Detrazioni fiscali 65% per interventi antisismici, proroga di 3 anni

L’ecobonus del 65% sugli interventi antisismici verrà prorogato per almeno altri 3 anni, come richiesto il 27 ottobre scorso al Ministro Lupi dall’UNICMI, l’Unione Nazionale delle Industrie delle Costruzioni Metalliche dell’Involucro e dei Serramenti e dall’ISI, l’Ingegneria Sismica Italiana.


Le due associazioni di categoria avevano scritto una lettera aperta al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e ai presidenti delle Commissioni Ambiente e Territorio di Camera e Senato per ottenere l’approvazione di un emendamento alla Legge di Stabilità che non conteneva alcun riferimento alle detrazioni fiscali del 65% per la messa in sicurezza degli edifici dal rischio sismico.

L’emendamento richiesto verrà presentato al Governo dalla Commissione Ambiente della Camera, presieduta dall’onorevole Ermete Realacci. UNICMI e ISI, plaudendo all’iniziativa, hanno chiesto di garantire l’estensione dell’ecobonus per un arco temporale di almeno 3 anni poiché gli interventi strutturali per la messa in sicurezza degli edifici richiedono tempo.

Non a caso la Legge n. 90 del 3.08.2013 riconosceva agli interventi antisismici incentivi di carattere strutturale, per diffondere una cultura della prevenzione del rischio sismico su larga scala e a lungo termine in un Paese altamente vulnerabile qual è l’Italia.

Purtroppo l’emendamento alla legge di Stabilità, allo stato attuale, non semplificherà le procedure richieste per accedere alle detrazioni fiscali. Rispetto ai bonus per altri interventi edilizi, quelli per il consolidamento degli edifici richiedono infatti più passaggi. Nello specifico l’iter da seguire comprende:

  • La classificazione sismica del fabbricato;
  • La progettazione degli interventi antisismici;
  • La classificazione della nuova classe sismica dell’edificio a seguito dei lavori;
  • La realizzazione degli interventi.

Proprio a causa delle procedure maggiormente lunghe e complesse, le associazioni di categoria hanno chiesto una proroga più lunga. ISI e UNICMI sottolineano che l’emendamento studiato dalla Commissione Ambiente della Camera avrà importanti ricadute occupazionali.

Oggi le imprese che producono dispositivi antismici vivono infatti una delle più gravi crisi mai sperimentate dal dopoguerra. Grazie all’estensione dell’ecobonus il comparto potrà finalmente risollevarsi e il patrimonio immobiliare italiano verrà messo in sicurezza.

FONTE | Greenstyle

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