Agricoltura italiana «la più green in Europa»: vendite di pesticidi crollate di un terzo (-32%)

(Articolo originale Il Gazzettino.it)

Cresce l’attenzione alla sostenibilità nel nostro Paese e l’attenzione all’ambiente investe sempre più anche il settore agricolo. Le vendite di pesticidi in Italia sono crollate di circa un terzo (-32%) nell’ultimo decennio, con «l’agricoltura italiana che si classifica come la più green in Europa». È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti, divulgata in occasione della Giornata mondiale della sicurezza sanitaria degli alimenti, che si celebra il 7 giugno 2021. Sulla base dei dati Eurostat l’associazione osserva in una nota che il trend del paese «è in controtendenza rispetto agli altri grandi Paesi produttori come la Spagna e la Germania, dove il consumo di pesticidi cresce mentre in Francia la riduzione è di poco superiore al 10%». (Foto di copertina pasja1000 da Pixabay)

Il risultato per i consumatori, spiega Coldiretti, «è che i cibi e le bevande stranieri sono sei volte più pericolosi di quelli Made in Italy, con il numero di prodotti agroalimentari extracomunitari con residui chimici irregolari che è stato pari al 5,6% rispetto alla media Ue dell’1,3% e ad appena lo 0,9% dell’Italia». I dati sono il risultato di un’analisi dell’associazione, su dati Efsa, effettuata su 96.302 campioni di alimenti in vendita nell’Unione europea, «fornendo uno spaccato della presenza dei residui di pesticidi su frutta, verdura, cereali, latte e vino prodotti all’interno dei Paesi dell’Unione o provenienti dall’estero». La sicurezza delle produzioni italiani, sottolinea la Coldiretti, «è una ragione in più per sostenere il lavoro e l’economia del territorio, scegliendo prodotti Made in Italy in un momento difficile» provocato dall’emergenza Covid. Una opportunità «da sostenere con il Recovery plan, per realizzare un piano di sostengo alla produzione nazionale, in un Paese come l’Italia che per le disattenzioni del passato è costretto ad importare almeno il 25% del cibo che consuma». 

Occorre anche avanzare nel percorso per la trasparenza sull’obbligo di indicare la provenienza degli alimenti in etichetta, che «grazie alle battaglie della Coldiretti ha raggiunto ormai i 4/5 della spesa (dalla carne al latte, dall’ortofrutta fresca alle conserve di pomodoro, dai formaggi ai salumi) anche se non è ancora possibile conoscere l’origine per prodotti come la frutta trasformata in succhi e marmellate, verdure e legumi in scatola o, zucchero», si legge nella nota. L’agricoltura italiana, sottolinea Coldiretti, «è prima in Europa per valore aggiunto ma è anche la più green e può contare sulla leadership indiscussa per la qualità alimentare» con 314 specialità Dop/Igp/Stg, 415 vini Doc/Docg, 5.266 prodotti tradizionali regionali, la leadership nel biologico con circa 80mila operatori biologici. E l’Italia «è anche leader nella biodiversità ma può anche contare sulla rete di vendita diretta degli agricoltori più estesa del mondo grazie alla Fondazione Campagna Amica che ha sempre continuato a garantire prodotti sani, genuini e a chilometri zero alla popolazione». «È necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute» afferma il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, commentando i risultati dell’indagine Efsa.

Fonte articolo originale IlGazzettino.it

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