(Photo: Franziska Elmer)

Le prospettive della coltivazione di macroalghe in mare aperto

Nuova start-up sviluppa coltivazioni di macroalghe in mare aperto: alimenti biologici e carbonio rinnovabile per l’industria chimica.

Riportiamo questo articolo, pubblicato sulla pagina ufficiale dell’Istituto Alfred Wegener per la ricerca marina e polare. L’annuncio di questa bio-tecnologia e l’inizio delle attività su scala commerciale sono un’ottima notizia. Noi di Ecofuturo siamo convinti che sia possibile fare una svolta eco-tecnologica che consenta di mantenere gli standard di vita attuali, se non migliorandoli, facendo pace con il pianeta. Per chi sa guardarla e studiarla, la Natura è una fonte inesauribile di strategie, materiali, risorse e tecnologie che ci possono migliorare la vita.

In questo caso particolare, la notizia che possiamo trarre materie prime coltivando le alghe marine ci rallegra molto. In effetti, gli ecosistemi acquatici sono quelli che hanno il maggiore potenziale di sequestro di carbonio, sia per la loro estensione potenziale, ma anche perché la coltivazione di organismi acquatici non richiede grandi input di lavorazioni. Infine la velocità di riproduzione degli organismi acquatici stessi è molto superiore a quella di qualsiasi organismo terrestre. Nell’arco di tempo in cui puoi fare un raccolto terrestre, puoi farne dai 4 ai 7 in ambito acquatico. Questo significa un potenziale di fotosintesi, cattura di carbonio e produzione di fibre e carboidrati incomparabilmente superiore. Proprio quella velocità di crescita di cui abbiamo bisogno se vogliamo sperare di stemperare gli eccessi di emissioni degli ultimi 6 decenni.

Buona lettura, Nicolò Tacconi

Nuova start-up sviluppa coltivazioni di macroalghe in mare aperto

macroalghe
(Sargassum natans – Photo: Franziska Elmer)

27 aprile 2023. La società MACROCARBON SL è stata appena fondata a Las Palmas, nelle Isole Canarie. È una spin-off dell’Istituto Alfred Wegener (AWI) e di Carbonwave. La start-up sta sviluppando coltivazioni di alghe, inello specifico la macroalga Sargassum. Queste alghe legano contemporaneamente grandi quantità di CO2 e producono nuove materie prime per l’industria chimica.

Tutto ha avuto inizio con l’idea di utilizzare le risorse naturali degli oceani per sviluppare nuove materie prime climaticamente sostenibili per l’industria. A tal fine, ricercatori impegnati provenienti da AWI, Carbonwave, GEOMAR, Centro di Ricerca sugli oceani Helmholtz di Kiel e la start-up Seafields hanno unito le forze, con il supporto di BASF. Nel gennaio 2022 hanno fondato il progetto “C-CAUSE” (Chemical CARBON Utilization through Sargassum Economy). Poco tempo dopo, nel maggio 2022, hanno ottenuto un finanziamento di 700.000 euro nell’ambito della “Carbon to Value Challenge” dell’Agenzia Federale SPRIND.

In questa prima fase di finanziamento è stata sviluppata una nuova catena del valore. A partire dalla coltivazione di macroalghe libere (Sargassum fluitans e natans) in fattorie in mare aperto, verranno prodotti alimenti biologici e carbonio rinnovabile per l’industria chimica. L’obiettivo è contribuire alla decarbonizzazione dell’industria chimica creando prodotti che immagazzinano carbonio per lunghi periodi di tempo.

Al fine di promuovere ulteriori attività di sviluppo ed ampliare le attività tecniche in modo ancora più rapido, l’azienda MACROCARBON SL è stata creata come spin-off di AWI e Carbonwave il 23 marzo 2023. Ed ha ricevuto ulteriori finanziamenti per 2,3 milioni di euro da SPRIND.

“MACROCARBON svilupperà catene di approvvigionamento integrate per la coltivazione e l’elaborazione delle alghe marine Sargassum. Poiché il Sargassum galleggia, non abbiamo bisogno di cime lunghe e costose da stendere in acqua. Inoltre, le alghe crescono rapidamente e prosperano in molte regioni. Legano la CO2 in modo molto efficiente attraverso la fotosintesi naturale”. Spiega la fondatrice e CEO di MACROCARBON, la dottoressa Mar Fernández Méndez.

macroalghe
Mar Fernández Méndez presents MACROCARBON at the Investor Day in Munich. (Photo: Eberhard Sauter)

Dopo il raccolto delle alghe, la biomassa ricca di carbonio verrà trasformata in materie prime per l’industria chimica (come bio-nafta), che sostituiranno i prodotti derivati dai combustibili fossili. In questo modo, MACROCARBON mira a contribuire alla decarbonizzazione, immagazzinando 100 milioni di tonnellate di CO2 all’anno entro il 2040 e una gigatonnellata entro il 2050.

AWI, Carbonwave e MACROCARBON pianificano di continuare la collaborazione. A tal fine, AWI contribuirà alla comprensione del processo biologico per monitorare i flussi di carbonio e la sostenibilità ambientale, sostenendo così MACROCARBON nella costruzione di una catena del valore innovativa. E Carbonwave svilupperà metodologie di trasformazione basate.

Las Palmas, a Gran Canaria, è stata scelta come sede dell’azienda, principalmente per la sua posizione nell’Atlantico subtropicale dove il Sargassum prospera e perché MACROCARBON ha accesso a una piattaforma oceanica con un ambiente di test (Oceanic Platform of the Canary Islands, PLOCAN). Questa piattaforma è adatta per esperimenti su larga scala e test di impianti pilota di lavorazione. La posizione nell’Oceano Atlantico è facilmente raggiungibile e offre al contempo le necessarie condizioni marine in alto mare. Le Isole Canarie appartengono all’UE, il che è rilevante per il finanziamento SPRIND e possibili ulteriori finanziamenti dell’UE. Inoltre, offrono – soprattutto nel contesto della cosiddetta Blue Bioeconomy – un attraente “ecosistema” per le start-up.

Oltre al finanziamento da SPRIND, le due aziende Carbonwave e Seafields prevedono di partecipare a MACROCARBON. È atteso che Jason Cole, attualmente responsabile dell’innovazione presso Carbonwave, si unisca al team fondatore di MACROCARBON. Seafields e Carbonwave sono già coinvolti rispettivamente nell’acquacoltura e nell’utilizzo di alghe marine Sargassum, e possono apportare un’esperienza preziosa all’azienda.

MACROCARBON, spin-off di AWI, è stata invitata a presentarsi alla Giornata degli Investitori delle quattro organizzazioni di ricerca non universitarie Helmholtz, Max Planck, Fraunhofer e Leibniz a Monaco alla fine di marzo. Durante l’evento, 39 start-up selezionate si sono presentate a 100 investitori. Per MACROCARBON è stata un’ottima opportunità per presentarsi agli investitori e confrontarsi con altre spin-off delle organizzazioni di ricerca non universitarie. Come dimostra il vivace dibattito che ha seguito la presentazione di MACROCARBON e le numerose richieste di informazioni da parte degli investitori allo stand dei poster, il concetto è estremamente interessante, non solo dal punto di vista ecologico ma anche economico.

“Per me, come biologa marina, la creazione di questa azienda è un processo molto emozionante ma anche impegnativo. Ho imparato molto anche in occasione di questo evento per gli investitori. È positivo essere accompagnati in questo percorso da un coach dedicato di SPRIND e dall’ufficio di trasferimento tecnologico di AWI. Nel suo ultimo rapporto di sintesi, il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico ha nuovamente sottolineato l’urgente necessità di agire. Questo mi motiva ad applicare commercialmente i nostri risultati di ricerca, portandoli a una scala superiore”. Afferma Mar Fernández Méndez.

Fonte: New Start-up develops aquafarms for macroalgae – Leggi anche Alghe, ottimo esempio di economia circolare

Redazione

Articoli correlati