Coniugare Ecologia e Pace per una Transizione Giusta

Ecologia e pace sono due aspetti inscindibili per progettare un futuro migliore

Coniugazione necessaria. A cura di Andrea Degl’Innocenti, giornalista ambientale e socio fondatore di Italia che Cambia

Negli ultimi decenni, il mondo ha assistito ad un legame sempre più evidente tra crisi ambientali e conflitti geopolitici. Dalle guerre per l’accesso alle risorse energetiche, come il petrolio, fino alle dispute per il controllo dell’acqua e delle terre coltivabili, la violenza ha spesso radici profonde nello sfruttamento iniquo del Pianeta. Non si tratta solo di economia o di potere ma di un equilibrio spezzato, dove la corsa all’accaparramento delle risorse naturali genera ingiustizie, disuguaglianze e, infine, guerra. Sarebbe ingenuo pensare che un mondo più ecologico sia automaticamente un mondo più pacifico. Anzi. Osserviamo quotidianamente che una transizione ecologica mal gestita, in un contesto storico-sociale polarizzato e dominato da narrazioni autoreferenziali (spesso false) può essere ulteriore motivo di scontri, divisioni e conflitti.

Ecco, quindi, un elenco di quelle che, dal nostro osservatorio di Italia che Cambia, potrebbero essere le caratteristiche necessarie di una transizione che possa coniugare ecologia e pace:

  • redistribuzione delle risorse. La distribuzione iniqua delle risorse naturali, come energia, acqua e cibo, è alla base di molti conflitti globali. Una transizione ecologica equa deve affrontare questa sfida, promuovendo politiche che garantiscano accesso equo e sostenibile alle risorse, soprattutto per le comunità più vulnerabili;
  • attenzione agli ultimi. In particolare, le fasce di popolazione più povera e marginalizzata, così come i paesi del mondo dalle economie più fragili, sono spesso i più colpiti dalle crisi ambientali. La transizione ecologica non può lasciare indietro queste popolazioni e anzi deve accordare loro un’attenzione particolare. In questo senso l’ecologia può essere uno strumento di empowerment e riscatto sociale;
  • sviluppo di governance collaborative. La gestione delle risorse naturali e la pianificazione ecologica devono essere partecipative e trasparenti. Non solo: le sfide ecologiche del presente suggeriscono la necessità di sviluppare al meglio le nostre capacità di collaborazione multilivello e di modelli di governance collaborativi;
  • diffusione della cultura della nonviolenza. Per una transizione ecologica pacifica e in una fase di scarsità di risorse è utile promuovere la nonviolenza come metodo di risoluzione dei conflitti. Cultura della nonviolenza che si estende a molti ambiti della nostra vita. Curiosi? provate a sperimentare la comunicazione non violenta di Rosenberg;
  • approccio sistemico. Tutto è interconnesso, là fuori, ormai lo sappiamo. Dunque è necessario superare la logica riduzionista e adottare un approccio che consideri il sistema nel suo insieme. Le soluzioni non possono essere isolate, ma devono integrare aspetti economici, sociali e ambientali;
  • sussidiarietà. Ogni decisione va presa al livello più adatto. La transizione ecologica non può essere solo centralizzata; è fondamentale riconoscere il ruolo delle comunità locali nella gestione delle risorse naturali. La sussidiarietà implica delegare il potere decisionale ai livelli più vicini alle persone, promuovendo processi partecipativi e decisioni che rispondano alle esigenze specifiche di ogni territorio;
  • educazione e consapevolezza. Nessuna transizione è possibile senza una solida base culturale. Anche le leggi più illuminate si riveleranno un buco nell’acqua se non sono accompagnate da un’adeguata comprensione. Quindi è essenziale promuovere la consapevolezza ecologica attraverso l’educazione, l’informazione, la comunicazione. E non parliamo solo delle nuove generazioni, ma di tutte le persone, per stimolare una partecipazione consapevole e responsabile;
  • innovazione tecnologica. Come ben sappiamo su queste pagine, la tecnologia può giocare un ruolo fondamentale nel guidare la transizione ecologica, ma deve essere accessibile, equa e sostenibile… Continua a leggere gratis l’articolo su L’ECOFUTURO MAGAZINE
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Redazione

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