Rinnovamento Agricolo: Focus su Spirulina, Biochar, Zeolite

Rinnovamento agricolo. Un articolo a cura di Valeria Criseo

Soluzioni innovative e tecnologiche per la cura dell’ambiente, della filiera agroalimentare e quindi di una vita più sana.

Una volta una ricercatrice mi disse “Affermare che la chimica faccia male è come dire che un uomo che si getta dal terzo piano di un palazzo sia stato ucciso dalla fisica”. Siamo fatti di chimica. La chimica ci serve per capire la struttura del mondo che ci circonda. La nostra quotidianità è scandita da materiali e prodotti frutto di studi di chimica: detergenti, cosmetici, pitture, fibre tessili e molto altro ancora.

Sebbene, molto spesso, nell’uso comune venga usata come espressione che indica qualcosa di nocivo, la chimica degli alimenti ha consentito e tutt’oggi consente di progredire e trovare nuove soluzioni tecnologiche anche per la filiera agroalimentare, in particolare per una filiera più sostenibile. Per questo, ampio spazio è stato dato a questo tema nel programma di Ecofuturo Festival. Il contributo dei ricercatori italiani, in questo ambito, è fondamentale.

Proprio una sessione della kermesse, che si è svolta presso la Città dell’Altra Economia di Roma, si è aperta in ricordo di Mario Malinconico, chimico del CNR e scienziato di fama internazionale. Malinconico, ricordato come un innovatore e persona dal sorriso perenne, ha lasciato un’impronta significativa nel campo della chimica dei polimeri biobased. Il premio a lui dedicato è stato consegnato al fratello Nicolò e al figlio Francesco. Il chimico è stato lodato per il suo impegno nella ricerca di soluzioni chimiche per lo sviluppo di polimeri biodegradabili e spray naturali per l’agricoltura.

Spirulina protagonista

Si è poi introdotta una grande protagonista della giornata: la spirulina, una micro alga ricca di proteine e antiossidanti. Giuseppe Quaranta, membro del Comitato Scientifico di Ecofuturo, ha descritto come la spirulina possa essere una soluzione sostenibile per la nutrizione, grazie alla sua capacità di crescere rapidamente e di assorbire CO2. Rendendosi così un valido alleato nella lotta contro il cambiamento climatico. La produzione di spirulina contribuisce a rendere l’aria più pulita. Un chilogrammo di alga assorbe due chilogrammi di CO2 ed emette la stessa quantità di ossigeno. È infatti l’organismo che genera la maggiore quantità di ossigeno in assoluto. Attraverso la fotosintesi, cattura l’anidride carbonica dall’atmosfera e contribuisce a ridurre i gas responsabili del riscaldamento globale.

Questa alga può essere impiegata in numerose applicazioni. Antonio Idà, di Algaria e Spireat, società che produce spirulina grazie a un impianto a impatto zero, ha spiegato come questo “super food” possa essere trovato in vari formati, come chips, polvere o capsule, sfruttando così le sue importanti proprietà benefiche per il corpo. Ricca di nutrienti e fonte di proteine, è addirittura un ottimo cibo per gli astronauti in missione.

L’ambiente e i suoli che ci offrono la possibilità di coltivare e produrre cibo per la popolazione stanno affrontando molte problematiche. Il degrado dei loro nutrienti perché troppo sfruttati da un’agricoltura scriteriata, il dissesto idrogeologico causato anche dai cambiamenti climatici, l’inquinamento delle falde acquifere, l’introduzione di specie aliene e, più terribile di tutti, la grave perdita di biodiversità. Questo ci deve portare ad una seria riflessione sull’agricoltura. È necessario un cambio generale di approccio che sia olistico e che tenga conto di tutti questi aspetti.

Nuove tecnologie e innovazioni chimiche sono pronte e applicabili anche per la piena realizzazione di un’agricoltura sostenibile. Un esempio è fornito dall’agricoltura rigenerativa, approccio che mira a rigenerare e migliorare la salute degli ecosistemi agricoli. Si basa su pratiche che promuovono la salute del suolo, la biodiversità, la conservazione dell’acqua e la mitigazione dei cambiamenti climatici. Si distingue dall’agricoltura convenzionale in quanto cerca di lavorare con la natura piuttosto che contro di essa. Le pratiche tipiche dell’agricoltura rigenerativa includono la rotazione delle colture, l’uso di coperture vegetali, la minimizzazione dell’aratura e l’uso di tecniche di gestione del suolo che migliorano la sua struttura e fertilità.

Inoltre, promuove l’integrazione di alberi e piante perenni nei sistemi agricoli, contribuendo alla biodiversità e alla stabilità degli ecosistemi. Uno degli obiettivi principali dell’agricoltura rigenerativa è quello di creare sistemi agricoli sostenibili che possano continuare a produrre cibo in modo efficace nel lungo termine, mantenendo al contempo la salute del suolo, delle risorse idriche e della biodiversità.

Rigenerare è necessario

L’agricoltura rigenerativa può essere promossa grazie all’utilizzo di diverse sostanze. Una di cui si è parlato al Festival dell’eco-innovazione è il biochar. Si tratta di un prodotto biologico di origine vegetale, ottenuto tramite un processo di carbonizzazione o, più precisamente, di pirolisi lenta di materie prime organiche, principalmente biomasse lignocellulosiche. Il risultato è un prodotto a matrice di carbonio, altamente poroso e con molteplici applicazioni. Una delle più interessanti è l’uso in agricoltura. In questo ambito, il biochar migliora il suolo, aumentando la sua capacità di trattenere acqua e nutrienti. Questo è particolarmente utile in suoli poveri e degradati. Grazie alla sua porosità, crea una migliore aerazione del suolo e favorisce l’infiltrazione dell’acqua. Stabilizza il pH del suolo, rendendolo più adatto per la crescita delle piante.

Inoltre, migliora la nutrizione delle piante, assorbendo nutrienti come azoto, fosforo e potassio, rilasciandoli lentamente. Questo riduce le perdite per lisciviazione e aumenta l’efficienza dei fertilizzanti. Incrementa la disponibilità di micronutrienti e la capacità di ritenzione idrica e dell’umidità. Fornisce un ambiente favorevole per i microrganismi benefici del suolo, come batteri e funghi, che svolgono ruoli cruciali nella decomposizione della materia organica. Infine, contrasta il cambiamento climatico sequestrando il carbonio nel suolo per lunghi periodi di tempo, contribuendo alla riduzione delle emissioni di CO2 nell’atmosfera e mitigando il cambiamento climatico.

Luigi Cozzolino, amministratore unico di Eisenia Tech, la prima azienda italiana ad occuparsi di tecnologie applicate alla lombricoltura, ha recentemente acquisito un copyright internazionale per la realizzazione dell’unico macchinario mobile made in Italy per la produzione di biochar, aceto di legno e olio bio combustibile, grazie alla collaborazione con Avogadro Energy srl, azienda che si è occupata direttamente della realizzazione. Questo dispositivo consente di trattare varie matrici, alcune delle quali considerate per lo più rifiuti e portate in discarica, come gusci di cozze e vongole, trasformandoli in risorse utili per l’agricoltura. Cozzolino ha spiegato come il biochar, arricchito con sostanze adeguate e da loro prodotte (vermi compost, il loro cavallo di battaglia), riesca a creare un terreno che si auto rigenera. La massa microbica del biochar consente infatti una costante fertilizzazione del terreno.

A Ecofuturo Festival è intervenuto anche Daniele Giannusa, CEO di NeraBiochar, azienda specializzata che ha realizzato in Italia il primo impianto di produzione industriale di questo alleato per l’agricoltura. Il biochar, ha spiegato Giannusa, non è solo un ammendante per il suolo. Trova impiego anche nell’alimentazione zootecnica, nella cosmetica, nelle bioplastiche e persino nelle acciaierie.

Bioattività nell’orto

Un’altra soluzione di agricoltura rigenerativa è stata presentata da Nicolò Tacconi, progettista ecologico, che ha raccontato il funzionamento dell’orto bioattivo. Un sistema di coltivazione innovativo che combina tecniche di agricoltura biologica e sostenibile con l’uso di materiali naturali per migliorare la salute del suolo e la produttività delle piante. Questo approccio si basa sull’utilizzo di zeolite.

Trattasi di una sabbia vulcanica impiegata come corroborante per potenziare le difese naturali delle piante e come ammendante per migliorare le proprietà fisiche e chimiche del suolo. Ha molte caratteristiche affini al biochar: migliora la struttura del suolo, aumentando la capacità di trattenere l’acqua e migliorando l’aerazione. Questo favorisce lo sviluppo delle radici e la crescita delle piante. Aumenta la disponibilità dei nutrienti per le piante, trattenendo nutrienti come ammonio, potassio e calcio e rilasciandoli gradualmente, riducendo le perdite, e migliorando l’irrigazione. Riduce la salinità migliorando le condizioni per la crescita delle piante…. Continua a leggere gratis l’articolo su ECOFUTURO MAGAZINE

Redazione

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