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Lo slogan degli artigiani: adotta un pannello fotovoltaico

Artigiani, ma anche produttori di energia con il fotovoltaico. Non solo per sé stessi, ma anche per famiglie ed enti locali. Questa la visione dietro le proposte che vengono presentate alla giunta di Confartigianato Udine, l’organo esecutivo dell’associazione.  

In attesa dei provvedimenti attuativi nazionali che dovrebbero sbloccare l’avvio vero e proprio di comunità energetiche di medio-grandi dimensioni – al di là delle sperimentazioni degli ultimi anni – l’idea è quella di portarsi avanti con tre azioni concrete.

Il servizio video del TGR

La prima è una mappatura di tutte le attività artigiane disposte a installare un impianto fotovoltaico sul tetto. Una prima stima provvisoria, realizzata prima di iniziare le interlocuzioni, fotografa almeno 192 capannoni in provincia di Udine. 125 dei quali hanno potenzialità ottimali per il progetto. Ma potrebbero essere fino a un migliaio.

La seconda azione concreta è la creazione di un gruppo tecnico di studio per la creazione di comunità energetiche, per seguire tutti gli adempimenti burocratici. La terza, il lancio di un gruppo d’acquisto per pannelli e accumulatori. Il tutto tramite la partnership con il Caem, il Consorzio acquisti energia e multiutility del Triveneto.

Ci sono già trattative in diversi comuni, le più avanzate nel triangolo della sedia. Già nero su bianco, invece, l’accordo all’autoporto di Coccau.  

Graziano Tilatti, presidente di Confartigianato imprese Udine

“Assieme al Comune di Tarvisio e Carnia Industrial Park abbiamo firmato una lettera di intenti per la realizzazione di una zona artigianale e una zona ad uso industriale. Sarà completata anche con l’installazione di impianti a energia rinnovabile da condividersi poi con le imprese che si installeranno lì. E creando la comunità energetica di modo che l’esubero possa essere utilizzato a km zero e condiviso con il Comune.

Elsa Bigai, direttore Confartigianato Udine Servizi

“E’ un percorso che si va a scrivere, noi vogliamo dare il nostro contributo, dire che ci siamo, naturalmente ai nostri associati, ma anche agli altri interlocutori”.

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Redazione

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