PRESENTAZIONE LINEE GUIDA PER L’APPLICAZIONE DELL’AGRO-FOTOVOLTAICO IN ITALIA

Impatto microclimatico del fotovoltaico: ecco le linee guida

Linee Guida sulla valutazione dell’impatto microclimatico generato dall’installazione di campi fotovoltaici (FVT) e agro-fotovoltaici (A-FVT).

Le misure di contrasto ai cambiamenti climatici, sia su scala globale che su quella locale, richiedono approcci rigorosi per tutte le forme di energia, compresa una di riferimento per la transizione ecologica come quella fotovoltaica.

Per questo l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione ambientale della Regione Veneto (ARPA Veneto) ha approfondito le relazioni fra parametri microclimatici ed impianti solari, con la pubblicazione delle prime linee guida in Italia per la valutazione dell’impatto microclimatico del fotovoltaico in ambiente urbano, peri urbano, industriale e rurale.

Obiettivo del nuovo strumento di valutazione è riferito alla capacità delle installazioni fotovoltaiche di riscaldare le aree circostanti,influenzando conseguentemente, eventualmente gli ecosistemi sia naturali che umani.

Come scrive Arpa Veneto Le linee guida, prime in Italia, presentano indicazioni operative sulla campagna di misure microclimatologiche, per valutare l’eventuale formazione di isole di calore in conseguenza dell’installazione di questi impianti. Il documento è stato redatto in collaborazione con la Fondazione Osservatorio Meteorologico Milano Duomo ETS, e precisa che l’impatto sul microclima del fotovoltaico richiede una valutazione in funzione non solo dalla soluzione progettuale e impiantistica scelta nel singolo caso, ma anche dalla tipologia di sito, dall’uso del suolo, dalla geografia locale e dalla climatologia dell’area. 

Per qualsiasi tipologia di impianto fv a terra, l’analisi precederà due campagne di monitoraggio del microclima locale con postazioni meteo. Una in fase ante-operam, quindi prima dell’installazione dell’impianto, e una durante le fase di pieno esercizio dello stesso. Le misure, raccolte dalle postazioni meteo per oltre un anno in fase post operam, permetteranno di valutare intensità e estensione dell’isola di calore generata. Affinché i dati possano essere considerati “di qualità”, questi dovranno essere sottoposti giornalmente ad un processo di validazione seguendo i criteri riportati nella stessa guida dell’ARPA Veneto. Come si legge in una nota stampa, “Nel caso in cui non sia possibile effettuare una campagna meteorologica si propongono alternative al monitoraggio in campo, come lo studio delle immagini da satellite ad alta risoluzione e la modellistica numerica”.

A partire poi dai risultati elaborati sarà poi possibile mettere in campo azioni di mitigazione degli effetti.

Si può scaricare qui la Guida sul monitoraggio dell’impatto microclimatico da fotovoltaico e agrivoltaico

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Redazione

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