Giorgio Parisi vince il Nobel e lancia un appello per il clima

L’italiano Giorgio Parisi vince il Nobel per la Fisica e lancia un appello per il clima. Il professore emerito della Sapienza è stato insignito del premio insieme con Manabe e Hasselmann.

“È chiaro che per la generazione futura dobbiamo agire ora in modo molto rapido contro i cambiamenti climatici

l’appello lanciato da Giorgio Parisi dopo l’assegnazione del Nobel

Ricevendo il Nobel per la fisica, Parisi ha lanciato un appello a fare di più per il clima

“Ai decisori politici ribadirei che è urgente prendere decisioni forti in questa fase, e che ci si muova a ritmo molto più sostenuto verso dei provvedimenti a favore del clima” ha affermato.

“C’è il rischio che si instauri un feedback positivo che aumenti ancora di più le temperature. Dobbiamo agire ora, dobbiamo agire per le generazioni future”.

Necessità dettata dall’evidenza e dalla gravità della crisi climatica: “Gli eventi meteorologici estremi a cui assistiamo quotidianamente ci dicono quanto sia importante studiare i modelli meteorologici per prevenire le catastrofi”, ha proseguito.

“Ci sono dettagli che dobbiamo ancora capire (come ad esempio il ruolo degli oceani), ma ciò che è ormai chiaro è che il riscaldamento globale immette più energia nell’atmosfera e che, di conseguenza, più aumentano le temperature più aumenta l’insorgenza di eventi estremi”.

Il fisico teorico italiano Giorgio Parisi, 73 anni, ha vinto il Premio Nobel. “Per la scoperta dell’interazione tra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici da scala atomica a scala planetaria”

Parisi è il sesto italiano a ricevere il riconoscimento. Un pedigree che ha come capostipite Guglielmo Marconi, poi Enrico Fermi, Emilio Gino Segré, Carlo Rubbia e Riccardo Giacconi.

A gennaio è stato tra i firmatari dell’appello di un gruppo di scienziati, insieme con il presidente del Cnr Massimo Inguscio. Ha denunciato come nella discussione politica “la ricerca fosse uscita dai radar del Recovery Fund”. In questi mesi si è anche focalizzato sullo studio matematico delle curve della pandemia.

Metà del Nobel è stata assegnata in quote di un quarto ciascuno al meteorologo e climatologo giapponese Syukuri Manabe , 90 anni, e all’oceanografo e modellatore climatico tedesco Klaus Hasselmann, 89 anni.

La motivazione è così riassunta. Per “la modellazione fisica del clima della Terra, che ne quantifica la variabilità e prevede in modo affidabile il riscaldamento globale”.

Parisi e la sfida dei sistemi complessi

Il premio Nobel per la Fisica 2021 è stato assegnato oggi a Syukuro Manabe, Klaus Hasselmann e Giorgio Parisi. “Per i loro studi sui fenomeni caotici e apparentemente casuali”.

Manabe e Hasselmann hanno posto le basi della conoscenza del clima terrestre e di come l’umanità lo influenza. Mentre Parisi viene premiato per i suoi contributi rivoluzionari alla teoria dei materiali disordinati e dei processi casuali.

I sistemi complessi sono caratterizzati da casualità e disordine e sono difficili da capire. Il Premio di quest’anno riconosce nuovi metodi per descriverli e prevederne il comportamento a lungo termine.

Un sistema complesso di vitale importanza per l’umanità è il clima terrestre

Syukuro Manabe ha dimostrato come l’aumento dei livelli di anidride carbonica nell’atmosfera porti a un aumento delle temperature sulla superficie della Terra.

Negli anni ’60, ha guidato lo sviluppo di modelli fisici del clima terrestre. Ed è stato il primo a esplorare l’interazione tra il bilancio delle radiazioni e il trasporto verticale delle masse d’aria. Il suo lavoro ha posto le basi per lo sviluppo degli attuali modelli climatici. 

Circa dieci anni dopo, Klaus Hasselmann ha creato un modello che collega tempo e clima. Rispondendo così alla domanda sul perché i modelli climatici possono essere affidabili nonostante il tempo sia mutevole e caotico.

Ha anche sviluppato metodi per identificare segnali specifici, impronte digitali, che sia i fenomeni naturali che le attività umane imprimono nel clima. I suoi metodi sono stati usati per dimostrare che l’aumento della temperatura nell’atmosfera è dovuto alle emissioni umane di anidride carbonica.

Casualità e disordine: ecco i sistemi complessi che, in quanto tali, sono difficili da capire e interpretare. E il merito dei due scienziati sta proprio nell’aver identificato nuovi metodi per descriverli e per prevederne il comportamento nel lungo periodo. Sono importantissime le ricadute di questi studi sulla vita umana, in quanto uno dei sistemi complessi per eccellenza è il clima terrestre

Intorno al 1980, Giorgio Parisi scoprì motivi nascosti in materiali complessi disordinati

Le sue scoperte sono tra i contributi più importanti alla teoria dei sistemi complessi. Consentono di comprendere e descrivere molti materiali e fenomeni diversi e apparentemente del tutto casuali. Non solo in fisica, ma anche in altri settori molto diversi, come la matematica, la biologia, le neuroscienze e l’apprendimento automatico.

Ogni volta che tanti dischi identici vengono mischiati, si forma un nuovo pattern irregolare nonostante vengano mischiati esattamente allo stesso modo. Cosa governa il risultato? Giorgio Parisi ha scoperto una struttura nascosta in questi sistemi complessi disordinati, che questi dischi rappresentano, ed ha trovato un modo per descriverli matematicamente”.

“Le scoperte riconosciute quest’anno dimostrano che le nostre conoscenze sul clima poggiano su solide basi scientifiche, basate su una rigorosa analisi delle osservazioni. I vincitori di quest’anno hanno tutti contribuito a farci conoscere più a fondo le proprietà e l’evoluzione dei sistemi fisici complessi”

Thors Hans Hansson, presidente del Comitato Nobel per la fisica
Il momento in cui Giorgio Parisi viene insignito del premio Nobel

Leggi anche Il cambiamento climatico e l’era degli iperoggetti

Fonte articolo: AGI

Redazione

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