World Shipping Council

Shipping: 6 proposte per decarbonizzare i trasporti marittimi

Il World Shipping Council (WSC), l’associazione internazionale che rappresenta le compagnie di navigazione di linea, ha identificato sei direttrici in materia legislativa ed economica che possono portare a spedizioni a zero emissioni di carbonio.

“Ci impegniamo a decarbonizzare lo shipping e abbiamo molteplici idee e progetti in cantiere. Ma per poter fare questi investimenti, per assumerci i rischi necessari, noi – e tutti gli altri attori dell’industria marittima – abbiamo bisogno di un quadro normativo che affronti le questioni strategiche chiave” Queste le dichiarazioni di John Butler, presidente e CEO di WSC.

“Ora – ha aggiunto Butler – offriamo la nostra prospettiva sui passaggi critici che l’IMO dovrebbe prendere in considerazione mentre affronta questa sfida globale. E’ quindi necessaria un’azione da parte dei governi dell’IMO per non fermare lo sviluppo ma piuttosto per sostenere ambiziosi progetti innovativi”.

Il pacchetto è stato presentato in vista della prossima riunione del Marine Environment Protection Committee dell’International Maritime Organization, in programma dal 6 al 10 giugno.

La prima proposta 

Riguarda la definizione di un prezzo per le emissioni di carbonio a livello globale combinato con programmi di buy-down affidabili e ad ampio raggio. Ciò per creare condizioni eque tra le nuove navi a basse e zero emissioni di gas serra e le decine di migliaia di navi che continueranno a bruciare combustibili convenzionali. WSC ritiene che “tutto ciò svolgerà un ruolo importante nel consentire alle compagnie di mettere in servizio navi a zero emissioni di gas serra e di gestirle in modo competitivo”.

La seconda proposta 

Riguarda la necessità di un’analisi trasparente dell’intero ciclo di vita dei combustibili. Suddividendo le emissioni tra quelle indirette (well-to-tank) e quelle dirette (tank-to-wake). E combinata con meccanismi normativi per incentivare i “first mover” per l’uso di combustibili alternativi che offrano significative riduzione dei gas ad effetto serra. Anche se inizialmente non disponibili da fonti completamente rinnovabili.

La terza proposta 

Prevede uno sviluppo integrato della produzione e distribuzione mondiale di combustibili navali a zero emissioni di gas ad effetto serra. Ciò attraverso partnership fra gli Stati membri dell’IMO e i fornitori di energia. Nonché disposizioni normative che introducano flessibilità nelle fasi iniziali della transizione energetica. Dato che – ha osservato WSC – i carburanti a zero emissioni di gas serra non saranno disponibili allo stesso tempo in tutto il mondo.

La terza proposta

Inoltre, il WSC propone l’istituzione di Corridoi Verdi per accelerare un’equa transizione sia relativamente ai combustibili che alle tecnologie, introducendo navi e combustibili a zero emissioni di gas serra su quelle rotte commerciali dove saranno già disponibili a terra le necessarie infrastrutture energetiche.

“Ciò – secondo il WSC – accelererà lo sviluppo di best practices. E incoraggerà gli Stati dell’IMO e le altre parti interessate a concentrarsi su iniziative da governo a governo e su investimenti coordinati tra pubblico e privato per costruire gli impianti di produzione e le infrastrutture di fornitura necessarie”.

La quinta proposta 

Sollecita l’istituzione di nuovi standard per le costruzioni navali che supportino la transizione energetica. “Ad esempio richiedere alle navi costruite dopo una certa data di essere in grado di operare con carburanti a zero emissioni di gas serra. Oppure di non consentire dopo una certa data la costruzione di navi che possono operare solo con carburanti fossili.

L’ultima proposta

Suggerisce la necessità di avviare nuovi progetti in R&S. Ovvero la ricerca applicata e lo sviluppo di sistemi di bordo e di terra che consentano l’uso in sicurezza di combustibili a zero emissioni di gas serra in modo di poter far circolare navi sostenibili. Secondo il WSC, è quindi necessario un aumento significativo degli sforzi e degli investimenti in ricerca e sviluppo. Ciò al fine di sviluppare le tecnologie idonee all’utilizzo di combustibili alternativi a bordo delle navi.

Fonte articolo: ShipMag

Redazione

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