Città 30 km/h: l’esempio virtuoso di Saint-Brieuc

Proponiamo un articolo dalla pagina Facebook “Pillole di tram” sulla piccola città di Saint-Brieuc.

Il 30 giugno 2022 la città francese di Saint-Brieuc, in Bretagna, è diventata una Città 30 km/h.

Attenzione non una serie di zone 30 sconnesse fra di loro, bensì una città dove il 98% del territorio rientra nel limite dei 30 km/h. Solo l’asse della tangenziale urbana (RD700 / RD712) è mantenuto nei suoi attuali limiti di velocità. È fondamentale sottolineare la differenza fra zona e città 30 km/h, in quanto quest’ultima rappresenta un sistema che coinvolge tutti i cittadini, i quali non devono così ogni volta controllare se la zona attraversata sia compresa o meno.

Saint-Brieuc

Saint-Brieuc è una città di 45 mila abitanti ed è sprovvista sia di tram che di metropolitana. Fatto che dimostra come la città 30 km/h sia attuabile indipendentemente dalle politiche di incentivo al trasporto pubblico. Certamente città 30 km/h e trasporto pubblico sono due elementi paralleli e integrabili, ma appunto indipendenti fra di loro. Infatti la città 30 km/h riguarda primariamente la sicurezza delle nostre strade.

Dobbiamo pensare che la Città 30 km/h possa funzionare solo nelle metropoli come Parigi, dotate di una fitta rete di linee di metropolitana? Al contrario! Il modello si può applicare con successo anche a realtà ben più piccole.

Per capire il perché l’amministrazione abbia intrapreso questa scelta facciamo dei passi indietro. Torniamo al 26 ottobre 2020 quando il consiglio comunale votò la dichiarazione di emergenza climatica.

L’obiettivo fondamentale di tale dichiarazione è quello di attuare un piano a favore della mobilità attiva al fine di dare alternative all’uso dell’auto individuale. E dare la priorità agli utenti più vulnerabili nello spazio pubblico in una logica di condivisione (share spaces).

Questa finalità è particolarmente importante in quanto la città 30 km/h non è una punizione per l’automobilista, bensì un consegnare a tutti una città più vivibile dove l’auto non scompare, ma la sua presenza viene regolata per limitare i suoi impatti negativi. Sia in termini di qualità dell’aria che di incidentalità e sensazione di insicurezza per gli altri utenti. Spesso ad esempio un cittadino sceglie di non usare la bici poiché si sente insicuro nel traffico e dunque continuerà a muoversi in auto autoalimentando la sensazione di insicurezza.

La campagna comunicativa per lanciare la città 30 km/h

Tornando all’inizio della nostra domanda: cosa può insegnarci questa città? Perché l’abbiamo scelta fra le tante? Crediamo che l’esempio di Saint-Brieuc possa essere utile per una città come Bologna. Soprattutto poiché l’amministrazione ha messo in atto una campagna comunicativa, nella quale spiegava in modo chiaro ai cittadini le motivazioni per la città 30 km/h. Ecco, vogliamo mostrarvi, citando le parole della campagna, come la politica abbia saputo spiegare il procedimento preso.

A Saint-Brieuc si sentono gli uccelli

“Una riduzione di 20 km/h della velocità degli utenti della strada consente di dimezzare il rumore (dell’ordine di -3 decibel). Grazie al suo effetto di calma e rallentamento, il passaggio della città a 30 km/h ha un impatto positivo sull’ambiente sonoro!”

A Saint-Brieuc ci prendiamo cura degli altri

La velocità dei veicoli ha un impatto diretto sulla frequenza e sulla gravità degli incidenti. Più alta è la velocità, più il campo di attenzione visiva si restringe e meno tempo il conducente ha per agire. Diminuire la velocità aiuta quindi a garantire gli spostamenti degli utenti più vulnerabili. Inoltre, la città a 30 km/h consente una migliore condivisione dello spazio per tutti gli usi. Una città tranquilla significa anche permettere a tutti (pedoni, ciclisti, bambini, anziani o persone con mobilità ridotta) di muoversi meglio e più facilmente. E di riappropriarsi degli spazi pubblici che non sono più solo vie di circolazione”. Come dicevamo: la città 30 non è una punizione per chi usa l’auto! E ricordiamoci come le strade non sono solo LINK di attraversamento, ma veri e propri SPAZI urbani.

A 30 km/h, arriviamo alla stessa ora!

“Più fluidità: a 30 km/h, gli automobilisti si inseriscono meglio agli incroci ed evitano così gli a-coups (gli stop and go, cioè le accelerate improvvise e le frenate improvvise) legati ai cambi e ai picchi di velocità”. Una velocità più costante garantisce non solo una migliore fluidità del traffico (data anche da una successiva diminuzione del numero di auto in circolazione) ma anche un inquinamento minore oltre che un’attenzione maggiore sulla strada.

FONTI:

Link articolo originale: Ambientenonsolo – Leggi anche Le città del futuro non potranno che essere “circolari”

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Redazione

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