Materie critiche: il lavoro del Tavolo Nazionale

Dopo una lunga fase di incontri e lavori preparativi, il Tavolo nazionale per le materie critiche è entrato nel vivo con una prima riunione tra Governo e gli attori pubblici e privati.

Un incontro organizzato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, i due dicasteri cui è demandato il ruolo di coordinamento. Vi partecipano altre amministrazioni nazionali, la Presidenza del Consiglio, il Ministero degli Affari Esteri, l’Istat, così come a rappresentanti della Commissione europea e di agenzie europee, associazioni di impresa ed esperti del settore.

Obiettivo: assicurare il coordinamento e il confronto fra i partecipanti sulla questione della produzione e dell’approvvigionamento di materie prime critiche.

Con la transizione energetica in corso e le tecnologie di decarbonizzazione, la domanda di questi materiali è andata progressivamente lievitando. Al riguardo basti pensare che la prima lista di Critical Raw Materials (CRMs) presentata dall’Unione europea nel 2011 era costituita da solo 14 elementi. Nell’ultimo aggiornamento, effettuato nel 2020, sono ben 30.

Il rischio maggiore in tema di CRMs non è costituito tanto dalla loro effettiva rarità, quanto dalla concentrazione geografica in specifiche aree del mondo. Attualmente la Cina fornisce all’Unione Europea circa il 98% delle terre rare. La Turchia il 98% del borato, il Sudafrica il 71% del platino e una percentuale ancora più elevata per i materiali del gruppo platino, iridio, rodio, rutenio. Con il litio fornito per il 78% dal Cile. Si tratta di una monopolizzazione del mercato che rende ancora più complessa la dipendenza europea dall’estero. Per questo l’esecutivo UE ha annunciato il “Critical Raw Materials Act”, vale a dire la prima legge europea sulle materie prime critiche.

In tale contesto, il Tavolo nazionale per le materie critiche potrà approfondire la discussione italiana sul tema specifico, aggregando le esigenze del sistema produttivo e gli obiettivi ambientali.

Il commento del Ministero delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso

“Il tavolo è anche funzionale a definire il fabbisogno del Paese nella duplice transizione green e digitale. E fornire utili elementi in vista del “Critical Raw Materials Act” che sarà presentato dalla Commissione europea in primavera. Siamo assolutamente convinti che occorra soprattutto in questo campo una politica europea assertiva che utilizzi risorse comuni anche attraverso il Fondo sovrano europeo. Il tavolo inoltre potrà aiutarci nella definizione di una nuova normativa nazionale sulla estrazione mineraria”.

Nell’insieme il lavoro sarà orientato a individuare proposte per una strategia nazionale di approvvigionamento delle materie prime critiche, per lo sfruttamento delle risorse del paese, seguendo i principi di urban mining, eco-design e attività mineraria sostenibile. E concretizzando le possibilità offerte dalle Best Available Technology (BAT), elaborando proposte per eventuali iniziative normative, svolgendo anche attività di analisi.

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Redazione

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