Come sta l’ecosistema scuola? La ricerca di Legambiente

E’ stato presentato in questi giorni il XXI rapporto Ecosistema Scuola di Legambiente, fotografia annuale sulla qualità dell’edilizia scolastica. Un’indagine che ha analizzato 7.037 edifici scolastici di 98 capoluoghi di provincia frequentati da oltre 1,4 milioni di studenti.

Un’analisi che ha evidenziato l’ancora troppo grande divario tra Centro Nord e Sud, dove ben il 56% degli edifici necessità di urgenti e significativi interventi di ristrutturazione, a fronte del 36% di quelli collocati nel Nord. Ulteriore aspetto preoccupante: gran parte degli edifici scolastici che necessitano di una significativa ristrutturazione nel Meridione sono collocati in zona sismica 1 e 2!

Il rapporto “Ecosistema Scuola” è pubblicato a breve distanza dall’annuncio del Ministro dell’Istruzione Bianchi sulla ripartizione dei fondi del PNRR previsti anche per questo settore. Ben 17 miliardi di euro, di cui 5 in arrivo già entro novembre.

Nel rapporto Legambiente rileva come primo step di intervento proprio la messa in sicurezza degli edifici e l’efficientamento energetico. Si deve partire prioritariamente con l’adeguamento di tutte le scuole in zone sismiche 1 (4,1%) e 2 (30,9%). Prevedendo nel contempo una cabina di regia a sostegno tecnico amministrativo per l’attività di progettazione finalizzata all’innovazione sostenibile ed all’efficienza.

Sono oggi appena lo 0,9% i nuovi edifici costruiti secondo i criteri di bioedilizia e soltanto 387 strutture classificate in classe energetica A.

Nel rapporto viene evidenziato anche l’incredibile, ma estremamente diffuso, problema del rapporto tra fondi stanziati e fondi spesi. Su circa 47mila euro stanziati a edificio per la manutenzione straordinaria nel 2020 meno della metà è stata spesa.

Claudia Cappelletti, responsabile nazionale scuola Legambiente

“Ora più che mai, con le ingenti risorse del PNRR previste anche per le scuole, l’asticella della sfida in termini di messa in sicurezza, riqualificazione e sostenibilità ambientale si fa sempre più alta. La scuola è al centro della transizione ecologica nella doppia e interconnessa veste di principale leva educativa e culturale del Paese che deve interpretare le sfide di cambiamento alle quali educare le nuove generazioni e nello stesso tempo beneficiaria di risorse e opportunità, per essere messa nelle condizioni di essere capace di assolvere a questo ruolo. La qualità diffusa dell’edilizia scolastica e l’accesso per tutti e in tutti i territori ai servizi connessi alla scuola, è una parte dirimente del ripristino di queste condizioni. Investire fortemente nella sostenibilità ambientale, riteniamo, possa tenere assieme queste due velocità della transizione ecologica”.

Sono quindi i soliti aggettivi ancora a definire lo stato del patrimonio scolastico italiano: vetusto e poco sostenibile. A livello nazionale, infatti, un edificio su due non dispone ancora del certificato di collaudo statico, di agibilità e di prevenzione incendi.

Il capitolo di spesa più ingente del PNRR, 800 mln di euro, sarà destinata alla costruzione di 600 nuovi edifici scolastici.

Un intero capitolo del nuovo Report Ecosistema Scuola è infine dedicato anche agli esempi virtuosi, spaziando dalle scuole ristrutturate secondo criteri sostenibili ed antisismici fino a quelle certificate LEED. Come ad esempio la scuola Brancati di Pesaro definita come una delle più sostenibili al mondo. Sono inoltre segnalati progetti di mobilità sostenibile tra scuola e casa, pedibus, percorsi pedonali e sistemi di collegamento finalizzati al miglioramento della sicurezza e della qualità dell’aria.

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La Redazione di Ecquologia

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