Nuovo Manifesto sull’economia circolare: otto grandi aziende italiane fanno squadra

Otto grandi aziende italiane hanno deciso di sottoscrivere un Manifesto sull’Economia circolare per individuare e diffondere le best practices nazionali sulla circolarità

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L’economia circolare italiana ha delle radici forti ma è ancora giovane e immatura. Accanto ai dati in crescita per riciclo e riduzione del consumo di risorse, manca ancora la capacità di mettere a sistema le buone pratiche e le realtà virtuose. Per questo motivo otto grandi aziende italiane hanno deciso di unirsi un una sorta di alleanza pro “Circular economy”. Il nuovo progetto promosso da Enel e Intesa Sanpaolo è stato lanciato oggi presso la sede di Confindustria, alla presenza del Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, e della parlamentare europea, Simona Bonafè. Le due società assieme a Novamont, Costa Crociere, Gruppo Salvatore Ferragamo, Bulgari, Fater e Eataly, hanno firmato il Manifesto per l’Economia Circolare, documento con cui si impegnano a rafforzare le strategie circolari promuovendo innovazione, competitività e prestazioni ambientali.

Nella pratica questo significherà individuare e diffondere le best practices italiane sulla circolarità e implementare  all’interno delle rispettive aziende criteri e approcci sempre più improntati alla circolarità. Non solo. Saranno definiti metodi di misurazione e di target da utilizzare internamente e verso i fornitori e la filiera a valle, con la possibilità di sviluppare in futuro progetti comuni e di rafforzare l’aspetto “circolare” anche nel loro rapporto con start up e centri di ricerca.

“L’economia circolare, abilitata dall’innovazione tecnologica, è un driver strategico in grado di favorire l’affermazione di nuovi modelli di business, più efficienti e sostenibili, nonché il superamento della tradizionale distinzione di fasi e ruoli tipici dell’economia lineare”, ha dichiarato Patrizia Grieco, Presidente di Enel. “In questo contesto, le grandi imprese possono svolgere un ruolo fondamentale, anche come volano per favorire la transizione circolare delle proprie filiere, rafforzando la competitività del sistema italiano anche nel contesto internazionale”.

Durante l’evento, è stato presentato il Documento di Posizionamento Strategico Nazionale, scaricabile in calce la post, del Ministero dell’Ambiente e di quello Sviluppo Economico messo recentemente in consultazione pubblica. Uno degli elementi clou in questo contesto, citato anche nel Documento e in grado di aiutare il lavoro delle aziende italiane, è l’approccio EoW-End of Waste (“cessazione della qualifica di rifiuti”) per alcuni prodotti giunti a fine vita. Il dicastero ambientale ha già redatto il decreto End Of Waste sul fresato d’asfalto e quello sulla gomma derivante da pneumatici fuori uso oggi in attesa dell’approvazione della Commissione Europea. Il Ministero ha predisposto e sottoposto all’esame dell’ISPRA anche altre schede tecniche per il recupero di materia dai pannolini, dal piombo contenuto nelle batterie per auto, dai rifiuti da demolizione e costruzione e dalla vetroresina, con particolare riferimento alle imbarcazioni.

Link per scarica il nuovo Documento di Posizionamento Strategico Nazionale

Fonte articolo originale Rinnovabili.it

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