Geotermia fondamentale per un futuro più sano e sostenibile: un approfondimento

A fronte dell’adozione da parte della Commissione UE del nuovo Piano d’azione Inquinamento zero”, pubblichiamo un approfondimento sul grande ruolo della geotermia di Epr Comunicazione.

Contesto

Il fenomeno dell’inquinamento è tra le principali cause di malattie fisiche e decessi prematuri, in particolare tra i bambini, anziani e le persone affette da determinate patologie. La possibilità di creare un ambiente privo di sostanze tossiche è fondamentale non solo per preservare la salute umana, ma anche per proteggere la biodiversità e gli ecosistemi in cui viviamo. Difatti, la contaminazione dell’ambiente, attraverso organismi nocivi, è una delle ragioni dovute alla perdita della biodiversità, oltre a ridurre la capacità degli ecosistemi nel fornire servizi, quali: il sequestro del carbonio e la decontaminazione dell’aria e dell’acqua.

Stando alla recente relazione dell’AEA su salute e ambiente, nell’UE, nonostante i notevoli miglioramenti registrati negli ultimi decenni, ogni anno oltre 400mila decessi prematuri sono attribuiti all’inquinamento dell’aria, mentre 48mila casi di cardiopatie ischemiche e 6,5 milioni di casi di disturbi cronici del sonno sono riconducibili al rumore, senza tenere conto di altre malattie attribuibili a entrambe le cause.

L’Unione europea ha già stabilito numerosi obiettivi in materia di inquinamento. La normativa vigente per quanto concerne l’aria, l’acqua, l’ambiente marino e il rumore prevede disposizioni per la qualità ambientale, oltre a diversi atti legislativi che mirano a contrastare le fonti di inquinamento. Inoltre, la Commissione ha annunciato alcuni obiettivi generali volti alla riduzione della perdita di nutrienti e dei pesticidi nelle strategie “Dal produttore al consumatore” e “Biodiversità” per contribuire a raggiungere gli obiettivi in tale ambito.

L’inquinamento, difatti, contribuisce significativamente all’attuale estinzione di massa delle specie. Insieme ai cambiamenti nell’uso della terra e del mare, al sovra sfruttamento delle risorse naturali, cambiamento climatico e alle specie aliene, la contaminazione dell’ambiente sta mettendo a rischio la sopravvivenza di più di un milione degli otto milioni di specie vegetali e animali stimati nel pianeta.
Inoltre, secondo alcuni studi, il progresso economico e la riduzione dell’inquinamento andrebbero di pari passo: tra il 2000 e il 2017, il PIL dell’UE è cresciuto del 32% mentre le emissioni dei principali inquinanti atmosferici sono diminuite dal 10% (ammoniaca, principalmente dall’agricoltura) al 70% (ossidi di zolfo, principalmente dalla produzione industriale). Tuttavia, la crescita complessiva di cinque volte dell’economia globale negli ultimi cinque decenni ha avuto un costo enorme per l’ambiente globale.

Piano d’azione UE: azzerare l’inquinamento atmosferico, idrico e del suolo

In data 12 maggio, la Commissione europea ha adottato il nuovo piano d’azione europeo: “Azzerare l’inquinamento atmosferico, idrico e del suolo”. Il progetto, oltre ad essere uno dei principali obbiettivi del Green Deal, è anche il tema cardine della settimana verde dell’UE di quest’anno. Il piano definisce una visione integrata per il 2050, in cui l’inquinamento del pianeta venga ridotto a livelli minimi e non rechi più danni alla salute umana e agli ecosistemi naturali. In tale visione sono presenti anche le misure in grado di realizzare tutti gli obbiettivi che il Piano si è preposto di affrontare, combinando diverse politiche già in atto nell’UE e analizzando possibili soluzioni legate al mondo digitale. Tra le azioni prese in considerazione dalla nuova iniziativa vi è la possibilità di riesaminare l’attuale legislazione UE al fine di individuare possibili lacune esistenti, e migliorare, dove possibile, l’attuazione di quest’ultima con lo scopo di conformare l’intero impianto di obblighi giuridici.

L’obiettivo principale di questo piano d’azione è quello di fornire una bussola per includere la prevenzione dell’inquinamento in tutte le politiche pertinenti dell’UE, massimizzando le sinergie in modo efficace e proporzionato, accelerando l’attuazione e identificando eventuali lacune o compromessi. Per guidare l’UE verso la visione del 2050 di un pianeta sano per tutti, questo piano d’azione stabilisce obiettivi chiave per il 2030 con lo scopo di velocizzare la riduzione dell’inquinamento.

Per tale motivo, conformemente al diritto dell’Unione europea, alle ambizioni del Green Deal e in sinergia con le altre iniziative, entro il 2030 l’UE dovrebbe ridurre:

• del 55 % il numero di morti premature causate dall’inquinamento atmosferico;
• del 30% la quota di persone cronicamente disturbate dal rumore dei trasporti;
• del 25% degli ecosistemi dell’UE in cui l’inquinamento atmosferico minaccia la biodiversità;
• del 50% le perdite di nutrienti, l’uso e il rischio di pesticidi chimici, l’uso di quelli più pericolosi e la vendita di antimicrobici per gli animali da allevamento e in acquacoltura;
• del 50% di rifiuti di plastica in mare e del 30% di microplastiche rilasciate nell’ambiente;
• significativamente la produzione totale di rifiuti e del 50% i rifiuti urbani residui.

Malgrado le misure di confinamento per combattere la pandemia dovuta al Covid-19 abbiano ridotto ingentemente, ma temporaneamente, l’inquinamento ambientale, al contempo il fermo di molte attività ha creato una crisi economica senza precedenti. L’Unione europea è intenzionata a sostenere la prosperità attraverso la trasformazione dei modi di produzione e consumo, dirigendo gli investimenti verso attività ad inquinamento zero. Investimenti in design pulito e sostenibile, modelli di business legati all’economia circolare, trasporti e mobilità più puliti, tecnologie a basse emissioni, soluzioni basate sulla natura e sulla digitalizzazione sostenibile offrono forti opportunità per consolidare la leadership dell’UE nella crescita verde, riducendo al contempo le disuguaglianze, creando posti di lavoro e rafforzando la resilienza collettiva. Oltre agli sforzi per raggiungere la neutralità climatica, l’UE ha bisogno di una più efficace “gerarchia a inquinamento zero”, che tenga conto dei principi sanciti dal trattato, in cui le politiche ambientali dell’UE siano basate su: azioni preventive, il danno ambientale deve essere rettificato alla fonte e sul principio “chi inquina paga”.
Il Piano delinea, inoltre, alcune iniziative faro per ridurre in maniere drastica l’inquinamento su tutti i fronti, tra cui:

• allineare maggiormente gli standard di qualità dell’aria alle ultime raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità;
• rivedere gli standard per la qualità dell’acqua, anche nei fiumi e nei mari dell’UE;
• ridurre l’inquinamento del suolo e migliorarne il ripristino;
• rivedere la maggior parte delle leggi UE sui rifiuti per adattarle ai principi dell’economia pulita e circolare;
• promuovere l’inquinamento zero dalla produzione e dal consumo;
• presentare un quadro di valutazione delle prestazioni verdi delle regioni dell’UE per promuovere l’inquinamento zero in tutte le regioni;
• ridurre le disuguaglianze sanitarie causate dalla quota sproporzionata di impatti nocivi sulla salute che oggi gravano sui più vulnerabili;
• ridurre l’impronta di inquinamento dell’UE limitando l’esportazione di prodotti e rifiuti che hanno impatti nocivi e tossici nei paesi terzi;
• avviare i Living Labs per soluzioni digitali verdi e inquinamento zero intelligente;
• consolidare i centri di conoscenza dell’UE per l’inquinamento zero e riunire le parti interessate nella piattaforma Zero Pollution Stakeholder;
• rafforzare l’applicazione dell’inquinamento zero insieme alle autorità ambientali e ad altre autorità.

Insieme alla strategia sulle sostanze chimiche per la sostenibilità adottata l’anno scorso, il piano d’azione traduce in fatti l’ambizione di inquinamento zero dell’UE per un ambiente privo di sostanze tossiche. Il programma si muove parallelamente e in sinergia con gli obiettivi dell’UE per la neutralità del clima, la salute, la biodiversità e l’efficienza delle risorse e si basa su iniziative nel campo dell’energia, dell’industria, della mobilità, del cibo, dell’economia circolare e dell’agricoltura.

In ultimo, diversi funzionari europei hanno accolto con favore il nuovo piano d’azione voluto dalla Commissione, Il vicepresidente esecutivo per il Green Deal, Frans Timmermans, ha dichiarato: “Il Green Deal mira a costruire un pianeta sano per tutti. Per offrire ai cittadini e al pianeta un ambiente privo di sostanze tossiche, dobbiamo agire subito. Questo piano guiderà il nostro lavoro verso la realizzazione dell’obiettivo stabilito. Le nuove tecnologie verdi già esistenti possono contribuire a ridurre l’inquinamento e offrire nuove opportunità commerciali. Anche gli sforzi dell’Europa per ripristinare un’economia più pulita, più equa e più sostenibile devono contribuire al conseguimento dell’obiettivo di inquinamento zero.

Il documento integrale relativo al Piano d’azione “Azzerare l’inquinamento atmosferico, idrico e del suolo” è disponibile su richiesta dell’utente all’indirizzo e-mail: publicaffairs@eprcomunicazione.it

Fonte: Commissione europea, eprcomunicazione

Contatto:
Camillo Ricci ricci@eprcomunicazione.it
Francesco Ferrante ferrante@eprcomunicazione.it

Redazione

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