RIFLESSIONI SENZA CENSURA: “Piccola storia triste del fotovoltaico Italiano”

A volte mi fermo un attimo a pensare, ripercorro questi due-tre anni di fotovoltaico (2010-2012) e non posso non farmi scappare un sorriso (oltre a percepire un senso di amarezza) quando mi sembra di vedere un oscuro disegno volto a sopprimere qualsiasi desiderio da parte della gente, di incamminarsi nel pericoloso viaggio attraverso il fotovoltaico.


Dal decreto salva Alcoa che insieme agli esuberanti incentivi del secondo Conto Energia, hanno permesso a chiunque di fare business spalmando le terre di Puglia  e Veneto di silicio, e “regalando” ai predoni stranieri palate di soldi sotto forma di incentivi, fino al Quinto Conto Energia, nato già morto e destinato a contendersi con il terzo conto il palmares di Conto Energia più veloce della storia.

Oscuri presagi ? Complotto ? Giudicate voi, ma io la mia opinione me la sono fatta, e vi racconto come la penso in poche righe per non stancare chi è ormai già provato dalla ricerca di numeri telefonici per parlare con Enel, chi si è addormentato davanti al computer in attesa che si sblocchi il portale del GSE, chi sta inviando mail all’AEEG per chiedere una proroga delle scadenze normative, e chi si è semplicemente stancato di lavorare con leggi fatte da incompetenti e palesemente studiate per mettere un freno allo sviluppo del settore.

Parto dal salva Alcoa e dal Secondo Conto Energia, quando si poteva fare tutto, finire un impianto, dichiarare di averlo finito mandando qualche foto raccolta a caso in giro per masserie pugliesi trasformate in fabbriche di energia, e attendere tranquilli l’arrivo di Enel (sistemando magari le piccole mancanze) per poi allacciare e starsene seduto al sole con una bella limonata ad attendere i cospicui bonifici del GSE (molti “schiavi del sole” come sono stati chiamati in un approfondimento sul web, invece non hanno visto un soldo). Andava bene tutto, la rete era perfetta e l’italiano gioiva del fatto che prima o poi avremmo tutti acceso il televisore usando l’energia verde.

Poi il quarto conto energia (il terzo è durato un battito di ali) che doveva segnare la morte del fotovoltaico e che invece un’astuto calo dei prezzi ha trasformato in una seconda Eldorado dalla quale spremere ancora più incentivi, con qualche regoletta in più giusto per mettere in difficoltà i meno addetti ai lavori. Basta impianti a terra sui terreni agricoli, basta rubare spazio a zucchine e melanzane, basta grandi impianti che vendono solo energia, ma nessun registro fino a 1 Megawatt su edificio, partite a caccia di tetti e tornate vincitori con altri sacchi ricolmi di oro.

E poi ? E poi la rete di trasmissione di energia elettrica italiana si ammala, improvvisamente, senza preavviso, nemmeno i supertecnici se ne erano accorti (sembra), troppi piccoli impianti generano e immettono in rete energia senza controllo, come cavalli imbizzarriti si vogliono impadronire dei cavi e dei tralicci di Enel, bisogna fare qualcosa, bisogna mettere un freno a questa arroganza del piccolo produttore.

Ma guarda caso è il momento delle famiglie, non è più tempo di grandi impianti, ormai la gente ocnosce il fotovoltaico siamo maturi per i 3kW sul tetto di casa, i 10kW sulla piccola azienda, ma non ci sono più soldi, ci siamo (si sono) mangiati tutti i 6 miliadi di incentivi che gli italiani hanno versato nelle casse del GSE con le loro bollette, e come facciamo ora ? Ma si, un piccolo Quinto Conto Energia, le briciole per i piccoli produttori, ma non troppi, perchè il ministro per l’ambiente  Clini ha detto che le rinnovabili creano sì immediato beneficio alle famiglie, ma poi cosa fanno le povere grandi aziende che fanno fatica a vendere energia perchè non ce n’è più bisogno ?

Però ormai lo abbiamo promesso un quinto conto, non possiamo fare la figura dei “quaqquaraqquà”. E allora come per magia nasce un Quinto Conto Energia con pochi spiccioli, con grande ritardo per non dare la possibilità di capire e di riflettere. E’ la fine ? Ma no, lasciamo finire il conto energia, il costo degli impianti calerà e allora saremo felici senza conto energia, potremmo fare i nostri impianti, vendere l’energia, risparmiare la bolletta, ce la faremo sì, ce la faremo, appena il costo degli impianti diminurà io non voglio più sentir parlare di GSE e di incentivi. Ma cosa sta succedendo di nuovo all’improvviso ? La rete nazionale di trasmissione dell’energia rischia il collasso, il portale Enel non funziona, Terna interviene, nuovi inverter più costosi, nuove interfacce, prove e test, altri costi si aggiungono, i piccoli impianti subiscono tantissimo tutti questi nuovi oneri, no non è conveniente fare il fotovoltaico, costano ancora troppo gli impianti, mi avevate detto che i prezzi sarebbro calati invece nel preventivo c’è l’interfaccia, la prova relè, gli inverter conformi alle esigenze di Terna e della rete, il mio tecnico vuole più soldi perchè perde dei giorni sul portale Enel.

Peccato…..il Quinto Conto avrebbe messo un freno alla speculazione, era il momento delle famiglie, delle piccole aziende……….peccato……

La piccola storia del fotovoltaico italiano è una storia triste, con pochi che si dividono la torta, ne mangiano fino a scoppiare per poi lasciare le briciole ai piccoli italiani che non si lamentano mai. Un paese dove un ministro per l’ambiente dice che le rinnovabili hanno delle controindicazioni, è un paese senza futuro, un paese che non investe nel risparmio energetico e nelle energie rinnovabili è un paese povero e senza speranza.

Ma forse sono un visionario paranoico, non c’è nessun disegno oscuro, sono solo tante piccole coincidenze…………….

Stefano Caproni su newsenergia.com

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