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Carburanti a basse emissioni: crescono nel 2017 le auto a Gpl e la domanda di GNL

Nella migrazione verso un nuovo modello di mobilità a basse emissioni di carbonio, i combustibili gassosi, con particolare riferimento a quelli di nuova generazione come il GNL (gas naturale liquefatto), rivestono un ruolo fondamentale di passaggio, anche in riferimento al trasporto pesante.

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Le immatricolazioni di auto a GPL registrano infatti una grande crescita nel 2017, ma a registrare uno straordinario incremento, anche a fronte della progressiva entrata in esercizio di nuove stazioni di servizio, è la quantità di gas naturale liquefatto venduto alle pompe, con i consumi totali di GNL nel 2017 aumentati del 50% rispetto al 2016

Questi in sintesi i dati 2017 presentati nel corso dell’Assemblea annuale di Assogasliquidi, l’associazione di Federchimica che rappresenta le imprese del comparto distribuzione gas liquefatti (GPL e GNL) per uso combustione (stazionario) e autotrazione.

Nel 2017 il fabbisogno di GPL è stato stimato dal Ministero dello Sviluppo Economico in 3,4 milioni di tonnellate, equamente diviso tra 1,7 milioni per uso combustione e 1,7 milioni per uso autotrazione, un dato in linea con i consumi registrati nel 2016. Nel periodo gennaio-febbraio 2018 i consumi di GPL hanno registrato una flessione del 5,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Al 31 dicembre 2017 la produzione di GPL si è attestata su 1,8 milioni di tonnellate lorde, con l’importazione che ha registrato 2,4 milioni di tonnellate di prodotto, l’81% del quale trasportato via nave, il 10% via terra e il 9% su rotaia.

Relativamente al settore auto, il 2017 ha fatto registrare una crescita delle immatricolazioni di auto alimentate a GPL pari al 27%, passando da circa 101mila veicoli del 2016 a quasi 130mila. Sul totale delle auto immatricolate lo scorso anno, cresce la quota del GPL, che passa dal 5,6% del 2016 al 6,5% del 2017, con la benzina al 31,9%, il diesel al 56,4%, l’ibrido al 3,4%, il metano all’1,7% e l’elettrico allo 0,1%.

In grande crescita relativa, stante l’ancora grande deficit strutturale di rete di rifornimento, anche la domanda di GNL, che ha registrato un incremento dei consumi totali nel 2017 di ben il 50% rispetto al 2016, con una richiesta di 29.800 tonnellate, e per il quale viene stimato un incremento stimato al 2020 del 300%, con i distributori che nel 2030 potranno raggiungere le 400 unità, arrivando così ad un livello davvero capillare per il trasporto pesante e non solo. Ad oggi gli impianti di distribuzione di GNL in Italia sono 15, un numero raddoppiato negli ultimi due anni, grazie alla crescita della flotta di mezzi alimentati a GNL, come evidenziato nelle diverse edizioni di Ecofuturo Festival e in molti eventi da noi organizzati sulle “neostrade” (vedi post “Trasporto pesante su gomma a GNL ed Euro VI: lo spirito innovativo di LC3 Logistics nelle neostrade“), che conta oggi in Italia 950 mezzi pesanti (stima Iveco), 10 distributori di GNC alimentati col GNL, 18 depositi a servizio di utenze offgrid e 2 depositi a servizio di reti isolate.

Nel corso dell’assemblea di Assoliquidi-Federchimica, il commento del Presidente Francesco Franchi, secondo il quale “anche quest’anno i dati dimostrano la solidità del settore del GPL, che cresce soprattutto in relazione alle auto immatricolate. Sono sempre più i cittadini che apprezzano le caratteristiche di questa fonte energetica pulita, vantaggiosa sia per uso riscaldamento, sia per uso autotrazione. I numeri però, con particolare riferimento alla prima parte dell’anno, mostrano anche una certa flessione che riteniamo non giustificabile, alla luce dei benefici che derivano dall’utilizzo di questa fonte. Restano pertanto ampi i margini di crescita e le potenzialità, così come indispensabili risultano gli interventi normativi che incentivino la domanda verso combustibili alternativi come il GPL, in modo da sfruttare di più i vantaggi in termini ecologici“.

Concludendo, lo stesso Franchi ha sottolineato che “per quanto riguarda il GNL i consumi sono aumentati del 50% nell’ultimo anno. Si tratta di un combustibile pulito, che insieme al GPL è stato indicato dalla Commissione europea, con la direttiva DAFI, tra le fonti energetiche alternative sulle quali puntare per una crescita sostenibile. Esso infatti, utilizzato per il trasporto marittimo, quello stradale pesante, per gli impieghi industriali non raggiunti dal metano e per le utenze off-grid, può dare un notevole contributo per abbattere le emissioni inquinanti e, con la realizzazione di un sistema infrastrutturale adeguato, rendere maggiormente indipendente il nostro Paese dal punto di vista dell’approvvigionamento energetico“.

Un ambito che può subire una ulteriore spinta propulsiva dopo il completamento del quadro legislativo nazionale sul biometano, che, proprio in occasione di Biogas Italy 2018 del febbraio scorso a Roma, ha messo in evidenza tutte le sue enormi potenzialità anche in questa direzione.

La Redazione di Ecquologia

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