Il grande ruolo del gas rinnovabile (H2 e biometano) nel nuovo studio Ecofys

Il grande ruolo propulsivo del CIB (Consorzio Italiano Biogas) nell’articolato scenario delle rinnovabili impegnate nel disegnare nuovi modelli energetici (vedi il riuscito evento Biogas Italy 2018, da noi seguito come media partner il 14 e 15 febbraio scorsi) è stato confermato da contributi e ricerche di altissimo livello internazionale, tra i quali il nuovo studio Ecofys sul ruolo del gas rinnovabile.

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Secondo il nuovo studio presentato da Ecofys il 25 per cento dell’attuale consumo di gas naturale in Europa può essere sostituito da gas rinnovabile. Nella nuova elaborazione vengono indicati numeri specifici sul ruolo di questo carburante, nel contesto di un sistema energetico completamente decarbonizzato. Lo scenario di riferimento dello studio è quello europeo del 2050, in un futuro contesto nel quale lotta alle emissioni e sicurezza energetica si possano fondere pienamente divenendo due facce della stessa medaglia. L’assunto di partenza dello studio è che tutti i consumi di gas in Europa abbiano, per allora, raggiunto emissioni nette di carbonio pari a zero. Un tale scenario richiede di concentrarsi su una produzione da fonti rinnovabili e sull’adozione di sistemi di CCS (carbon capture and storage) di cattura e stoccaggio del carbonio, affiancati oggi ai più innovativi sistemi di CCU (carbon capture and utilisation) per gli impianti di produzione elettrici tradizionali.

Lo studio supporta le ultime politiche comunitarie e nazionali che individuano nel gas un elemento imprescindibile del processo di decarbonizzazione. Non è un caso che a commissionare lo studio è stato il consorzio Gas for Climate che riunisce sette aziende europee attive nel trasporto di gas naturale (Snam, Enagás, Fluxys, Gasunie, GRTgaz, Open Grid Europe e TIGF) e due associazioni di assoluta eccellenza in questo settore come il nostro Consorzio Italiano Biogas (CIB) e l’European Biogas Association.

Davvero di grande rilevanza i numeri scaturiti dallo studio per il “gas rinnovabile”, con prodotti che partendo dal biogas arrivano al biometano passando per l’idrogeno. Gli autori dello studio hanno infatti elaborato che è possibile incrementare la produzione di gas rinnovabile fino a 122 miliardi di metri cubi annui entro il 2050. Rimuovendo dall’equazione il settore industriale, basterebbe impiegare 72 miliardi di metri cubi sui 122 totali per riscaldare gli edifici e produrre elettricità dispacciabile nei momenti di picco della domanda energetica per risparmiare una cifra pari a 138 miliardi di euro.

Fonte: Studio Ecofys “Gas for Climate”

Nel dettaglio, gli autori si cimentano anche in una stima prudenziale, indicando un potenziale di produzione sostenibile del biometano nell’UE di circa 98 miliardi di metri cubi, corrispondenti a 1,072 TWh di energia all’anno entro il 2050, ai quali andrebbero aggiunti ulteriori 24 miliardi di metri cubi di idrogeno rinnovabile derivato da produzione da eolico e fotovoltaico.

Significativa al riguardo la visione del Presidente CIB Piero Gattoni, secondo il quale, Il valore del gas rinnovabile all’interno della transizione energetica merita grande attenzione. Siamo impegnati per un aumento significativo della produzione di biometano raffinato prodotto dalla digestione anaerobica di biomasse agricole e altri rifiuti organici, nonché di biometano prodotto dalla gassificazione termica di residui legnosi. Un contributo aggiuntivo può venire dall’idrogeno ricavato da elettricità rinnovabile e dal metano sintetico prodotto da idrogeno rinnovabile”.

Sauro Secci

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