Acqua di mare come combustibile: arriva il ‘miracolo’ della marina statunitense

Quello dei combustibili alternativi è indubbiamente uno degli ambiti più importanti per liberare dai combustibili fossili uno dei settori più importanti e nevralgici come quello dei trasporti. Certo quando che sostituire i prodotti petroliferi con acqua di mare alimentare i mezzi di trasporto è una idea davvero affascinante.


E’ proprio su questa idea, che potrebbe sembrare sulla carta una irrealizzabile fantasia, che sta lavorando per la Marina americana, la ben nota US Navy con grandi possibilità di farla divenire una solida realtà.

Il gruppo di lavoro è quello della Divisione Tecnologia e Scienza dei Materiali del Naval Research Laboratory (NRL), che sta studiando da tempo la sintesi di carburante a partire dall’acqua di mare, riuscendo finalmente a dimostrare il proof-of-concept dell’innovativa tecnologia, con l’alimentazione di un piccolo aereo radiocomandato.

Si tratta della riproduzione di un velivolo P-51 Mustang, impiegato dall’esercito statunitense durante la seconda guerra mondiale, dove il rivoluzionario combustibile ha dato prova delle sua davvero ottime prestazioni. Cercando di vedere più da vicino l’innovativo processo messo a punto dall’NRL, questo si basa sull’estrazione di anidride carbonica e idrogeno dall’acqua di mare, attraverso il passaggio forzato attraverso una cella elettrificata (E-CEM).

Quando l’acqua marina attraversa la cella, scambia ioni idrogeno prodotti al livello dell’anodo con ioni sodio, acidificandosi. Nel contempo, al catodo, l’acqua viene ridotta a gas idrogeno mentre viene formato idrossido di sodio. I prodotti finali sono idrogeno e anidride carbonica, mentre l’idrossido di sodio viene ri-aggiunto all’acqua di mare per neutralizzare l’acidità.

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La fase successiva prevede che entrambi i sottoprodotti vengono passati in una camera di reazione riscaldata con l’aggiunta di un catalizzatore ferroso, con i gas che interagiscono fra loro formando idrocarburi insaturi a catena lunga e metano. A loro volta gli idrocarburi insaturi sono trasformati in molecole da sei a nove atomi di carbonio e quindi convertiti in carburante attraverso un catalizzatore al nichel. Venendo agli obiettivi verso la disponibilità commerciale della tecnologia, la speranza dei ricercatori è quella che un giorno, il nuovo carburante sia in grado di alimentare non solo navi ma anche aerei.

A livello di costo, quello previsto per il combustibile utilizzando l’innovativa tecnologia, si aggirerebbe tra i 3 e i 6 dollari al gallone, ma prima della soglia della commercializzazione, il gruppo di ricerca NRL, in collaborazione con diverse università, intende migliorare la quantità di CO2 e idrogeno che il processo è in grado di catturare, che si attesta attualmente su di una efficienza del 92%. Uno dei vantaggi fondamentali è rappresentato dal fatto che il combustibile può essere già utilizzato in tutti i motori attualmente utilizzati in navi e aerei, con l’unico svantaggio che, secondo i ricercatori, sarà necessario almeno un decennio prima che le navi statunitensi possano arrivare a produrre a bordo il proprio carburante.

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