Inquinamento atmosferico in UE: arriva anche la mappa interattiva con l’assenza dell’Italia

E’ passato appena un mese da quando ho analizzato le principali indicazioni scaturite dal nuovo rapporto di EEA (Agenzia Europea per l’Ambiente) “Air Quality in Europe 2017” (link articolo) , che ritorno a parlare di quello che da quel documento è scaturito, cioè la disponibilità di una nuova mappa interattiva online che consente ai cittadini di monitorare la qualità dell’aria in tempo reale nelle città dell’Unione Europea.

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La piattaforma è stata lanciata dalla stessa EEA, insieme alla Commissione Europea in occasione dell’evento del “Clean Air Forum“, nel quale l’Europa cerca una risposta efficace all’inquinamento e che ha visto la Commissione Europea riunire i massimi esperti del clima a livello continentale.

Un nuovo strumento attraverso il quale gli utenti possono avere una supervisione, attraverso una mappa interattiva, circa la qualità dell’aria relativa a qualsiasi città o regione in Europa per verificare lo stato della qualità dell’aria e le misure relative ad ognuno degli inquinanti più pericolosi come polveri fini ed ultrafini (PM10 e PM2,5), ozono, biossido di azoto e anidride solforosa. L’indice europeo della qualità dell’aria indica la situazione della qualità dell’aria a breve termine relativamente a ciascuna delle oltre 2000 stazioni di monitoraggio presenti in tutta Europa.

La legislazione dell’Unione europea stabilisce standard di qualità dell’aria sia per il breve termine (orari/giornalieri) che per il lungo termine (annuali). L’indice pertanto non riflette la situazione della qualità dell’aria a lungo termine (annuale), che può variare significativamente. Amareggia registrare l’assenza dell’Italia, la quale non ha fornito i dati relativi alle proprio postazioni di rilevamento.

L’ indice presentato è elaborato a partire dalle rilevazioni delle postazioni di monitoraggio, contrassegnate da punti colorati sulla mappa. Una occasione, quella del Clean Air Forum di Parigi dove la Commissione Europea ha riunito i maggiori esperti del settore per discutere intorno al futuro dell’ambiente e della salute dei cittadini europei. Secondo le rilevazioni della stessa Commissione UE, l’inquinamento atmosferico e i rifiuti costituiscono le principali preoccupazioni ambientali per gli italiani, con l’inquinamento atmosferico ed i rifiuti per il 43% di loro e i cambiamenti climatici per il 40%.

Come ha dichiarato Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell’AEA, presentando il nuovo strumento al Clean Air Forum, “Il nuovo indice europeo della qualità dell’aria offre ai cittadini un modo semplice per accedere ai dati riguardanti la qualità dell’aria nella loro area geografica, che può avere un impatto diretto sulla loro salute. Queste informazioni, accessibili a tutti, costituiscono un’importante base su cui sviluppare un dialogo e adottare le decisioni necessarie per salvaguardare la salute delle persone, soprattutto nelle città”.

L’AEA ha inoltre pubblicato schede informative nazionali che forniscono una sintesi annuale dell’inquinamento atmosferico nei paesi membri della UE, fornendo informazioni più dettagliate a livello nazionale sulle emissioni di inquinanti atmosferici e sulla qualità dell’aria che costituiscono il completamento del rapporto Air Quality Europe, pubblicato ad ottobre.

Anche in questa circostanza, come purtroppo spesso accade, l’Italia si colloca nelle retrovie delle graduatorie internazionali essendo assente dalla mappa AEA, alla pari di Romania, Bulgaria, Grecia e dei paesi dell’area  balcanica.

A seguire una animazione di AEA, realizzata in occasione nei nuovi strumenti di aggiornamento sull’inquinamento atmosferico

Sauro Secci

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