co.Lo.Res. nella regione del Putumayo tra Mocoa e Puerto Asis, mi ha permesso di comprenderne tutto il valore. Lì, nella selva amazzonica, Coopermondo (la ONG di Confcooperative) affianca tucani e frutti e tanto altro. E comunità che fruiscono gratuitamente di questi beni, come tutti i popoli del mondo, riconoscendone il valore non solo economico… Continua a leggere l’articolo su L’Ecofuturo Magazine…

Redazione

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