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Come formiche: il nuovo numero de L’Ecofuturo Magazine

Come formiche: Michele Dotti presenta il nuovo numero de L’Ecofuturo Magazine

La Natura ci insegna che l’unione fa la forza. Lo sanno i pesci piccoli che si uniscono in banchi per difendersi dai più grandi, così come gli uccelli che si muovono in stormi per non essere catturati dai falchi o da altri predatori e anche le piante – come dimostrano recenti studi – cooperano e si scambiano informazioni attraverso le radici, in una vera e propria rete invisibile di mutuo sostegno.

Anche noi abbiamo il famoso detto «l’unione fa la forza», che sembrerebbe incoraggiare verso la cooperazione. Peccato che ci sia anche il suo esatto opposto «chi fa da sé fa per tre» che di fatto lo neutralizza. In Africa, dove non esiste l’equivalente del nostro secondo detto, un proverbio recita in maniera molto esplicita «quando le formiche uniscono le loro bocche possono trasportare un elefante». A me questo proverbio fa impazzire. Rispetto al nostro «l’unione fa la forza», ci dice anche quanta forza, facendoci capire che insieme è possibile realizzare imprese che altrimenti apparirebbero impensabili. Chi pensa di poter fare da sé, molto spesso non ha fiducia negli altri, oppure sta pensando solo a se stesso. Chi vuole davvero fare qualcosa per gli altri infatti, se è sincero, normalmente non impiega molto a capire che il modo migliore per farlo è anche con gli altri.

In questo numero del nostro Magazine esploriamo il valore – ambientale, economico e sociale – del senso di comunità e della cooperazione, in una società che, guarda caso, spinge esattamente nella direzione opposta, sull’individualismo e sulla competizione.

Questo accade perché non sono i pesci piccoli o gli uccellini a controllare l’informazione, ma piuttosto gli squali e i falchi, i quali hanno un evidente interesse ad affrontare una alla volta le loro prede. Anche l’educazione, purtroppo, spinge molto in questa direzione. Sia a scuola, dove l’esasperazione della competitività ha portato addirittura a follie come passare i compiti sbagliati ai compagni di classe, sia in famiglia, dove molti genitori credono sinceramente di fare il bene dei propri figli spingendoli verso una prospettiva ultra-competitiva, pensando che tanto prima o poi si troveranno comunque ad affrontare gli altri nella vita.

Questa visione, oltre che molto triste sul piano umano, è anche falsa sul piano scientifico. Se ascoltassimo la Natura lo comprenderemmo subito. Vince chi impara a cooperare, sopravvive chi non pensa solo a sé ma crea una rete di relazioni che lo tutela nelle difficoltà o lo aiuta a costruire ciò di cui necessita.

Questo, ovviamente, vale anche per noi esseri umani. E le numerose esperienze e i progetti di successo fondati su una visione cooperativa e sul recupero del senso di comunità sono lì a dimostrarcelo.

Andiamo allora a scoprirli insieme perché, come ripeto sempre, il cambiamento non deve più attendere una rivoluzione ecotecnologica, che ormai è matura, ma soprattutto promuovere una maturazione nella consapevolezza. Sia a livello individuale, per le nostre scelte quotidiane sia a livello collettivo, per i processi politici. Per non essere schiacciati dagli elefanti, è molto meglio unirsi come formiche.

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Redazione

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