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Rapporto sullo stato dei trasporti terra-acqua-ferro 2018

In occasione del  Forum Internazionale di Conftrasporto-Confcommercio, svoltosi lo scorso 8 ottobre a Cernobbio, è stato presentato un nuovo Rapporto dell’Ufficio Studi di Confcommercio,realizzato in collaborazione con Isfort (Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti), su “Riflessioni sul sistema dei trasporti in Italia” che fa il punto su questo tema così cruciale, anche per la recente attualità, in un contesto economico sempre più contraddistinto dalla velocità delle merci e dall’esigenza di vettori sempre più integrati tecnologicamente, presupposti per i quali è necessario un cambio di passo, anche considerando la mitigazione delle esternalità ambientali lungo il percorso della sostenibilità.

          {tweetme} #conftrasporto #viedelmare “Sostenibilità nei trasporti: Conftrasporto-Confcommercio chiedono un cambio di passo a Cernobbio” {/tweetme} 

Secondo Conftrasporto-Confcommercio è prioritaria la messa a punto di una nuova strategia intermodale basata su soluzioni di trasporto più efficaci e dalla reale sostenibilità.

Nel corso dell’evento Confcommercio ha individuato le priorità d’intervento per i diversi ambiti:

  • per l’intero Sistema dei trasporti: la promozione dell’accessibilità dei territori come leva competitiva, partendo dalla garanzia della permeabilità della barriera alpina, attraverso una politica coordinata nazionale per i trasporti e la logistica, basata sulla co-modalità e sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale;
  • per l’autotrasporto: la riduzione del peso delle accise, la conferma delle risorse a supporto della competitività delle imprese nell’ottica della sostenibilità ambientale e della sicurezza stradale, lo sblocco del sistema delle revisioni dei veicoli e delle autorizzazioni ai trasporti eccezionali, il contrasto all’abusivismo e al dumping sociale.
  • per la filiera marittimo-portuale: una strategia uniforme d’intervento sui porti e sulla “Nuova Via della Seta” che tuteli gli interessi nazionali, misure per favorire l’occupazione di lavoratori marittimi italiani e europei, una diversa visione del regime delle concessioni portuali  centrata su trasparenza ed omogeneità delle condizioni.
  • per il trasporto ferroviario:  il completamento del processo di apertura alla concorrenza, l’adeguamento agli standard tecnici europei della rete, la concreta adozione del macchinista solo.
  • per la logistica energetica: un quadro autorizzativo e concessorio omogeneo a livello nazionale ispirato a criteri di semplicità e semplificazione, una fiscalità favorevole allo sviluppo della filiera del Gas Naturale Liquido.

L’analisi dei cambiamenti intervenuti negli ultimi decenni fatta dal rapporto impone una valutazione pragmatica e scevra di ideologie nella valutazione dell’efficacia delle politiche adottate in questi anni per la promozione dei trasporti sostenibili a livello nazionale ed europeo. Secondo Conftrasporti è necessario innovare strumenti operativi oramai superati puntando su un nuovo paradigma per la mobilità sostenibile, più efficace e più compatibile e rispondente alle dinamiche di sviluppo della produzione e dei consumi.

Negli ultimi decenni le politiche di sostegno per i trasporti sostenibili sono state basate essenzialmente sulla leva fiscale secondo il principio del “chi più inquina più paga” e dell’agevolazione del trasporto via mare o rotaia con particolare riferimento ai valichi alpini. Come fa notare l’associazione in un comunicato stampa diffuso in occasione dell’evento di presentazione del rapporto, “mentre sul mare il cambio intermodale ha imboccato la rotta giusta, con i traffici dei mezzi rotabili (camion, rimorchi e semirimorchi) imbarcati sulle navi in aumento del +255% dal 2005 al 2017,  lungo i valichi alpini non è decollato, con risultati deludenti nel passaggio delle merci da gomma a rotaia”.

Fonte: Rapporto “Riflessioni sul sistema dei trasporti in Italia” (Confcommercio-Isfort)

Sempre per la sostenibilità ambientale, all’autotrasporto si chiede di pagare, in termini di tassazione e pedaggi, il costo dell’inquinamento prodotto. Le accise sui carburanti pesano 62 centesimi al litro, e da quelle sul gasolio lo Stato incassa circa 20 miliardi di euro all’anno. La componente fiscale sul prezzo del gasolio per autotrazione in Italia ha la più alta incidenza dell’area Ue: 60,6%% contro una media europea del 55,9%. La spesa per il gasolio è una voce importante nel bilancio delle aziende, considerato che costituisce il 30% dei costi di esercizio”.

In ampi passaggi si conferma ancora una volta quello che noi andiamo affermando da tempo con la nostra campagna per le “Autostrade del Mare”, di cui abbiamo già pubblicato altri post.

Scarica il Rapporto “Riflessioni sul sistema dei trasporti in Italia” 

La Redazione di Ecquologia

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