Celiachia (allergia al glutine): alcune precisazioni (di Pietro Mascheri)

Proseguiamo nella nostra serie di articoli di approfondimento su benessere e salute del Dottor Pietro Mascheri, fitoterapeuta ed esperto di medicine complementari, che ci accompagna oggi in un approfondimento su un tema di grane importanza nell’alimentazione moderna, dalle profonde implicazioni economiche ed ambientali.

Oggi sono sempre di più le persone che per non aver gonfiori, dolori alla pancia, cattiva digestione allontanano il glutine dalle proprie abitudini alimentari. Se pensiamo che a fronte di 1% di popolazione intollerante al glutine, ben un terzo degli americani, cerca di allontanare questa sostanza dalla dieta, pur non essendo allergico, così come accade in Italia.

Una domanda ci sorge spontanea “ E’ davvero giustificato tutto questa ricorso ad alimenti privi di glutine?”. Occorre anche dire che alcuni libri di recente pubblicazione hanno avuto un notevole successo influenzando le abitudini alimentari di migliaia di persone, tra questi: “La dieta a grano zero” di William Davis, pubblicato nel 2014 da Mondadori, “ Grain Brain” di David Perlmutter, uscito nel 2013 e già presente in 15 paesi in ben 9 edizioni. Questi due best seller hanno diffuso la convinzione che il glutine sia un pericolo per la salute di tutti: responsabile di asma, artriti e perfino di schizofrenia. Ora prima, però di mettere al bando il glutine occorre farci qualche domanda e prendere in considerazione altre ricerche scientifiche.

In realtà, la convinzione diffusa che il glutine sia dannoso risiede nell’esperienza individuale. Abbiamo provato a domandare a molte persone che hanno intrapreso un percorso alimentare privo di pane, pasta e pizza per dare spazio a cibi meno elaborati e tutti ci hanno risposto: “ Ora, sto molto meglio”. Le persone riportano spesso un minor gonfiore addominale, dicono di dormire meglio, e di aver meno fastidiosi mal di testa. Perché stanno meglio? E’ davvero tutta colpa del glutine?

E’ anche vero che negli ultimi 70 anni abbiamo assistito ad un incremento della Celiachia, dal dopoguerra ad oggi, l’incidenza è quadruplicata, quindi se ne deduce che la celiachia è un disturbo moderno, in continua e rapida crescita. Colpa delle produzioni industriali, forse. Infatti per rendere il pane più lavorabile, la pasta della pizza più elastica o gli spaghetti più consistenti, in fase di lavorazione si aggiunge del glutine a quello già presente naturalmente nel grano.

Si chiama glutine vitale, ha la consistenza del sale, e si aggiunge all’impasto per renderlo più elastico e amalgamabile. Lo si usa sia a livello industriale, sia nei piccoli panifici artigianali per gonfiare rapidamente l’impasto. Addizionato di glutine il pane è più buono e dura più a lungo. Nelle merendine , il glutine vitale funge da aggregante e rende i prodotti più soffici. Però, come mai molte persone non celiache si sentono meglio se allontanano il glutine? Ricercatori australiani hanno reclutato tutti i soggetti che non digerivano al meglio il glutine e che ricavavano benefici dalla sua eliminazione dalla dieta. Essi sono stati sottoposti ad un regime alimentare privo di glutine ma anche di zuccheri fermentabili e polioli presenti in moltissimi alimenti tra i quali la pasta, il pane, ma anche il miele e molti vegetali ricchi di fruttosio come mele, angurie, cipolle. Ad alcuni di questi soggetti veniva, a loro insaputa, somministrato glutine, senza che tuttavia i disturbi si ripresentassero. A questo punto i ricercatori ne hanno dedotto che non era il glutine in se a creare i disturbi a coloro che non erano celiaci, bensì una serie di carboidrati facilmente fermentabili. 

Le persone eliminando alimenti che contengono glutine, riducono anche l’assunzione di alcuni fra questi carboidrati e zuccheri che richiamano acqua nell’intestino provocando gonfiore e diarree. Possiamo concludere affermando che quando ci nutriamo in maniera più salutare i benefici sono tangibili.

Pietro Mascheri

Pietro Mascheri (*)

(*) Laureato in Farmacia e Sociologia con Specializzazioni in Fisioterapia e terapia naturale, ex presidente del centro nazionale studi e ricerche di Fisioterapia e Medicina Naturale. Specializzato in Fitoterapia con 2 specializzazioni in 2 università diverse, si occupa da molti anni di prevenzione, di educazione sanitaria e di terapie naturali. Insegna fitoterapia nei corsi di aggiornamento per medici e farmacisti . Ha collaborato con la cattedra di Sociologia all’Università degli Studi di Siena. E’ comunicatore ed  autore di 4 libri e scrive sui giornali e riviste specializzate avendo pubblicato moltissimi articoli. Potrete trovare i suoi libri su internet e nelle librerie, i titoli sono:

  • 1992 – Impiega erbe e piante medicinali nella memoria storica dei rimedi verdi e delle fitoterapie
  • 1994 Al di la del sintomo
  • 1999 Vivere in salute con la natura
  • 2013 Salute e Malattia

Sito personale: https://pietromascheri.wordpress.com/

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