Dipendenza energetica dell’Italia: in costante diminuzione, nonostante tutto, secondo ISTAT

Puntuale come ogni anno l’Istat ha pubblicato il consueto aggiornamento dell’Annuario Statistico Italiano 2016, un documento che offre evolutivamente, una articolata e composita fotografia dell’Italia e della sua evoluzione su ben 24 settori, dal territorio alla finanza attraversando anche temi sempre più cruciali come ambiente ed energia al 2014. 

Proprio dalla lettura del capitolo dedicato ad ambiente ed energia, tra i fenomeni in atto si profila un contesto energetico in un progressiva seppure rallentata diminuzione della nostra dipendenza energetica nel periodo dal 2009 al 2014, caratterizzati oltre che dalla lunga e perdurante crisi economica anche dal grande boom delle energie rinnovabili, fotovoltaico ed eolico in primis.

Una lunga crisi quella economica, che fa permanere i suoi effetti negativi sul mercato energetico nazionale, facendo registrare una nuova contrazione dei consumi, di entità superiore a quella riscontrata nel 2013, con il fotovoltaico che si conferma risorsa trainante per la crescita delle rinnovabili in Italia, nonostante la grande contrazione del dopo incentivi, con un grande ridimensionamento nel 2014 rispetto agli anni precedenti.

Estratto da Annuario Statistico Italiano 2016 ISTAT

In questo aggiornamento Istat, l’aspetto indubbiamente più interessante di questa sezione è rappresentato dalla dipendenza energetica nazionale, con le importazioni di energia, legate prettamente ai combustibili fossili che ancora concorrono pesantemente al fabbisogno energetico nazionale. In Italia nel 2014 l’import netto 2014 ha coperto il 75,9 per cento del consumo interno lordo, a fronte di una media europea del 53,5 per cento, un dato seppure ancora molto elevato, tuttavia è in progressivo regresso dal 2009 quando si collocava oltre l’80%. Un dato ancora più significativo se comparato al profilo medio UE 28 del quinquennio 2009-2014, sostanzialmente stabile e in controtendenza rispetto a paesi quali la Germania e, soprattutto, il Regno Unito come documenta la tabella 2.12 seguente, tratta dallo stesso annuario.

Estratto da Annuario Statistico Italiano 2016 ISTAT

Come spiega l’Istat, “Il tendenziale maggiore contributo della produzione interna di energia primaria si evidenzia, per l’Italia, anche in relazione alla capacità di soddisfare il fabbisogno energetico nazionale (espresso dal consumo interno lordo di energia primaria)”. Nel periodo 2009-2014, il rapporto tra produzione totale di energia primaria e consumo interno lordo di energia primaria è cresciuto dal 18,2 per cento al 24,4 per cento, mentre nella media dell’Ue 28 è restato sostanzialmente stabile. “La contrazione dei consumi energetici osservata nel nostro Paese si riscontra anche a livello europeo, come mostrato dall’andamento dei consumi finali di energia nell’arco temporale considerato” ma “per i principali paesi europei si tratta comunque di un andamento discontinuo”.

Sauro Secci

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