Ri-attivare i piccoli borghi con buone pratiche di comunità

Con buone pratiche di comunità si possono ri-attivare anche i piccoli borghi. A cura di Marco Boschini, Coordinatore Associazione Comuni Virtuosi.

Pillola rossa. Pillola blu

Riattivare le comunità nei piccoli borghi montani, partendo da chi quei luoghi già li abita. È questa la forza che alimenta da qualche anno il progetto NEO – Nuove Esperienze Ospitali, in corso di realizzazione a Gagliano Aterno (AQ). «Occorre mettere in campo strategie per far ri-abitare in maniera attiva questi territori», va ripetendo il sindaco del paese di poche centinaia di abitanti Luca Santilli. Al centro della visione di medio periodo, che fonda il suo senso e la sua efficacia nella cooperazione e condivisione di comunità, un progetto di ripopolamento delle aree interne dell’Appennino.

L’acronimo NEO, inventato per l’occasione, non ha nulla a che vedere con il protagonista del film “Matrix” ma, come per il film, pone i residenti di fronte alla scelta. Pillola blu: continuiamo a lamentarci per la chiusura dei servizi, per le strade dissestate, per la lontananza da tutto o quasi. Pillola rossa: ci immaginiamo un mondo alternativo e contribuiamo, tutti insieme, a realizzarlo…

A Gagliano pare abbiano scelto la pillola rossa e i primi frutti non hanno tardato ad arrivare: venti nuovi abitanti in pianta stabile, cinque nuove attività commerciali, tra cui una libreria e un forno.

«Per permettere ai residenti di recarsi presso il distretto sanitario, ma anche al cinema o al teatro, abbiamo attivato servizi di mobilità leggera, con una navetta per restituire così anche il diritto alla cultura che nei piccoli centri montani sembra cancellato. Grazie alla collaborazione con la Protezione Civile abbiamo attivato nuovi servizi come la consegna della spesa e dei medicinali a domicilio. Funziona anche l’infermiere di comunità. Abbiamo ripristinato degli immobili dismessi e abbandonati, e questo ha creato le condizioni per far aprire sei nuove attività. I vuoti, e penso al patrimonio immobiliare, diventano opportunità, spazi da riempire». Racconta il sindaco Santilli.

Alla base del progetto la partecipazione, il farsi carico come comunità di un’idea nuova di paese. Creare le condizioni non solo per restare, ma per attrarre nuovi residenti, generare abitanti. All’inizio di questa visione (2021) a Gagliano c’era solo un bar. Ora ci sono quattro associazioni attive, un ristorante, un’attività di noleggio biciclette elettriche che organizza arrampicate ed escursioni. C’è una radio di comunità che coinvolge tutte le fasce di età e venti nuovi abitanti fissi.

NEO è una scuola immersiva. Ogni anno dodici ragazze e ragazzi provenienti da tutta Italia vivono per sei mesi a Gagliano Aterno, facendo ricerca su aree interne con l’università, indagando fragilità e punti di forza di un territorio e proponendo idee che germogliano grazie al protagonismo attivo di un’intera comunità… Continua a leggere l’articolo gratuitamente su L’ECOFUTURO MAGAZINE

Foto articolo Di Pietro – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=47630366

Redazione

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