Formaldeide: silenzioso killer indoor

Avendo oramai superata la soglia dei sessant’anni è ancora forte in me il ricordo degli anni iniziali del boom economico, quando ambienti interni come la cucina furono rivoluzionati oltre che dalla presenza dei primi elettrodomestici, come frigoriferi, televisori, etc, anche dall’abbandono di vecchi arredi poveri, come quelli che in Toscana chiamavamo “mettitutto”, sostituiti da uno dei simboli di quegli anni come la “cucina all’americana”, contraddistinta dall’impiego di laminato plastico denominato “fòrmica”, che presentava la scomoda presenza tra i suoi componenti di quello che oggi, nel XXI secolo, è divenuto uno dei killer più subdoli, come la formaldeide.

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La “fòrmica” che rivestiva le prime cucine componibili costituisce una delle tappe storiche della storia della plastica, essendo stata scoperta da Hermann Staudinger, dell’Università di Friburgo nel 1920 come laminato plastico a base di urea, fenolo, appunto formaldeide, fenolo e carta kraft, ottenuto pressando a caldo fogli di carta imbevuti di resine del tipo fenolo-formaldeide. Per la sua grande resistenza la calore, agli agenti chimici ed alle abrasioni, è un materiale largamente utilizzato nel rivestimento di legno e truciolare di legno per arredamento che inizialmente in America ebbe un grande avvento nel settore dell’arredamento, oltre che nelle cucine, anche nella costruzioni di tavoli e come non dimenticare i banchi di scuola.

La formaldeide, o aldeide formica, è un gas incolore dall’odore molto intenso che deriva il suo nome all’acido formico, cioè il veleno urticante prodotto dalle formiche. Si tratta di un elemento molto diffuso nella nostra vita quotidiana per la sua presenza negli ambiti dell’arredamento, del legno e della plastica e nei settori tessile, alimentare, sanitario, nell’industria chimica e cosmetica, etc.

A rendere ancora più sudbola la formaldeide tra le mura domestiche il fatto che la stessa viene prodotta anche nei processi di combustione sia da stufe che da fumo di sigaretta.

L’emissione della formaldeide avviene proprio attraverso le resine utilizzate massicciamente in ambito edilizio, sia per la produzione di schiume isolanti utilizzate anche nei serramenti, nei pannelli fonoassorbenti, nei laminati plastici e come additivi. Come dicevamo in premessa, dall’avvento delle cosiddette “cucine componibili”, la formaldeide è presente nei pannelli di legno truciolato utilizzati per i mobili, nelle vernici e in molti tessuti, come alcuni di quelli impiegati nei tendaggi, vista la sua resistenza alle pieghe, anche se la maggior parte della formaldeide prodotta è destinata alla produzione di polimeri e di altri composti chimici.

Altra grande presenza della formaldeide è quella nei disinfettanti per uso domestico, visto il suo potere battericida.

Come non ricordare poi le compresse per la gola Formitrol, prodotto farmaceutico da banco che aveva conquistato anche i bambini per il loro personalissimo e spiccato sapore, per le quali per anni il componente fondamentale è stata proprio la formaldeide dalla quale avevano derivato anche il nome, fino al 2004, hanno nel quale la IARC (Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro) includesse la formaldeide nell’elenco delle sostanze cancerogene per la specie umana. Così dopo la messa al bando della formaldeide nei prodotti finiti da parte della UE, anche il Formitrol si è adattato e le storiche pastiglie sono ancora oggi in commercio.

Passando ad analizzare i possibili effetti sulla salute di questo scomodo inquilino moderno delle nostre abitazioni, le concentrazioni di formaldeide vengono rilasciate negli ambienti nel tempo, soprattutto nelle periodi subito dopo l’installazione di arredi.
Una volta rilasciata nell’aria, la formaldeide può essere causa di irritazione sulle prime vie aeree e delle mucose oculari ed è proprio questo il motivo che ha indotto l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha indicarne il limite al contento massimo nelle abitazioni a 0,1ppm (parti per milione), corrispondenti a 124 microgrammi al metro cubo.
Oltre a questo è stata la IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) ha catalogare la formaldeide come sostanza cancerogena per l’uomo (classe 1). Gli organi bersaglio della formaldeide possono essere il rinofaringe e le cellule del sangue e le neoplasie associate come quelle nasofaringee, delle cavità nasali, dei seni paranasali e le leucemie.
Nel nostro paese è il Decreto Ministeriale del 10 ottobre 2008 a regolare l’emissione di formaldeide, obbligando i produttori a fabbricare pannelli di legno, tra i quali ad esempio i diffusissimi MDF e OSB, caratterizzati da un basso contenuto di formaldeide. Si tratta di un limite elaborato in modo da far sì che i pannelli, dopo la loro installazione, non rappresentino causa di concentrazioni di formaldeide nell’aria superiori ai 0,1 ppm. Lo stesso decreto obbliga inoltre i produttori ad accompagnare i prodotti ad una dichiarazione di conformità e per questo, molti produttori si sono impegnati ad offrire un’alternativa sostenibile ai pannelli contenenti formaldeide, prevedendo delle linee naturali che ne sono del tutto prive, essendo composte da sola cellulosa al 100%.

Sauro Secci

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