Proroga Superbonus: deve valere per tutti i beneficiari!

Superbonus e proroga al 2023. Come rete di Ecofuturo Festival non possiamo che essere contrari a quanto sta emergendo nel testo, al vaglio delle Camere, della prossima manovra finanziaria. Da quanto emerge, infatti, la proroga al 2023 dovrebbe valere soltanto per i condomini, escludendo edifici singoli e villette mono e plurifamiliari.

Su questo tema faremo una manifestazione durante le nostre iniziative programmate ad Ecomondo/Key Energy. Alla fiera di Rimini discuteremo proprio di rinnovabili, degli assurdi ostacoli burocratici che spesso incontrano e delle eco-innovazioni tecnologiche utili a rendere realmente efficiente e performante il Superbonus.

Ecofuturo & Key Energy: programma convegni

Intanto registriamo con soddisfazione una levata di scudi bipartisan contro quanto per ora previsto nella manovra. Restiamo quindi fiduciosi di una correzione in tempi rapidi.

Riccardo Fraccaro, deputato M5S ed ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio

“Ci auguriamo che la versione finale della manovra portata in Consiglio dei ministri non escluda dalla proroga del Superbonus 110% gli edifici unifamiliari e plurifamiliari. Né quelli funzionalmente indipendenti. Riservare il prolungamento soltanto agli edifici condominiali sarebbe un errore sotto diversi aspetti. Intanto si penalizzano i tanti che all’annuncio della proroga si sono dati più tempo per avviare i lavori. Anche in virtù del fatto che il boom dei cantieri ha reso difficile reperire imprese disponibili. L’altro aspetto, ancora più grave, è che escludere le abitazioni diverse dai condomini significa escludere quasi del tutto la stragrande maggioranza dei Comuni italiani. Soprattutto quelli piccoli e medi dove storicamente la tipologia edilizia è diversa dal condominio”.

“Non parliamo dunque delle ville dei super-ricchi, che già la norma escludeva dall’inizio. Ma di milioni di persone che hanno come gli altri il diritto a usufruire della maxi agevolazione. Chiediamo che il Ministero dell’Economia e il Governo ci ripensino. E trovino le coperture e le modalità adeguate per scongiurare una discriminazione che avrebbe conseguenze negative su gran parte del territorio italiano. Proprio in un momento in cui, anche grazie al Superbonus, l’economia sta ripartendo all’insegna della sostenibilità”.

Martina Nardi, presidente commissione Attività produttive della Camera 

“Mi auguro che il governo voglia riproporre il superbonus nella formula attuale, che comprende anche gli immobili unifamiliari, le ville e le case singole”. “Le case singole sono prevalenti nelle città di provincia e nelle aree interne. Non credo che il governo voglia penalizzare questi territori a vantaggio delle grandi città. Tutti i bonus, compresi quelli per gli interventi antisismici e per le facciate, sono un fattore determinante dell’aumento di Pil. E il Paese ha bisogno di crescere”.

I senatori M5S in commissione Industria Gianni Girotto, Cristiano Anastasi, Gianluca Castaldi, Marco Croatti, Gabriele Lanzi e Sergio Vaccaro

In merito allo scenario relativo al prolungamento del Superbonus al 110% in manovra, riteniamo fondamentale che esso venga portato a tutto il 2023 senza distinguo. In base ai dati Enea, il numero maggiore di asseverazioni finora riguarda proprio le unifamiliari e plurifamiliari, escluse ieri dalla proroga”.

“Non va dimenticato che nei centri più piccoli questa tipologia di edifici privati ha un’incidenza molto maggiore sul totale dell’edilizia. Questa estensione è troppo circoscritta, e rischia di frenare non poco tutte le potenzialità della misura e di distruggere quella fetta di tessuto produttivo che ha investito per adeguarsi alla mole di lavoro. Chiediamo all’Esecutivo di osare: non si fermi questo treno che proprio ora ha cominciato a correre. Così come è formulata, la proroga è a scarto ridotto, e causerebbe troppi danni a cittadini e aziende”.

Senatore Paolo Arrigoni, responsabile dipartimento Energia Lega e Giorgia Andreuzza, vicepresidente commissione Attività Produttive della Camera

“La prossima manovra dovrà contenere la proroga di tutti i bonus edilizi (ristrutturazione, ecobonus, sismabonus, facciate, arredi) almeno a tutto il 2022. Ed il Superbonus al 2023 a favore di tutta la platea di beneficiari, inclusi gli edifici unifamiliari e le unità immobiliari funzionalmente indipendenti. Non si possono tradire le attese di proprietari ed imprese, già in difficoltà per la pandemia e il caro materiali. Oltre alle farraginosità di una normativa da semplificare. Riteniamo necessario leggere le aspettative del paese reale, soprattutto ora che la vita economica nazionale ha una valida prospettiva di crescita. Solo a partire dal 2024 si potrà immaginare un decremento delle misure. Per quella data verosimilmente le condizioni macroeconomiche della nostra economia saranno complessivamente migliorate e più stabili”.

ecofuturo key energy

il leader M5S Giuseppe Conte

“Il Superbonus 110% è una misura ideata e diventata realtà grazie al M5s. Grazie alla nostra determinazione abbiamo ottenuto una prima proroga della misura, ma non possiamo accontentarci. Bisogna fare di più: il governo ne garantisca la proroga anche agli edifici non condominiali e la renda accessibile negli anni a venire”. “Portiamo avanti questa richiesta con voce ferma” con “famiglie, imprese e associazioni di categoria che la reclamano fortemente. Dobbiamo spingere sulla ripartenza, correre veloci con “investimenti intelligenti, strategici e sostenibili. Serve coraggio”.

Senatrice Alessandra Gallone, Forza Italia

“I costi della transizione non devono ricadere sui cittadini e sappiamo che il governo sta lavorando per questo. Stamattina c’era molto fermento alla notizia della proroga del superbonus 110 alle sommità condominiali. Gli ecobonus vanno mantenuti, prorogati ed estesi, ci sono ben altri provvedimenti che potranno essere tagliati. Dobbiamo perseguire la sostenibilità a tutto tondo. Coniugare la sostenibilità ambientale con quella economica e sociale, pena l’impoverimento e il blocco del sistema Paese”.

CNA: Incomprensibile limitare il Superbonus 110% e non prorogare il bonus facciate

CNA condivide l’indicazione del Governo di prorogare a tutto il 2023 il Superbonus 110%. Una misura che sta dimostrando di essere un volano per la ripresa economica. Sarebbe incomprensibile tuttavia, se trovassero conferma le notizie di stampa, limitare la proroga soltanto a condomini e edifici IACP, escludendo tutte le singole unità immobiliari e gli edifici funzionalmente indipendenti. Così come non prorogare il bonus facciate.

Per la Confederazione ridurre le misure di incentivazione per la riqualificazione energetica e la valorizzazione del patrimonio immobiliare contrasta con l’orientamento di una manovra espansiva per sostenere e consolidare la crescita annunciata dal Governo. E che trova conferma nel documento programmatico di bilancio approvato ieri dal Consiglio dei Ministri. CNA ritiene che limitare la platea dei beneficiari del Superbonus penalizza soprattutto le piccole e medie imprese e la grande maggioranza dei piccoli comuni italiani. Al tempo stesso il bonus facciate sta dimostrando di centrare il duplice obiettivo di stimolo all’economia e di strumento efficace per rendere più belle strade e piazze del nostro Paese.

Confedilizia preoccupata per l’impatto

“Desta forti preoccupazioni l’eliminazione del bonus facciate al 90 per cento. Così come la mancata proroga del superbonus al 110 per cento per le case unifamiliari e le unità immobiliari funzionalmente indipendenti. Il primo è un incentivo utilissimo, essendo finalizzato a riqualificare le nostre città, e molto utilizzato da famiglie e imprese. Il secondo è fondamentale per rendere più sicure e più efficienti tante abitazioni frequentemente di proprietà di famiglie a basso reddito. Non sono le ‘villette’ di cui si favoleggia in queste ore. E in molti casi collocate in aree a rischio sismico”.

“Auspichiamo che le forze politiche di maggioranza inducano il Governo a rivedere le proprie scelte verso proprio gli incentivi più applicati. La limitazione del superbonus, peraltro, si pone in netto contrasto con le aspettative del comparto alimentate dallo stesso Esecutivo. E creerà ulteriore tensione su un mercato. Mercato già fortemente stressato dalla mancanza di materiali e di imprese disponibili, nonché dagli aumenti spropositati dei costi degli interventi”.

Francesco Burrelli, presidente nazionale Anaci – Associazione Nazionale Amministratori di condomini e immobili

“Ci siamo battuti per la proroga del Superbonus 110%, che sicuramente non deve finire nel 2022, ma secondo noi neanche nel 2023. Dovrebbe continuare nel 2025 con il Pnrr”. “Non è pensabile che nel giro di un anno si possano efficientare e mettere in sicurezza tutti i fabbricati in Italia. Parliamo di oltre 1,2 milioni di condomini”. 

Fonte articolo: Ansa

Redazione

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