Inquinamento da pesticidi: le api ancora una volta grande bioindicatore

Le api costituiscono per loro natura il più grane bioindicatore ambientale integrale, per la loro grande capacità di perlustrare attivamente aria, acqua e suolo.

Questa loro caratteristica non è sfuggita ad un gruppo di ricercatori delle Università di Cordova e di Almeria per testare APIStrip, un nuovo strumento messo a punto per il campionamento di inquinanti ambientali proprio mediante colonie di api.

La ricerca ha preso spunto dal fatto che negli alveari di api europee, la specie domestica allevata per la produzione di miele, vanno a depositarsi diversi contaminanti organici, tra i quali i pesticidi trasportati dalle stesse api e dal vento. Ancora una volta quindi le colonie di api vengono considerate dei grandi bioindicatori e biocampionatori naturali dell’inquinamento ambientale presente nelle loro zone di approvvigionamento, con una estensione che può arrivare anche ad oltre 14 km dal loro alveare.

Questa tipologia di biomonitoraggio ambientale richiede però un campionamento attivo delle matrici biologiche, rendendo necessario prelevare gli insetti, estraendo dal loro corpo quello che hanno ingerito, analizzando nel contempo polline e cera d’api. In questo modo vengono alterati i delicati equilibri, determinando stress nelle colonie, già sottoposte ad altri fattori disturbanti, dalle infezioni alla contaminazione ambientale. 

Una ricerca condotta da José Manuel Flores del Dipartimento di Zoologia dell’Università di Cordoba (vedi link in calce all’articolo) ha testato l’efficacia di un campionatore passivo non biologico basato su Tenax TA: APIStrip (Adsorb Pesticide In-hive Strip).

Obiettivo della ricerca, realizzata con campagne in campo condotte in Spagna e Danimarca, in collaborazione con un progetto europeo dell’Università di Almeria, è stato quello di continuare a ottenere informazioni sull’inquinamento ambientale che le api sono capaci di fornire, senza alterare il normale funzionamento degli alveari.

La metodologia prevede l’utilizzazione di una striscia di polistirene su cui viene applicata una soluzione concentrata di Tenax, un prodotto che permette di raccogliere campioni di materiali organici trasportati negli alveari, con APIStrip che riesce a minimizzare lo stress da campionamento per le api europee. La striscia di polistirene viene successivamente prelevata dalla colonia, estraendo da essa pesticidi e inquinanti da analizzare. Secondo le stime dei ricercatori, per ottenere il migliore campionamento dei contaminanti organici sono necessari 14 giorni.

In tale periodo, con il campionamento passivo è stato possibile rilevare fino a 442 tipi diversi di pesticidi, riducendo al minimo i disturbi per la colonia di api.

Link articolo sulla ricerca condotta dall’Università di Cordoba

Sauro Secci

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