Contratti di Rendimento Energetico: vademecum

L’evoluzione della specie: i Contratti di Rendimento Energetico. Articolo a cura dell’Ing. Stefano Maestrelli – Energy Manager – RENOVIT

Il Contratto di Rendimento Energetico, su proposta di imprese private (E.S.Co.), rappresenta l’unico strumento in mano alle Amministrazioni Pubbliche con cui “mettere a fattor comune” Risorse Pubbliche e Risorse Private per ottenere più elevati livelli di Efficienza Energetica, verso il raggiungimento degli obiettivi definiti dal Piano Nazionale Energia e Clima (PNIEC) per il 2030.

L’attuale Crisi Energetica

L’attuale crisi energetica, non solo italiana, deriva prima da una forte ripresa dello sviluppo post pandemia e successivamente dagli eventi bellici e dalla loro conseguenze per la fornitura dei vettori energetici. Questa crisi rende ancora più necessaria un’importante attività rivolta allo sviluppo dell’Efficienza Energetica.

In particolare nella pubblica amministrazione devono essere rafforzati gli indirizzi già inseriti nelle normative e nei programmi nazionali e locali. Come il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) ed i Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia attraverso i Piani d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima (PAESC). Strumenti per concretizzare una rafforzata attenzione e l’attuazione di investimenti e pratiche di gestione rivolte ad un minor utilizzo di fonti energetiche, mantenendo elevata la qualità ed il benessere delle strutture sanitarie.

Gli indirizzi europei per la politica energetica

La politica dell’Unione Europea in campo energetico, anche in attuazione degli “Accordi di Parigi” delle Nazioni Unite, vuole “…fornire alle famiglie e alle imprese dell’UE energia sicura, sostenibile, competitiva e a prezzi accessibili attraendo investimenti. Ciò attraverso una radicale trasformazione del sistema energetico europeo, rivolta alla necessità di preservare, proteggere e migliorare la qualità dell’ambiente e di promuovere la conservazione delle risorse naturali. In particolare promuovendo l’efficienza energetica e i risparmi energetici anche con l’uso delle energie rinnovabili”. (Energy Efficiency First)

I Contratti di Rendimento Energetico (EPC)

La legislazione italiana, nel recepimento delle direttive Europee, aveva già individuato nel 2014, con il Dlgs 102, lo strumento principale per la riduzione dei consumi energetici nella Pubblica Amministrazione. Ovvero i Contratti di Rendimento Energetico (EPC).

A seguito di questa indicazione, solo con molto ritardo, si sono avviate alcune esperienze molto positive e significative. Hanno però interessato un numero esiguo di Enti Locali e di strutture sanitarie italiane (Marche, Toscana).

Nello stesso Dlgs 102/14 è evidenziata la definizione di Contratto EPC. “L’accordo contrattuale tra un Ente Pubblico beneficiario e il fornitore di una misura di miglioramento dell’efficienza energetica (una E.S.Co.), verificata e monitorata durante l’intera durata del contratto, dove gli investimenti (lavori, forniture o servizi) realizzati sono pagati in funzione del livello di miglioramento dell’efficienza energetica stabilito contrattualmente o di altri criteri di prestazione energetica concordati, quali i risparmi finanziari”.

Il Vademecum per PPP & Contratti di Rendimento Energetico (EPC)

In questa fase di stringente necessità di sviluppo della efficienza energetica la Presidenza del Consiglio dei Ministri, tramite la sua struttura Dipartimento per la Programmazione e il Coordinamento della Politica Economica”, ha pubblicato recentemente, nel mese di maggio 2022, un importante documento, molto esteso e dettagliato (80 pagine) denominato “Vademecum dalla A alla Z per PPP (partenariato pubblico privato) & Contratti di rendimento Energetico (EPC) – Una Guida per le Amministrazioni e per gli Operatori”.

Un documento molto significativo. Analizza sia le fonti normative, sia gli importanti risultati ambientali, economici e gestionali, sia le modalità operative per la attuazione dei contratti EPC.

Questo indirizzo viene esplicitamente indicato alla pagina 52 del testo del Vademecum. Si sostiene che “L’EPC si pone, dunque, come modulo contrattuale privilegiato per ottenere più elevati livelli di efficienza energetica. E per raggiungere gli obiettivi definiti dal Piano Nazionale Energia e Clima (PNIEC) per il 2030”.

Leggi anche Comunità Energetiche: istruzioni giuridiche per l’uso

Redazione

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