Intervista a Licia Colò

Licia Colò è la divulgatrice ambientale nota al grande pubblico, con un impegno ambientale che va oltre alla professione. È anche un volto della Tv di Ecofuturo. Nell’ultimo numero del L’Ecofuturo Magazine, Sergio Ferraris, giornalista scientifico e caporedattore della rivista, le ha posto una serie di domande sulle questioni ambientali, all’ordine del giorno in questo periodo difficile dominato dalla pandemia.

Lei si è occupata per anni di ecologia. Può dirci cosa è cambiato sul fronte della coscienza ecologica?
«Negli ultimi anni credo che la coscienza di gran parte di noi, per quanto riguarda l’ambiente, sia cresciuta. La questione è che oggi, con il dramma della pandemia il mondo intero si è concentrato per combattere un’altra emergenza: quella sanitaria. Però, voglio vedere il bicchiere mezzo pieno. Sicuramente dalle promesse che sono state fatte nel 2015 a Parigi dei passi avanti sono stati fatti ma, non a sufficienza. Ora, quando il Covid-19 sarà messo definitivamente da parte, dovremo impegnarci per tornare ad avere degli obiettivi importanti, perché non c’è più tempo da perdere».

All’estero le tematiche ecologiste sono sempre più seguite, in molti Paesi i Verdi viaggiano a due cifre, mentre in Italia sembra che vadano al rallentatore. Come mai secondo lei?
«In Italia, al contrario di altri Paesi, il partito dei Verdi purtroppo non ha preso molto piede, però, penso che paradossalmente non dovrebbe esserci bisogno di un partito dei Verdi perché le tematiche ambientali devono essere trasversali e stare al primo posto per ogni partito politico. Poi, se parliamo di cose concrete, è ovvio, che se ci fosse un partito ecologista importante come per esempio in Germania, si otterrebbero risultati altrettanto importanti; il mio sogno è che ogni partito abbia a cuore il nostro futuro e la nostra salute».

Qual è la ricetta giusta per fare divulgazione ambientale?
«Magari conoscessi la ricetta giusta! Senza dubbio, in questo momento storico nel quale tutti siamo sotto pressione per la lotta al Covid-19 le persone sono ancora più restie a sentir parlare di tutela dell’ambiente. Il modo migliore penso che sia di parlare di bellezza per portare un po’ di serenità nelle case e poi aprire delle finestre importanti sui temi che ci stanno a cuore, facendo vedere che cosa ci perdiamo se non ci comportiamo nel modo giusto. Insomma tentare di far vedere il bicchiere mezzo pieno rispetto a quello mezzo vuoto».

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Intervista di Sergio Ferraris, giornalista scientifico e caporedattore L’Ecofuturo Magazine

Redazione

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