ENEA: ecco l’Atlante per la Cooperazione allo sviluppo sostenibile

Si tratta di una banca dati online, realizzata da ENEA per promuovere il trasferimento tecnologico, con oltre 60 schede tecniche, consultabili utilizzando le chiavi di ricerca dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, oltre che per Paese e settore di intervento, con le tecnologie e i progetti per la cooperazione allo sviluppo.

La banca dati è a disposizione per tutti i soggetti operano nel  settore come istituzioni, ONG, imprese, associazioni, organizzazioni e organismi nazionali e internazionali.

Il nuovo Atlante per la Cooperazione allo sviluppo accessibile attraverso il link riportato in calce al post, è uno degli strumenti messi in campo da ENEA per far conoscere le proprie competenze per la promozione del trasferimento tecnologico nell’ambito del rafforzamento delle attività per la cooperazione internazionale deciso nel 2015 e reso operativo nel Piano Triennale 2017-2019.

Un nuovo strumento che si inserisce pienamente anche nell’ambito dei recenti protocolli di collaborazione che ENEA ha sottoscritto con il MATTM – Direzione Generale per lo sviluppo sostenibile, per il danno ambientale e nei rapporti con l’Unione Europea,  con gli organismi Internazionali e con il MAECI-Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo e nell’ambito della Convenzione con l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS).

Un contesto di rete che ENEA ha esteso anche sul fronte internazionale, con la recente sottoscrizione della Joint Declaration con UNIDO-ITPO Italy, con la FAO sui temi di sostenibilità, innovazione, alimentazione e nutrizione, trasformazione e valorizzazione dei prodotti agro-alimentari, con l’ICTP l’International Centre for Theoretical Physics e con TWAS, The World Academy of Sciences for the advancement of science in developing countries.

Uno strumento importante con il quale ENEA promuove la mobilità internazionale di ricercatori di Paesi di nuova industrializzazione o del Sud del mondo presso i propri laboratori.

Un altro fronte di attività riguarda la valorizzazione delle dispersioni come agenti di sviluppo nei Paesi d’origine all’ottimizzazione per i contesti locali, favorendo,  ove possibile, sinergie con realtà nazionali, dove ENEA sta maturando, insieme alla FOCSIV e alla Associazione degli Ingegneri Africani, una significativa esperienza caratterizzata da un alto grado di replicabilità, nell’ambito del progetto “Professionisti senza frontiere” (link), finanziato dal Ministero dell’Interno, operativo nei settori dell’agricoltura e delle energie rinnovabili in Italia, Costa d’Avorio, Etiopia e Senegal.

Un altro fronte che da sempre caratterizza ENEA è quello della formazione, dove è stato sottoscritto un accordo con il Ministero dell’Università e della Ricerca (MIUR) per l’educazione alla cittadinanza globale nel mondo della scuola.

Operativamente poi ENEA partecipa a progetti di cooperazione allo sviluppo in molti paesi dell’Africa, nel Bacino del Mediterraneo, in Medio Oriente e nei piccoli Stati insulari in via di sviluppo (SIDS).

Molto esteso anche fronte degli ambiti di intervento, che spazia dalle energie rinnovabili, allo del turismo sostenibile, all’innovazione del sistema agro-industriale, all’uso efficiente delle risorse naturali, alla mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico e la resilienza.

Molto ricco il pacchetto di progetti già predisposti negli ultimi due anni da ENEA, soprattutto nell’ambito di Convenzioni con il MATTM, ENEA con la predisposizione di 31 interventi in 19 Paesi in Via di Sviluppo (Kiribati, Isole Solomon, Vanuatu, Palau, Tonga, Micronesia, Maldive, Comore, Botswana, Lesotho, Swaziland, Etiopia, Gibuti, Sudan, Libano, Iran, Cuba, Dominica e Barbados) per un ammontare complessivo di circa 19 milioni di euro.

Si tratta di interventi  configurabili nel quadro dell’Accordo di Parigi, adottato alla COP21, che prevede anche la copertura economica, da parte dei Paesi industrializzati, di azioni per il trasferimento ai Paesi in Via di Sviluppo di tecnologie, metodologie, approcci ed altro, finalizzati a contrastare l’impatto dei cambiamenti climatici in paesi dove più di altri va continuamente crescendo il numero dei cosiddetti “profughi ambientali”.

Si tratta di tipologia di azioni rivolte prevalentemente ha temi di importanza vitale per le comunità, come il ciclo dell’acqua, la gestione integrata dei rifiuti, le tecniche di irrigazione per una agricoltura sostenibile e resiliente, le aree marine protette, ivi inclusi i Santuari marini), i sistemi di allerta, lo sfruttamento dell’energia dal mare, l’edilizia pubblica a emissioni zero, la ricerca del potenzialità per lo sfruttamento di energie rinnovabili, la gestione della risorsa idrica in agricoltura e in villaggi rurali, gli interventi di adattamento in aree costiere. Si tratta di una serie di ambiti di intervento i quali implicano anche una forte componente di trasferimento tecnologico, ruolo che vede proprio ENEA contribuire significativamente, mettendo in contatto la domanda tecnologica dei Paesi in Via di Sviluppo con l’offerta tecnologica delle imprese italiane.

Concludo questo post con questo disegno animato che si riaccompagna nella storia della Cooperazione Internazionale, sperando che l’auspicio del video possa trovare completamento.

Sauro Secci

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