Emissioni traffico aereo: un’altra spina nel fianco nella lotta ai cambiamenti climatici

Da queste pagine abbiamo richiamato più volte alle assolute priorità di intervento nella trasformazione della trazione del trasporto navale. Ma anche quello aereo non si trova in una situazione molto migliore. Per inquadrare le molte azioni di mitigazione ancora da fare arriva una nuova ricerca condotta dal Grantham Research Institute della London School of Economics su 20 compagnie aeree e che ha effettuato una rilevazione delle emissioni, ancora molto elevate, tracciando una possibile road map di uscita finalizzata alla riduzione delle stesse, andando oltre anche a quanto stabilito nell’Accordo di Parigi (di Sauro Secci).

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Davvero molto limitato quello che le compagnie aeree stanno sino ad oggi facendo nella lotta ai cambiamenti climatici, per un settore che rappresenta attualmente il 2% delle emissioni mondiali di gas serra e il 12% delle emissioni di CO2 nel comparto dei trasporti, e dal quale ci si aspetta decisamente di più per contrastare il climate change.

Si tratta dei risultati che emergono da uno nuovo studio, elaborato dal Grantham Research Institute della London School of Economics, finanziato da un gruppo di investitori, facenti capo alla Transition Pathway Initiative e che gestiscono attività per un totale di 13 trilioni di dollari.

Nella ricerca sono state analizzate le policy in materia riguardanti 20 delle maggiori compagnie aeree a livello mondiale, facendo emergere come i loro obiettivi a lungo termine si rivelino inferiori ai target stabiliti dall’Accordo di Parigi di limitare il riscaldamento globale a meno di 2 °C, con nessuna delle 20 compagnie aeree considerate che specifichi chiaramente le modalità di riduzione delle proprie emissioni di volo dopo il 2025.

Nell’ambito delle 20 compagnie aeree considerate dallo studio, a risultare le migliori nella gestione dei rischi aziendali e in termini di sensibilità ai cambiamenti climatici figurano Delta, Lufthansa, United Airlines e ANA Holdings, anche se le stesse potrebbero fare di più. .A disporre delle flotte più efficienti in termini di emissioni per passeggeri-chilometri volati, risultano EasyJet e Alaska AirAll’estremo opposto della classifica figurano invece compagnie come ANAJapan Airlines, Korean Air e Singapore Airlines, che presentano le massime intensità emissive. Nonostante che molte compagnie aeree abbiano formalmente adottato obiettivi industriali per ridurre le proprie emissioni nette, tale approccio si basa sulla compensazione del carbonio e non chiarisce come si intenda ridurre le proprie emissioni. Nella ricerca si chiarisce che per limitare il riscaldamento a meno di 2 °C, il settore dovrebbe significativamente ridurre tutte le proprie emissioni senza fare affidamento sulle compensazioni, o quantomeno chiarire come si intendano utilizzare le compensazioni.

Alla base del finanziamento dello studio da parte degli investitori vi è la preoccupazione sulla necessità di prendere decisioni informate e consapevoli. Gli stessi investitori ritengono come sia fondamentale stabilire obiettivi di lungo periodo nella riduzione delle emissioni del settore aereo, essendo convinti in questa ottica che un contributo molo importante possa venire da aerei a basso consumo e al ricorso ad un uso crescente di biocarburanti. Il principale autore della ricerca, il professor Simon Dietz del Grantham Research Institute, sostiene che ci sarebbero benefici effetti del trasporto aereo che vanno oltre al climalterante biossido di carbonio. Infatti, per esempio, le scie di condensa possono causare nubi ad alta quota che intrappolano il calore, pur trattandosi di problematiche non prese in considerazione dalle compagnie aeree e che potrebbero invece avere una significativa importanza verso una riduzione delle emissioni connesse all’intero comparto del trasporto aereo.

Comunicato stampa nuovo studio del Grantham Research Institute della London School of Economics “Management Quality and Carbon Performance of Airlines: March 2019”

Scarica i dati emersi dallo studio del Grantham Research Institute della London School of Economics “Management Quality and Carbon Performance of Airlines: March 2019”

Sauro Secci

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