Science concept. Methane or Ammonium molecules. 3D rendered illustration

Emissioni metano, i dati IEA: bisogna ridurre le perdite

Secondo la nuova analisi dell’IEA (Agenzia internazionale dell’energia) le emissioni globali di metano dal settore energetico sono circa il 70% maggiori rispetto a quanto riportato ufficialmente dai governi nazionali. Urgenti maggiori sforzi di monitoraggio e un’azione politica più incisiva per ridurre le emissioni del potente gas serra.

Se tutte le perdite di metano dalle operazioni di combustibili fossili nel 2021 fossero state catturate e vendute, i mercati del gas naturale sarebbero stati riforniti con ulteriori 180 miliardi di metri cubi di gas naturale. Ciò equivale a tutto il gas utilizzato nel settore energetico europeo e più che sufficiente per allentare la rigidità odierna del mercato“.

Global Methane Tracker 2022 – tutti i dati

Nell’analisi si evidenzia come Il metano si dissolva più velocemente rispetto all’anidride carbonica (CO2). Ma ha un potere climalterante ben superiore. Ridurre le emissioni di metano darebbe quindi un contributo più veloce nel limitare il riscaldamento globale. Il settore energetico rappresenta circa il 40% delle emissioni di metano prodotte dall’attività umana. E nel 2021 ha visto aumentare la diffusione del gas di poco meno del 5%. Sulla base dell’analisi del Global Methane Tracker, viene evidenziata la ripresa delle emissioni da petrolio, gas e carbone.

Le emissioni globali di metano dalle operazioni di petrolio e gas diminuirebbero di oltre il 90%, secondo l’Agenzia, se tutti i paesi produttori emettessero come la Norvegia, che presenta la quantità più bassa al mondo. Il metano, secondo Iea, è responsabile di circa il 30% dell’incremento delle temperature globali dalla rivoluzione industriale. Riduzioni rapide e sostenute delle emissioni sono fondamentali per limitare il riscaldamento a breve termine migliorando la qualità dell’aria.

Il Global Methane Pledge

Lanciato a novembre da oltre 110 paesi alla Conferenza COP26 sui cambiamenti climatici a Glasgow, ha segnato un importante passo avanti. Guidati dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti, i suoi partecipanti hanno convenuto di ridurre le emissioni di metano dalle attività umane, tra cui l’agricoltura, il settore energetico e altre fonti, del 30% entro il 2030. Tuttavia, è necessario che altri grandi emettitori aderiscano. Dei cinque paesi con le maggiori emissioni di metano dai loro settori energetici – Cina, Russia, Stati Uniti, Iran e India – solo gli Stati Uniti fanno parte del Pledge allo stato attuale delle cose.

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Il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Frans Timmermans ha dichiarato: “Il metano è il secondo maggior contributore al riscaldamento globale. La rapida riduzione delle emissioni di metano è quindi una parte fondamentale dei nostri sforzi per affrontare la crisi climatica. Come stabilito nel Global Methane Pledge, abbiamo bisogno di dati più precisi sulle effettive emissioni di metano. Misurando, segnalando e verificando, sapremo dove i tagli alle emissioni sono più urgenti. Il rapporto dell’Aie sottolinea la necessità di questo sforzo”.

LE NEWS DI ECQUOLOGIA SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI

L’inviato presidenziale speciale degli Stati Uniti per il clima John Kerry ha dichiarato. “Ridurre l’inquinamento da metano è il modo più veloce per mitigare il cambiamento climatico. E tagliare gli scarichi, le perdite e le fiamme dai sistemi di petrolio e gas è il modo più veloce per ridurre il metano. Il nuovo rapporto fornisce informazioni importanti sulla portata di questa opportunità di azione per il clima. Evidenzia inoltre la necessità per i governi di migliorare l’accuratezza dei loro dati sulle emissioni di metano negli inventari nazionali. E di agire insieme per ridurre le emissioni di almeno il 30% entro il 2030 nell’ambito del Global Methane Pledge”.

Il ministro canadese delle risorse naturali Jonathan Wilkinson ha dichiarato: “Combattere il cambiamento climatico significa affrontare le emissioni di metano in Canada e nel mondo. Il Canada ha fissato l’obiettivo di ridurre le emissioni di metano di almeno il 75% rispetto ai livelli del 2012 entro il 2030. E ha messo in atto normative per aiutare a raggiungere tale obiettivo. Questo ci rende il primo paese ad aderire all’invito all’azione dell’AIE. Stiamo lavorando con le province e i territori, i partner indigeni, l’industria e la manodopera per mettere i lavoratori al centro dello sforzo globale per ridurre le emissioni di metano”.

La Redazione di Ecquologia

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