A Brescia il festival della Pace. San Marino Green presente
Inaugurata venerdì 12 novembre, presso lo splendido salone Vanvitelliano, la quarta edizione del Festival della Pace di Brescia. Dopo l’interruzione forzata
dello scorso anno, dovuta alla pandemia, torna con ancora più argomenti a favore della necessità e dell’urgenza di costruire un orizzonte di pace, nonviolenza e fratellanza per l’umanità. E di relazioni rispettose e sostenibili con il pianeta che ci ospita.
“Pace e democrazia, dialogo e fratellanza, tutela dell’ambiente e rispetto delle minoranze sono tutti elementi inscindibili che si tengono fra loro”
Queste le parole con cui Roberto Cammarata, presidente del consiglio comunale di Brescia e anima del festival, apre le danze.
Presenti il sindaco Emilio Del Bono e la vice ministra degli Esteri Marina Sereni. Da segnalare la toccante testimonianza in video messaggio di Setsuko Thurlow, sopravvissuta alla bomba atomica di Hiroshima.
Izumi Nakamitsu, sottosegretario generale alle Nazioni Unite per il disarmo con le sue parole ammutolisce la platea. “Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale la pace non è mai stata messa in pericolo come adesso”.
In prima fila moltissimi sindaci con la fascia tricolore firmatari del manifesto “Italia ripensaci”. Un appello che chiede al governo di aderire al trattato per l’abolizione delle armi nucleari entrato in vigore nel gennaio di quest’anno.
A rendere mediaticamente speciale questa edizione, la mostra dell’artista cinese dissidente Badiucao. Un evento colpito dalle forti pressioni diplomatiche da parte della Cina affinché l’esposizione non si facesse. Incidente diplomatico che ha fatto sì che la stessa CNN ed il New York Times ne parlassero.
In questo contesto il San Marino Green Festival ha voluto ribadire il legame stringente che vi è fra la pace e la tutela ambientale. Il festival sanmarinese ha portato la propria testimonianza ed una mostra generata dai suoi Archivi Sostenibili dell’arte. Intitolata “SENZACQUA”, ospita opere di Claudio Ballestracci e Giorgio Busignani, ed è visibile al Bunkervik, rifugio antiaereo della Seconda Guerra Mondiale ed oggi spazio espositivo.
“Pensiamo che questa suggestiva mostra possa essere solo l’inizio della nostra collaborazione con il San Marino Green Festival, portatore di idee e di valori”. Ha sottolineato a sua volta Roberto Cammarata presente all’inaugurazione di sabato al Bunkervik.
Le dichiarazioni dei rappresentati del San Marino Green Festival
Soddisfatto Gabriele Geminiani. “Il festival genera relazioni, l’arte genera relazioni. Per chi ha creduto in questo strumento è il momento di raccogliere i frutti. In questi 3 giorni abbiamo fatto incontri importanti, alcuni strettamente pertinenti con quelli che saranno i temi della prossima edizione del nostro Green Festival. Inoltre, da festival che crede fermamente nelle capacità comunicative dell’arte, mi complimento con Brescia. Malgrado certe pressioni, non ha esitato a garantire la libertà di espressione a un’artista che denuncia le violazioni dei diritti umani nel proprio paese”. Nella mattina di sabato la delegazione sammarinese è stata ricevuta da Bianca Maiolini vice sindaca del comune di Ome. Per l’occasione è stata organizzata una visita all’Orto Botanico delle conifere, al Bosco delle querce e al Giardino giapponese dei ciliegi.
KAKI TREE PROJECT
In conclusione sono stati rafforzati i rapporti con l’associazione KAKI TREE PROJECT di Brescia e il suo presidente Francesco Foletti. E’ in atto un progetto didattico con alcune scuole primarie di San Marino. Nella prossima primavera avverrà la piantumazione di una piantina figlia del kaki che sopravvisse al bombardamento atomico di Nagasaki.
Link articolo originale Sanmarinofixing.com
