Milano: un progetto che sfrutta acqua di falda e pompe di calore

Milano. Balilla, un progetto pilota che sfrutta l’acqua di falda e le pompe di calore riducendo le emissioni inquinanti

L’utilizzazione dell’acqua di falda per la climatizzazione degli edifici costituisce un elemento fondamentale per trasformare una problematica in opportunità in una delle città simbolo dello sviluppo economico industriale come Milano. Aspetto approfondito anche dalla rete di Ecofuturo in uno specifico convegno ad Ecomondo nel 2015 (vedi articolo).

A distanza di qualche anno, ecco nascere un interessante progetto pilota in tale ambito. Si tratta di una rete sperimentale di teleriscaldamento a temperatura neutrale che collegherà tre edifici. Due di proprietà comunale e un condominio privato, collocato in via Balilla, da cui prende il nome lo stesso progetto.

La Giunta ha approvato le linee di indirizzo per l’utilizzo di acqua sotterranea, proveniente dai pozzi per il controllo dell’innalzamento della falda acquifera all’interno del Parco della Resistenza attraverso impianti energetici a pompa di calore.

Si tratta di un’opera che si integra nella cornice del più ampio impegno dell’Amministrazione al rispetto dell’ambiente. Come fissato all’articolo 1 dello Statuto del Comune di Milano nonché previsto dal Piano Aria clima e dal protocollo di transizione ambientale.

La realizzazione di Balilla, progetto sviluppato da A2a Calore & servizi S.r.l., che utilizza quindi pozzi di falda originariamente destinati ad altra funzione, si stima che porterà ad una potenziale riduzione delle emissioni climalteranti ed inquinanti. Pari a 27,3 tonnellate di anidride carbonica, 74 chilogrammi di NOx e 3 kg di PM10, in un anno. Inoltre, la quota parte di acqua di falda reimmessa consentirà un risparmio di circa il 3,5% sui costi sostenuti ogni anno dall’Amministrazione comunale per la manutenzione e gestione dei pozzi interessati.

La società realizzerà nel sottosuolo pubblico una rete di teleriscaldamento a temperatura neutrale (15 gradi centigradi) che metterà in connessione un condominio privato, attualmente riscaldato da una obsoleta caldaia a gasolio, e due immobili comunali, ovvero il Centro civico di viale Tibaldi e la Scuola Giambologna.

Il teleriscaldamento e le pompe di calore sono indicati, sia nel Piano di azione per l’energia sostenibile (PAES) che nel Piano Area clima (PAC), come tecnologie la cui diffusione consente di ridurre le emissioni di inquinanti in atmosfera, di promuovere un uso sostenibile dell’acqua e delle fonti energetiche, di utilizzare fonti di energia rinnovabile e pulita nonché di migliorare la qualità dell’aria cittadina.

Si tratta di un progetto innovativo con cui la Società A2a Calore & servizi S.r.l. ha partecipato al bando europeo REWARDHeat, risultandone vincitrice e ottenendo un finanziamento di 453.933 euro. E che il Comune, impegnato nella riduzione complessiva dell’impronta di carbonio della città e nello sfruttamento delle risorse rinnovabili, intende sperimentare per poterlo replicare in altre zone cittadine.

Redazione

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