Campi Flegrei

Campi Flegrei: individuati tre serbatoi magmatici

Ottenere immagini dettagliate della struttura e del livello di fratturazione delle rocce della caldera dei Campi Flegrei tramite l’analisi della variazione nel tempo della velocità delle onde sismiche. Al contempo, investigare le caratteristiche principali del sistema di alimentazione vulcanico e i principali cambiamenti tra l’instabilità (unrest) o bradisismo in corso e il fenomeno accaduto tra il 1982 e il 1984

Questi gli obiettivi dello studio “Tracking transient changes in the plumbing system at Campi Flegrei Caldera”. Un lavoro condotto da un team multidisciplinare di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca ed appena pubblicato su Earth and Planetary Science Letters di Elsevier. 

Link allo studio: https://doi.org/10.1016/j.epsl.2024.118744 

Campi Flegrei
Mappa dell’area dei Campi Flegrei e distribuzione della sismicità. a) Mappa dell’area investigata che mostra la rete di stazioni sismiche (triangoli rossi) e la sismicità. Gli anelli interni e gli altri anelli sono rielaborati da Natale et al. (2022). b) Evoluzione della sismicità dall’inizio dell’attuale sciame (2005). Le linee verticali verdi indicano i passi temporali (t2-t6) considerati nella tomografia 4D. Pannello superiore: numero cumulativo di eventi (rosso) e tasso sismico (blu). Pannello centrale: rilascio cumulativo di energia e magnitudo equivalente. Pannello inferiore: evoluzione temporale delle profondità ipocentrali.

Si tratta del primo studio di tomografia sismica che integra la microsismicità avvenuta ai Campi Flegrei nell’arco di quarant’anni, dal 1982 al 2022. I ricercatori hanno utilizzato una tecnica basata su un approccio probabilistico non lineare alla risoluzione del problema tomografico, analizzando il rapporto tra la velocità delle cosiddette onde P (prime o di pressione) e il loro rapporto con le cosiddette onde S (seconde o di taglio)

Questo metodo innovativo ha permesso di far luce sulle caratteristiche della velocità crostale fino alla profondità di 6 km, dove le tradizionali tecniche linearizzate hanno sempre mostrato limiti di risoluzione. L’uso di questo metodo, inoltre, ha permesso di individuare per la prima volta tre principali zone di accumulo di materiale magmatico sotto l’area risorgente, corrispondenti alle sorgenti delle deformazioni bradisismiche. Mentre i serbatoi centrali, localizzati a 2.5 e 3.5 km di profondità, rivelano un accumulo prevalente di fluidi in sovrapressione, il serbatoio più profondo, localizzato a 5 km, mostra valori di velocità coerenti con un accumulo di magma

Importante elemento innovativo del metodo studiato è la possibilità di individuare le principali variazioni nel tempo delle anomalie di velocità e, quindi, dell’evoluzione delle zone di accumulo di materiale magmatico. Ciò è stato possibile grazie all’intuizione del team di ricercatori che ha sviluppato in maniera pionieristica il metodo di tomografia sismica in 4 dimensioni (spazio e tempo). 

I risultati mostrano che i due episodi analizzati di unrest del 1982-1984 e dal 2005 al 2022, seppur coinvolgendo volumi differenti, sono stati entrambi caratterizzati da episodi di risalita e di accumulo nella zona centrale prevalentemente di gas magmatici in sovrappressione e in profondità di magma, suggerendo che entrambi questi processi svolgono un ruolo importante nell’indurre l’unrest calderico. 

Questo approccio può rivelarsi un utile strumento per monitorare nel tempo l’evoluzione del sistema di alimentazione magmatica della caldera e la volontà dei ricercatori è di estendere quanto prima il modello probabilistico anche agli anni successivi al 2022. 

Campi Flegrei
Schema interpretativo sintetico della caldera. Zone principali di accumulo di magma (marrone – arancione) e di fluidi magmatici/magma (giallo). Gli anni si riferiscono all’epoca presunta delle iniezioni di magma/fluidi. I punti rossi indicano la sismicità, le frecce verticali il sollevamento in corso nella zona di risorgenza e i punti blu la risalita del gas.

Fonte articolo: CAMPI FLEGREI | Studiata la struttura profonda del vulcano e la sua variazione nel tempo mediante tomografia sismica (ingv.it) Foto di copertina Di I.shevtsov – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=86046186

I dati delle reti di monitoraggio e sorveglianza nel vulcano dei campi flegrei | INGV Osservatorio-Vesuviano

https://ecquologia.com/islanda-alla-ricerca-dellenergia-geotermica-infinita/

Redazione

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