World Energy Outlook 2020: Fotovoltaico sugli scudi

Puntuale come ogni anno arriva la pubblicazione guida di IEA (International Energy Agency), il World Energy Outlook 2020, che fornisce una quadro esaustivo del percorso che il sistema energetico globale potrebbe fare nei prossimi decenni, con una indicazione sempre più netta del grande ruolo delle energie rinnovabili, cercando di capire anche in che modo la crisi sanitaria che stiamo vivendo a livello planetario, potrà influenzare il prossimo futuro.

In occasione della presentazione del nuovo report, le parole di Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale dell’energia:  Il fotovoltaico sta diventando il nuovo re dei mercati mondiali dell’elettricità. Sulla base delle attuali impostazioni politiche, è sulla buona strada per stabilire futuri record di distribuzione annuale dopo il 2022

Un documento che proprio a fronte della emergenza sanitaria in corso, ospita per la prima volta anche lo scenario Delayed Recovery (DRS), cioè “ripresa ritardata”, in cui la IEA fa i conti con un possibile prolungamento della pandemia e con una più accentuata recessione. A completare il quadro dei probabili sviluppi futuri abbiamo:

  • lo scenario delle politiche dichiarate (STEPS);
  • lo scenario dello sviluppo sostenibile (SDS);
  • lo scenario delle zero emissioni nette entro il 2050 (NZE2050)

In particolare nel rapporto si tracciano:

  • Lo scenario politiche dichiarate che prevede che il Covid-19 venga gradualmente portato sotto controllo nel 2021 con l’economia globale che torna ai livelli pre-crisi entro lo stesso anno. Si tratta di uno scenario che riflette tutte le intenzioni e gli obiettivi politici annunciati oggi, nella misura in cui saranno supportati da misure precise e dettagliate per il loro conseguimento.
  • Lo scenario di recupero ritardato, è concepito con le stesse ipotesi politiche dello STEPS, considerando però una pandemia prolungata e danni duraturi alle prospettive economiche. Con un siffatto quadro l’economia globale ritornerebbe alle dimensioni pre-crisi solo entro il 2023.
  • Lo scenario di sviluppo sostenibile che registra un’impennata nelle politiche e negli investimenti per l’energia pulita collocando il sistema energetico sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi e di sviluppo sostenibile. Le ipotesi sulla salute pubblica e sull’economia sono le stesse dello STEPS.
  • Il nuovo caso Net Zero Emissions entro il 2050 che estende l’analisi del precedente, con un numero crescente di paesi e aziende orientato ad emissioni nette zero, mediamente entro il 2050.

Venendo più strettamente alla evoluzione delle energie rinnovabili, tracciato nel World Energy Outlook 2020, queste sono destinate ad assumere un ruolo di riferimento in tutti i quattro  scenari analizzati, con il fotovoltaico come rinnovabile guida. Nella corsa delle rinnovabili un ruolo fondamentale avranno gli investimenti nelle reti elettriche, da sempre uno dei punti critici nella transizione energetica. A sostegno continua avanzata delle rinnovabili sia le politiche di sostengo che l’avanzamento tecnologico stanno avendo un ruolo importante con un crescente interesse a livello di capitali nei principali mercati, con il fotovoltaico già oggi più economico rispetto a centrali a carbone e a gas nella quasi totalità dei Paesi, con le aste solari  che e ogni anno raggiungono sempre nuovi record di prezzo. 

Passando alla analisi dei singoli scenari, nello scenario delle politiche dichiarate le energie rinnovabili soddisfano l’80% della crescita della domanda globale di elettricità nel prossimo decennio, con l’idroelettrica, antesignano delle rinnovabili, che rimane la principale fonte ma con il fotovoltaico che si colloca come prima tecnologia in termini di capacità installata, seguiti poi da eolico offshore e onshore.

Lo scenario più ambizioso, lo NZE2050, presenta una crescita ancora superiore delle rinnovabili, con il fotovoltaico che aumenterebbe a livello planetario dai 110 GW del 2019 a quasi 500 GW nel 2030. La quota da rinnovabili nella fornitura globale di elettricità passerebbe dal 27% del 2019 al 60% del 2030, con l’energia nucleare che arriverebbe a poco più del 10% e le centrali a carbone senza CCUS appena al 6%. Ovviamente per raggiungere siffatti livelli ci dovrebbe essere la triplicazione degli investimenti che dovrebbero raggiungere i 2.000 miliardi di dollari a fine decennio; con oltre un terzo della spesa finalizzato alle sole infrastrutture elettriche.

Quello che in rapporto da come certo è il moltiplicarsi delle sfide per i combustibili fossili. Infatti anche nello scenario STEPS delle politiche dichiarate, la domanda di carbone non torna ai livelli pre-crisi ma è destinata a scendere sotto al 20% nei prossimi anni. Ad aumentare sarà invece la domanda di gas naturale, soprattutto nell’area asiatica, mentre il petrolio manterrà le odierne vulnerabilità ed oscillazioni.

Come ha precisato lo stesso Birol, “L’era della crescita […] di petrolio finirà nel prossimo decennio, ma senza un grande cambiamento nelle politiche governative, non c’è segno di un rapido declino. Sulla base delle impostazioni politiche odierne, un rimbalzo economico globale spingerebbe presto la domanda di petrolio ai livelli pre-crisi”.

Link World Energy Outlook 2020 (sito IEA)

La Redazione di Ecquologia

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