Nuovo Rapporto REN21: tra 10 anni rinnovabili più convenienti delle fossili con grandi potenziali per solare e geotermico

Tecnologia sempre più determinate nella transizione di modello energetico, da quello concentrato ed unidirezionale delle fonti fossili che ci ha accompagnato per oltre un secolo, a quello distribuito, bidirezionale e per questo ad alto valore di intelligenza, oltre che finalmente democratico e partecipativo verso ogni singolo cittadino.

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E’ un ricco panel composto da ben 114 esperti in tema di energia a sostenere che il costo delle fonti pulite, grazie alla tecnologia, diminuirà nei prossimi dieci anni, rendendo possibile centrare l’obiettivo di energia 100% rinnovabile dopo il 2050 nel nuovo rapporto di REN21 (Network per una politica delle energie rinnovabili per il 21/o secolo) (link sito), organismo del programma ambiente dell’ONU (UNEP), dal titolo “REN21 Renewables Global Futures Report”, scaricabile in calce al post.

Dopo una ricognizione introduttiva anche dal grande valore divulgativo, sulle singoli fonti energetiche, il rapporto fa una ampia ricognizione evolutiva dello scenario energetico planetario.

Un rapporto ricchissimo di riferimenti ed infografiche relative sia alla evoluzione in atto a livello planetario negli scacchieri energetici, sia a  livello degli enormi potenziali ancora da esprimere nell’ambito delle energie rinnovabili. Particolarmente significativo oltre all’immenso potenziale della fonte solare, anche il potenziale geotermico mondiale, il quale si colloca subito dopo e che elegge la geotermia ad energia rinnovabile determinante per la transizione energetica in atto, sia in ambito elettrico che termico nelle sue varie forme a alta, media e bassa entalpia. La mappa seguente, tratta dal nuovo rapporto REN21, rappresenta i potenziali energetici di ciascuna delle fonti rinnovabili disgregati per macroaree geografiche ed espressi in ExaJoule (1018 Joule)/anno.

Nei 12 dibattiti organizzati sul tema del futuro delle rinnovabili è emerso che quasi il 70% degli interpellati ritiene che il costo dell’energia pulita continuerà a scendere, superando in convenienza tutte le fonti fossili nel giro di una decina di anni, con rinnovabili come eolico e fotovoltaico già oggi competitive nei paesi industrializzati dell’Ocse e con paesi come Cina e la Danimarca che stanno dimostrando che il Pil può crescere senza aumentare il consumo di energia.

Oltre il 70% degli esperti ritiene che l’obiettivo di una transizione globale al 100% di rinnovabili sia “fattibile e realistico”, pur temendo tuttavia che alcune regioni non possano raggiungere questo obiettivo entro il 2050, a causa delle forti pressioni dell’industria energetica tradizionale, le cosiddette “lobbies”, con timori particolari per aree come Africa, Stati Uniti e Giappone.

Sauro Secci

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