SYM, il Parassita: Un Viaggio Narrativo tra Realtà e Fantasia
Lorenza Maria Mori presenta “SYM, il parassita”, una fiaba per tutte le età che esplora l’arrivo di un simbionte alieno in un piccolo paese della Valdichiana, mescolando realtà, fantasia e riflessioni sulla natura umana.
“SYM, il parassita” è il mio ultimo libro pubblicato dall’editore Betti di Siena. Sono Lorenza Maria Mori e ho già scritto due libri per Archivio Dedalus e per un altro editore che mi dicono non esiste più, ma ora parlo di questo: una fiaba per tutte le età? Un fantasy che scivola nella fantascienza?
A capo di ogni capitolo e sull’ultima di copertina troverete il bellissimo e evocativo disegno che ha fatto per me la mia cara amica Sandra Stocchi, artista e insegnante, un omino che come ognuno di noi galleggia nel cosmo. Grazie!
Ho scritto le prime 50 pagine negli ultimi giorni del dicembre 2012, quando si diceva dovesse finire il mondo, secondo un computo del tempo molto complesso contenuto in un antico calendario Maya. Conoscevo questa storia dei Maya fino da ragazzina, perché il babbo mi aveva dato da leggere dei libri di archeologia belli come romanzi quando avevo 11 e 12 e 13 anni: “Civiltà sepolte” e questo libro sui Maya, libri da adulti, e la previsione sulla fine del mondo mi aveva piuttosto colpito, ma l’anno 2012 era allora lontanissimo.
Quando poi ci arrivammo, nel 2012, mi venne l’idea di scrivere questo inizio della storia nel mio blog “iris e libellule”, come se la raccontassi dal futuro. Era una fine del mondo: la fine di un mondo e un inizio nuovo. Era anche, in quel momento, un modo di distrarmi da altre cose più dolorose. Mi impegnai a completare le prime 50 pagine, con l’arrivo del SYM sulla Terra, entro il 21 dicembre, nel caso in cui il mondo finisse davvero. Poi a anno nuovo 2013 mi venne l’idea di vedere che era capitato ai miei personaggi a cui mi ero molto affezionata e li accompagnai ancora per un tratto di strada, fino al settembre del 2014.
Il libro, come il mio primo, è stato “nel cassetto”, o a dormire nel computer, fino al periodo del Covid, quando Loredana Lipperini alla radio, a Farehneit, incoraggiò le donne che scrivono a scrivere una storia a lieto fine di cui al momento c’era bisogno. E anche ora…
Io ce l’avevo nel cassetto, e la riguardai tutta, togliendo le parti noiose e correggendo fino alla primavera del 2023 quando è stato poi pubblicato.
La storia racconta di un parassita, o simbionte, secondo il modo di vedere, che arriva sulla Terra nella notte del 21 dicembre 2012 e “atterra” in pochissimi posti, fra cui, in Italia, la Chianella.
La Chianella è una piccolissima località immaginaria della Valdichiana ispirata a tre posti: la Fratta, o Nottola, dove c’è quasi solo l’ospedale, e Le Chianacce. Alle Chianacce ero capitata nel 1980 con un amico giornalista, Claudio Repek, per scrivere un pezzo sull’inaugurazione della nuova Casa del Popolo costruita con i soldi e il lavoro manuale degli abitanti, e benedetta dal parroco. Le Chianacce mi era sembrato il paese di Don Camillo e Peppone, dove la gente sicuramente litiga un po’, ma di più va d’accordo e vive isolata nella campagna, ma sta bene perché c’è voglia e capacità di lavorare e stare insieme. Mi sono sempre ricordata Le Chianacce, anche se forse il ricordo che ne conservo è un’illusione.
Comunque io vivo da più di 20 anni in Valdichiana e volevo raccontare questo, la vita in un piccolo paese, anche se è senz’altro una Valdichiana inventata. Ma il miglior modo di predire il futuro è inventarlo, come dice un informatico della Apple, Alan Kay…
Come reagisce una piccola popolazione che all’inizio non è ancora una comunità all’arrivo di un parassita alieno?
Qualcuno ha detto che somiglia un po’ alla storia del Covid, attribuendomi poteri profetici che non ho, e d’altra parte la scienza avvisava da decenni sulla possibilità che si sviluppasse una pandemia. Semmai mi riconosco la capacità di descrivere i cattivi della storia, perché nessuna storia è interessante senza “cattivi” e senza problemi da superare. Uno dei personaggi negativi è una donna e ho descritto certe persone fanatiche e suggestionabili conosciute negli anni del negozio di alimenti bio che ho avuto, e che ora sicuramente sono diventate terrapiattiste, no vax ecc.
Fra gli abitanti della Chianella ci sono gli amici del dottor Giusti e di sua moglie Gigliola, perché che vita è senza amici? Ci sono diverse famiglie straniere, che abitano più volentieri nei paesini che nelle città, per gli affitti più abbordabili e, non sempre, per la maggiore tolleranza. Fra gli stranieri ci sono molti bambini, che ora da noi sono rari e preziosi, e questi bambini della Chianella lo sono in modo speciale.
C’è un giovane frate, che serve nella storia a approcciare alcuni temi, ma poi resta perché è tenero e simpatico e è impossibile non affezionarsi a Padre Giulio. C’è una sindaca rampante abbastanza rompiscatole che alla fine migliora. E’ presente un ritratto di fantasia del maestro giardiniere Carlo Pagani, perché c’è anche un bellissimo giardino e una donna giardiniere, la signora Disegni. A Carlo Pagani ho mandato il libro e siccome è gentile ha gradito il ritratto.
A un certo punto mi sono accorta che non c’erano animali come compagni degli umani, ma siccome nella mia vita e nella nostra di famiglia ci sono sempre stati ho aggiunto Pepe, un bel cane grande e coraggioso. Fra gli stranieri spicca una donna africana davvero speciale, la dottoressa M’Baye, ispirata alla mia amica Antoinette Marcelli Agkpa. La presenza del parassita mi ha permesso di inventarmi diverse cose “magiche” e alla fine capiremo che ci sta aiutando anche nella soluzione dei problemi climatici. Ma ce la possiamo fare anche senza di lui, perché in fondo il SYM è soprattutto un “facilitatore”, che ci aiuta nel dialogo con il mondo e di più, con noi stessi.
Lorenza Maria Mori